Case popolari: Roma, Milano, tutti i requisiti per disoccupati (e non) per richiedere un alloggio in affitto concordato.
Le case popolari sono abitazioni costruite (o acquistate) dallo stato, in particolare dalle amministrazioni locali (comuni e regioni), per venire incontro alla domanda abitativa delle classi sociali più svantaggiate. L’edilizia residenziale pubblica (ERP), questo il nome più appropriato per questo genere di residenze, è l’insieme degli immobili destinati ad abitazione principale che possono essere venduti a tariffe calmierate, o, caso più frequente, date in affitto a un canone controllato oppure concesse in utilizzo temporaneo in presenza di alcune situazioni di emergenza (es. gravidanze in assenza dell’altro genitore, perdita di lavoro, attesa di riconoscimento di protezione internazionale).
Come si ottiene una casa popolare?
Prima di tutto occorre una delucidazione: ogni amministrazione locale ha costituito apposite società (nei grandi comuni) per la gestione delle case popolari. Nei comuni minori invece è il comune stesso a gestire tutto.
I regolamenti sono dunque stabiliti a livello locale e le specifiche richieste di reddito andranno, insieme ad altri criteri (numerosità del nucleo familiare, età anagrafica, famiglia monoparentale, presenza di situazioni di mancanza di lavoro, morosità incolpevole pregressa ecc.), a determinare il punteggio con cui si verrà inseriti nelle graduatorie.
Questo perché una casa popolare viene assegnata in base ad una “classifica” pubblica che viene periodicamente riveduta sia a partire da possibili nuovi criteri stabiliti legislativamente a livello locale (ad es. in Lombardia sia ha più punteggio con residenza da almeno 5 anni in Regione), sia per l’ovvio turn over tra gli aventi diritto e i nuovi inserimenti.
Solitamente una casa popolare è assegnata a tempo “indeterminato” con delle eccezioni: in Lombardia ad esempio dopo una legge regionale del 2016 Aler valuta periodicamente i requisiti di mantenimento dell’alloggio e il rispetto da parte degli occupanti del bene collettivo e la casa può anche essere ripresa dall’agenzia.
Un esempio di indici economici di accesso: le case popolare in Emilia Romagna
Per le graduatorie delle case popolari in Emilia c’è una fascia di ingresso alla graduatoria che è compresa tra i 7.500 e 17.100 Euro all’anno; per restare in graduatoria non si devono poi superare i 24.000 Euro. C’è poi la fascia di protezione con il canone più basso che è riservato alle famiglie più in difficoltà , con redditi massimi di 7.500 euro.
Case popolari Milano
A Milano è stata riaperta la graduatoria: tra il 26 giugno e il 3 ottobre 2017 si può presentare una nuova domanda o un’integrazione a una domanda già presentata nelle sedi abilitate o tramite il form online presente sul sito del Comune di Milano (casa -> case popolari -> come fare domanda per la casa popolare). Andranno presentati i seguenti documenti: documento di riconoscimento, Indicatore della Situazione Economica (ISE-erp), Indicatore della Situazione Economica Equivalente (ISEE-erp), dichiarazione di non essere stati sfrattati per morosità da altri alloggi ERP negli ultimi 5 anni o di non aver occupato senza titolo alloggi popolari negli ultimi 5 anni, residenza o lavoro in Lombardia negli ultimi 5 anni.
Case popolari Roma
La graduatoria del comune di Roma è stata recentemente aggiornata. Quindi si dovrà attendere un prossimo bando. Come per Milano i criteri per avere una migliore posizione in graduatoria sono stati quelli della residenza nel Comune di Roma, della presenza del permesso di soggiorno di lungo periodo per i cittadini extracomunitari, della numerosità del nucleo familiare e ovviamente il reddito determinato dall’Isee aggiornato. Una particolare attenzione è stata rivolta anche qui a chi ha perso casa per morosità incolpevole.
Vedi anche: contributi per l’affitto, dove e come richiederli.
Case popolari Napoli
A questo si legge sul sito web istituzionale, per il comune di Napoli vige ancora una graduatoria determinata da un bando del 1995: la graduatoria prevista dall’ultimo bando del 2011 non è stata formulata e non ci sono bandi in corso. Si determinano perciò solo assegnazioni per subentro in caso di morte, separazione o cambio di residenza o per scambio consensuale se le due parti hanno case di uguale dimensione.
Quanto si paga una casa popolare?
I costi delle locazioni sono stabilite a partire da vari criteri, in particolare il reddito annuale del locatario. Il calcolo non è semplice e ci sono anche vari indici correttivi per la tipologia di alloggio (se ultrapopolare, popolare, civile, economico…).  In genere la locazione non può essere inferiore al 4% della pensione minima Inps o superiore al 50% dell’affitto in regime di Equo Canone.
L’enorme problema degli abusivi
Un problema gigantesco e non ancora risolto è quello degli abusivi: visto che purtroppo le tempistiche di inserimento legale sono lunghe e la macchina statale è in molti casi farraginosa, il numero di occupa non legalmente alloggi di stato è molto elevato e dietro c’è un vero e proprio mercato gestito anche da gruppi criminali. Per fare un esempio: si è calcolato che nella sola Sicilia sono 10 mila le case popolari occupate non legalmente da aventi diritto.