Quando riaprono bar negozi e centri commerciali? Domande e risposte sul programma e ipotesi riaperture in Italia
I giorni in lockdown continuano a trascorrere e le persone sono impazienti di sapere quando riaprono bar e negozi, per immaginare un ritorno alla vita. Inoltre, c’è attesa per l’avvio della cosiddetta fase 2 in Italia, quando si potrà tornare sul posto di lavoro e uscire di casa liberamente.
Proviamo a dare risposta a tutto questo tramite le ultime news sul Coronavirus e le riaperture al vaglio del governo. Il tutto soffermandoci anche su una delle regioni malate d’Italia, ovvero la Lombardia.
Italia ipotesi riaperture
Il Governo italiano sembra ormai aver deciso di partire con la fase 2, ovvero quella dello stop a molte delle restrizioni, dal prossimo 4 maggio. Nonostante alcune regioni spingano per una ripresa anticipata a partire dal 27 aprile, Conte sembra pensarla diversamente, come scrivono i quotidiani nazionali.
Dunque dal 4 maggio ci saranno le tanto attese riaperture, che riguarderanno le industrie, senza particolari eccezioni, ma nel rispetto delle norme di sicurezza. Le filiere produttive si rimetteranno in moto, attenendosi alle disposizioni sul distanziamento sociale, utilizzando le mascherine e tramite orari e turni di lavoro flessibili.
Per evitare i picchi di traffico, tipicamente presenti dopo le 18, alcuni turni verranno allungati, altri ridotti, quindi l’attività potrebbe essere spalmata su 7 giorni. Anche per i mezzi di trasporto i controlli saranno severi, con un numero massimo di persone che potrà essere presente sui mezzi.
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Quando riaprono i bar e i negozi?
Come si legge sul sito lastampa.it, la riapertura del 4 maggio riguarderà le fabbriche, mentre attività commerciali, bar e ristoranti, dovranno attendere altre 2 settimane. Tale periodo servirebbe agli esperti del ministero della salute per valutare l’andamento dei contagi, a seguito delle riaperture industriali.
In altri termini, la data per la ripartenza dello shopping nei negozi, o quella in cui prendere un caffè al bar, potrebbe essere quella del 18 maggio. Non si ha una fonte certa su questa data, infatti non è un’informazione che proviene da fonti governative o dai ministeri.
Tuttavia, seguendo un percorso logico rappresenterebbe un’ipotesi plausibile in caso di andamento dei contagi in miglioramento in Italia. Da quel giorno in poi, anche i ristoranti e gli stabilimenti balneari potrebbero essere fruibili, il tutto però solo se la situazione epidemiologica lo consentirà.
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Coronavirus Lombardia, riaperture Milano
Come detto la fase 2 porterà modifiche alle nostre abitudini, anche quelle lavorative e non dovrebbe fare eccezione nemmeno una regione ricca come la Lombardia. Tuttavia qui, visti i dati sui contagi ancora molto alti e le ultime notizie sul Coronavirus, c’è il rischio di ripartire dopo altre zone. Ma i rappresentati più importanti della regione, come ad esempio il governatore Fontana si dicono pronti a ripartire, appena possibile.
Anche il sindaco di Milano Beppe Sala, in un’intervista rilasciata al corriere.it, ha detto che la sua città rappresenta la capitale economica del paese e finché non ripartirà, sarà l’intera Italia a non farlo.
Il primo cittadino ha preparato un piano per la ripartenza della città, che prevede una riorganizzazione dei trasporti e delle metropolitane. Ecco le sue parole al riguardo: “per ripartire gli ingressi nelle stazioni verranno controllate, con un sistema che bloccherà l’accesso in presenza di un numero eccessivo di persone. Inoltre sul pavimento delle carrozze ci saranno dei cerchi per garantire la distanza. Questo però ridurrà al 30% la capienza nelle ore di punta. Quindi il commercio deve mettersi d’accordo su come scaglionare gli orari e le aziende dovranno essere flessibili, per lavorare sui tempi”.
In riferimento ai bar e ai ristoranti, Sala ha auspicato che il governo intervenga economicamente per aiutare le attività commerciali. Inoltre, ha precisato: “se in estate bar e ristoranti potranno riaprire e avranno la possibilità di mettere dei tavoli all’esterno, non gli faremo pagare la tassa d’occupazione del suolo pubblico”.
Insomma, il sindaco pensa di aiutare il più possibile queste attività, perché non muoiano, ma ipotizza tempi decisamente più lunghi, parlando di estate. A conferma che i nodi sulle date di riapertura previsti per ristoranti, bar e negozi outlet e centri commerciali, restano ancora da sciogliere. E’ però vero che tali attività non potranno sopravvivere ancora a lungo restando chiuse ad oltranza. Urgono risposte chiare in tal senso, soprattutto dal governo nazionale.
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Roberto D’Eugenio è nato in provincia di Teramo nel 1989. Laureato in economia e commercio presso l’Università G.D’Annunzio Chieti-Pescara e redattore da diversi anni, scrive articoli di economia e attualità per Donne Sul Web