Cosa succede dopo il 7 gennaio. Dalla scuola, allo sport ai negozi, al coprifuoco, ecco cosa aspettarsi. Molto dipenderà dal nuovo monitoraggio dei contagi e dal colore delle regioni.
Dopo il 7 gennaio cosa succede. Al termine di questo periodo di festività di che colore sarà l’Italia, gialla, rossa o arancio? Oppure torneranno le differenze fra regioni?
Probabilmente tutto dipenderà dai nuovi monitoraggi sull’andamento del coronavirus di metà gennaio. Nel frattempo il ministero della salute si appresta a cambiare il metodo di calcolo dei contagi, Mentre il consigliere del ministro Speranza Walter Ricciardi parla di zona rossa fino a metà gennaio e Iss afferma che siamo ancora in alto mare con l’incidenza dei contagi ancora troppo elevata.
Inoltre si moltiplicano le perplessità sulla ripresa scuola il 7 gennaio. Anche l’apertura degli impianti sciistici potrebbe non avvenire il 7 gennaio, oltre a tutte le attività come cinema e teatri che restano comunque chiusi. Su tutti questi temi le regioni chiedono chiarezza al governo, mentre gli italiani si aspettano un nuovo Dpcm. Facciamo allora il punto della situazione qui di seguito, per capire cosa aspettarsi dal 7 gennaio in Italia.
PER APPROFONDIRE VAI A: CORONAVIRUS ITALIA ULTIME NOTIZIE
Colori regioni dal 7 gennaio
In base ai dati del prossimo monitoraggio ISS, probabilmente sapremo di quale colore sarà l’Italia il 7 gennaio. Possibile anche che ci siano differenze fra regioni, come avvenuto prima delle festività natalizie, quando le misure sono state uguali in tutta Italia.
Infatti se da un lato alcune regioni potrebbero diventare o restare gialle, altre potrebbero essere ancora rosse o arancioni. Ad esempio il Veneto, visto l’elevato numero dei contagi registrato negli ultimi giorni è a rischio.
Tali numeri però potrebbero avere una ragione ben precisa. Infatti secondo quanto dichiarato dall’assessore Veneto alla sanità Manuela Lanzarin, in questa regione: “vengono registrati sia i tamponi rapidi che quelli molecolari, cosa che altri non fanno”.
Non solo, l’assessore ha anticipato anche che tra poche ore, arriverà una circolare del ministero della Salute che cambierà proprio il metodo di calcolo dei contagi. Questo dovrebbe garantire a breve “una lettura unica a livello nazionale”.
Insomma, l’arrivo di un nuovo metodo di conteggio dei casi da coronavirus potrebbe avere ripercussioni anche sul colore delle regioni italiane dal 7 gennaio. Questo perché potrebbero aumentare il numero dei contagi rilevati.
Tuttavia l’ultima bozza del monitoraggio Iss mette in evidenza che l’epidemia è in Italia è ancora “grave” e invita il governo a mantenere le restrizioni adottate per il periodo delle festività . Ovvero zona rossa e arancione a gennaio anche dopo le feste.
Cosa succede dopo il 7 gennaio. Riapertura scuola
Oltre al colore dell’Italia dal 7 gennaio, nella stessa data ci si chiede se ci sarà o meno la ripresa della scuola.
Su questo il consiglere di Speranza Ricciardi intervistato da La Stampa è stato chiaro ” Se portiamo i ragazzi in classe rischiamo di chiudere il paese in poche settimane”
Anche il presidente dell’ANP (Associazione Nazionale Presidi) Antonello Giannelli ha espresso molti dubbi. “La ripresa del 7 gennaio, soprattutto per quanto riguarda le scuole superiori, presenta diverse criticità “, queste le sue parole rilasciate a TG COM.
Anche alcuni presidenti di regione hanno espresso perplessità al riguardo. Ad esempio il governatore campano De Luca, ha detto che intende valutare i dati prima di pensare di riaprire le scuole. Insomma la ripresa delle attività scolastiche nella sua totalità il 7 gennaio appare difficile. Ma il governo insiste per la riapertura. Quindi il giorno 7 gennaio il 50% degli studenti dovrebbe tornare a scuola, nonostante il rischio contagio.
Resta il coprifuoco, piscine e palestre chiuse a gennaio
“Ristoranti, bar chiuderanno alle ore 18, mentre piscine, palestre cinema e teatri resteranno chiusI. Siamo ancora dentro la seconda ondata e abbiamo ancora troppi contagi e troppi morti” Questo è quanto ha dichiarato il ministro della Salute Roberto Speranza al quotidiano di Cairo Corriere della Sera.
Apertura degli impianti sciistici 7 gennaio?
In base all’ultimo decreto governativo gli impianti sciistici potrebbero riaprire il 7 gennaio. Tuttavia al momento non ci sono certezze al riguardo. Anzi secondo il Comitato Tecnico Scientifico molti aspetti, visto l’andamento dei contagi, sarebbero ancora da rivedere. Inoltre, con la nuova rivalutazione della situazione epidemiologica, non si potrà procedere ad una riapertura.
Vista questa situazione di incertezza le regioni montane chiedono chiarezza. Secondo i rappresentanti di 7 regioni alpine. “La montagna ha bisogno di tempi lunghi per potersi organizzare. Non si possono illudere i lavoratori. CTS ed esponenti politici hanno già ribadito la volontà di non aprire il 7 gennaio. Quindi chiediamo con forza al governo Conte una data di riapertura certa”.
Stadi chiusi anche a gennaio
Il ministro dello sport Vincenzo Spadafora intervistato su Agorà su Rai 3 è stato chiaro ” niente stadi aperti, il governo ha altro a cui pensare, mentre per lo Sci si ma a Febbraio”. Spatafora giustifica il no ai tifosi con la macchina organizzativa che la presenza allo stadio comporta. Tuttavia spera che gli sportivi tutti diventino i testimonial delle vaccinazioni. Insomma i tifosi del calcio devono rassegnarsi continueranno a vedere le partite di serie a in TV oltre a quelle della Champions.
Vedi anche: Calendario serie A partite Sky Dazn
Saldi invernali 2021
Il 7 gennaio in concomitanza con la riaperture delle scuole a Milano e in altre città iniziano i saldi della stagione invernale. La capitale lombarda si è già attrezzata spostando l’apertura dei negozi di 15 minuti. Quindi a Milano dal 7 gennaio i negozi apriranno alle ore 10,15.
Alcune regioni invece hanno spostato le date proprio in virtù della pandemia Covid, altre come la Campania non hanno deciso cosa fare. A Roma invece la stagione dei saldi inizia il 12 gennaio.
Per approfondire ecco: Quando iniziano i saldi invernali 2021 in tutte le regioni
Insomma, le incertezze sono ancora troppe, intanto il 7 gennaio si avvicina e gli italiani aspettano di sapere cosa li attende. Se l’Italia sarà gialla, rossa o arancio e se le scuole riapriranno, lo scopriremo solo nei prossimi giorni. Tutto dipenderà dall’andamento dei contagi, con le modalità di conteggio che a quanto pare cambieranno.
VEDI ANCHE: