Premio Nobel per la pace 1986
27 gennaio 2010
Elie Wiesel è nato nel 1928 a Sighet, in Romania, da Shlomo e Sarah, due ebrei ortodossi di discendenza ungherese che avevano, oltre a Elie unico maschio, altre tre figlie.
Sighet ridivenne parte dell’Ungheria nel 1940 e nel 1944 i nazisti deportarono gli ebrei ungheresi al campo di concentramento di Birkenau. Sua madre ed una delle tre sorelle vennero immediatamente “selezionate” come inabili al lavoro ed inviate alle camere a gas, mentre lui e suo padre vennero mandati al campo vicino di Auschwitz III-Monowitz, un sottocampo dove i deportati erano obbligati a lavorare nel grande complesso chimico Buna Werke, proprietà della I.G. Farben. Wiesel fu alloggiato nella stessa baracca di Primo Levi.
Nel gennaio 1945, mentre le forze sovietiche si avvicinavano ad Auschwitz, i tedeschi decisero di evacuare il campo e trasferire i prigionieri al campo di concentramento di Buchenwald, dove il padre di Wiesel morì poco dopo, prima che il campo venisse liberato nell’aprile 1945.
Dopo la guerra, Wiesel finì in un orfanotrofio francese. Nel 1948 cominciò a studiare alla Sorbona. Lavorò per un breve periodo per il quotidiano francese L’arche, come giornalista.
Conobbe per un’intervista il vincitore del Premio Nobel per la letteratura François Mauriac, che lo persuase a scrivere e raccontare la sua esperienza nei campi di sterminio. Da questo incontro nacque quello che è considerato il capolavoro di Wiesel, La notte.
Più tardi Wiesel si trasferì negli USA, assumendone poi la cittadinanza nel 1963. Il Presidente Jimmy Carter lo chiamò a presiedere la Commissione Presidenziale sull’Olocausto, di cui fu Presidente dal 1978 al 1986, impegnandosi fortemente per la costruzione dell’Holocaust Memorial Museum. E’ Presidente fondatore dell’Accademia Universale delle culture di Parigi e della Fondazione per l’Umanità Elie Wiesel, un’organizzazione creata insieme a sua moglie per combattere l’indifferenza, l’intolleranza e l’ingiustizia. Ha ricevuto oltre 100 lauree honoris causa da istituzioni d’insegnamento superiore.
Sostenitore della causa d’Israele, Elie Wiesel ha anche difeso la causa degli ebrei sovietici, degli indiani miskito nicaraguensi, dei desaparecidos argentini, dei rifugiati della Cambogia, dei curdi, delle vittime delle carestie e dei genocidi in Africa, delle vittime dell’apartheid in Sud Africa e delle vittime della guerra nella ex-Iugoslavia. Per più di dieci anni, Elie Wiesel e sua moglie Marion si sono dedicati alla causa degli ebrei di Etiopia emigrati in Israele, in particolare attraverso la Fondazione Beit Tzipora Centers, che opera per istruire e dare ai giovani etiopi-israeliani un’opportunità per crescere e partecipare pienamente alla società israeliana.
Docente universitario, ha insegnato presso l’Università di New York, Yale e Boston.
Premio Nobel per la pace nel 1986, ha ricevuto la Medaglia d’Oro del Congresso degli Stati Uniti nel 1985 e, nel dicembre 1992, la prestigiosa Medaglia presidenziale della libertà dal Presidente George H. W. Bush.
Ha al suo attivo oggi oltre quaranta libri, tra romanzi e saggi, alcuni dei quali hanno ricevuto importanti premi (Prix Médicis, Prix Livre Inter, Gran Premio di Letteratura della Città di Parigi), e due libri di memorie.
Antonio Amati fa parte della nostra redazione dove lavorano giovani giornalisti pubblicisti neolaureati, SEO copywriting e stagisti. Tutti i redattori scelti vantano esperienze maturate in testate editoriali e provengono da diverse Università.
A Elie Wiesel, commosso, vadano i miei omaggi
Grazie.