Il 10 ottobre uscirà nel Regno Unito il nuovo libro di Bridget Jones. Come sarà diventata la single più simpatica della letteratura?
Sarebbe stata una compagnia piacevole per l’estate, Bridget Jones, ma dovremo aspettare l’autunno, per poter leggere le nuove avventure della single più simpatica d’Inghilterra.
Mad about the boy (Pazza per il ragazzo), così s’intitola il terzo libro della saga, uscirà il 10 ottobre nel Regno Unito e qualche giorno più tardi nel resto del mondo.
L’autrice Helen Fielding e l’editore Jonathan Cape mantengono il più stretto riserbo circa la trama, che “esplora una nuova fase della vita di Bridget“. Lo scenario è quello della Londra di oggi, che offre nuove contemporanee ossessioni alla protagonista, così ai chili di troppo, l’alcol e le sigarette, si aggiunge anche la conta dei followers su Twitter.
Ma come sarà cambiata la quotidianità della giornalista pasticciona, sempre in lotta per migliorare se stessa? Sarà ancora tormentata dall’indecisione in amore e combattuta tra il rassicurante Mark Darcy e il sexy cattivo ragazzo Daniel Cleaver? E, soprattutto, chi è questo ragazzo citato nel titolo? Un nuovo fidanzato? Un affascinante toy boy? O forse un bebé?
Quest’ultima possibilità sembra avvalorata anche dal titolo della versione cinematografica del terzo episodio, Bridget Jone’s Baby, progetto in cantiere da tempo, ma che sta incontrando non pochi ostacoli durante la lavorazione, pare ad esempio che Hugh Grant abbia minacciato di abbandonare, perché scontento della sceneggiatura.
Mentre il penultimo film, Che pasticcio Bridget Jones (The edge of reason), fu piuttosto dimenticabile, Il Diario di Bridget Jones fu campione d’incassi e resta memorabile per numerose scene e battute esilaranti.
Sulla carta il personaggio di Bridget Jones nacque 18 anni fa, nel 1995, quando alla scrittrice Helen Fielding fu proposto dal quotidiano inglese The Independent di tenere una colonna settimanale dove affrontare i problemi delle trentenni single. Non disposta a parlare in prima persona, Fielding inventò un personaggio, Bridget, appunto, che le permettesse di calcare la mano sugli aspetti comici e che in poco tempo ottenne un seguito notevole. Ogni pagina cominciava col conteggio delle calorie ingurgitate, le sigarette fumate e il quantitativo di alcol ingerito.
Dalle pagine del quotidiano al libro il passo fu breve, nella versione economica Bridget Jones’s Diary fu pubblicato in quaranta paesi, vendendo 15 milioni di copie. Secondo il britannico The Guardian è uno dei dieci romanzi che meglio hanno rappresentato lo spirito del XX secolo , insieme a Cuore di tenebra, Il giovane Holden, Il grande Gatsby e 1984, per intenderci.
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Il primo libro delle avventure di Bridget Jones diede anche il via a un vero e proprio genere letterario, la Chick Lit, letteratura leggera per giovani donne, dal tono intimo, come una confidenza tra amiche, dello stesso filone Sex and the city arrivò giusto qualche anno dopo.
C’è molta attesa per vedere come se la passa oggi la signorina Jones, che dovrebbe essere ampiamente over 40. “Se la gente riderà così tanto leggendo, come io ho riso scrivendo, ne sarò molto felice” afferma l’autrice, e continua “credo che il successo di Bridget Jones, più che alla descrizione della vita da single sia dovuto al sentimento di divario tra come ci si aspetta dovremmo essere e come siamo in realtà”. Sarà per questo che è così facile immedesimarsi e stiamo tutte aspettando di vedere come va a finire.
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