Chi ha diritto e chi è escluso dal bonus di 80 euro in busta paga a maggio. Cerchiamo di capire con i numeri come funziona
Parole, parole, parole: cantava Mina in tempi non sospetti. E un po’ ci viene da chiederci quante parole ci siano dietro al tanto promesso bonus di 80 euro da Matteo Renzi, e quanto effettivamente ci viene in tasca. La sorpresa, però, è che il bonus non è proprio per tutti. E ad esserne escluse non sono sole le partite iva.
Ma andiamo con ordine e iniziamo a vedere chi effettivamente ne ha diritto.
Ufficialmente come funziona questo regalo del Governo. Nella circolare n. 8/E 28 aprile, l’Agenzia delle Entrate ci spiega che “il credito complessivo di 640 euro, 80 euro mensili a partire da maggio, vale per i redditi fino a 24mila euro. Se il reddito supera i 24mila il bonus si riduce gradualmente fino a 26 mila. Il bonus (che non concorre alla formazione del reddito) andrà ai lavoratori dipendenti e assimilati la cui imposta lorda sia superiore all’importo della propria detrazione per lavoro dipendente. Inoltre, per espressa previsione del Decreto legge, il credito è rapportato al periodo di lavoro nell’anno”.
Ma usciamo dal burocratese e facciamo due conti in tasca. Stando alle prime simulazioni che circolano in rete dovremmo trovarci davanti a queste situazioni:
– chi guadagna 950 euro netti al mese avrà un bonus di 97 euro
– chi guadagna 1.416 euro netti al mese avrà un bonus di 60 euro.
In altre parole significa che spetteranno a 97 euro a chi ha un reddito compreso tra tra gli 12.000 e 15.000 euro annui lordi. 60 euro mensili per quanti sono nella fascia compresa tra i 20 e i 25 mila lordi annui (1.416 al mese).
L’Agenzia dell’Entrate, sempre nella stessa circolare, sottolinea che “i sostituti d’imposta riconosceranno il credito spettante ai beneficiari a partire dalle retribuzioni erogate nel mese di maggio. Nel caso in cui ciò non sia possibile per ragioni tecniche legate alle procedure di pagamento degli stipendi, i sostituti riconosceranno il credito a partire dalle retribuzioni del mese di giugno, ma dovranno comunque assicurare al lavoratore tutto il credito spettante nel corso del 2014”.
Qui sinceramente ci vengono alcuni dubbi. Ma le aziende che erogano gli stipendi, hanno i programmi aggiornati per poter conteggiare il bonus già nel mese di maggio. Probabilmente la grande azienda sì, qualche dubbio viene sulle piccole e medie aziende, dove ci sono meno dipendenti.
L’unica cosa è stare a vedere e sperare che il bonus arrivi effettivamente entro la data promessa.
Gli esclusi
Ad esserne esclusi, per il momento. sarebbero gli apprendisti, i cassintegrati, i lavoratori in solidarietà e in part-time. A metterlo in evidenza sono gli esperti della Fondazione Studi Consulenti del Lavoro: questi lavoratori ne avrebbero effettivamente diritto, ma non possedendo capienza fiscale e contributiva sono costretti ad aspettare il mese di dicembre per ricevere il bonus. Sempre che, a fine anno, le aziende possiedano Irpef e contributi a sufficienza per erogarlo