Autore: Antonietta Mazzette
Contributi: Matteo Colleoni, Silvia Crivello, Antida Gazzola, Carla Landuzzi, Antonietta Mazzette, Alfredo Mela, Fiammetta Mignella Calvosa, Michela Morello, Giampaolo Nuvolati, Tiziana Plebani, Roberto Segatori, Simona Totaforti, Francesca Zajczyk
Editore: Franco Angeli
Genere: scienze sociali
Argomento: sociologia urbana, donne
Collana: Sociologia urbana e rurale-Sez. 1
Volume n.: 77
Pagine: 256
Data di pubblicazione: 2009
Prezzo di copertina: € 27,00
La vita nelle città italiane è ormai diventata un’affannosa “corsa ad ostacoli” alla quale solo una minoranza di cittadini partecipa pienamente, mentre la maggior parte è sempre più collocata ai margini della vita sociale. Da qui a “sentirsi estranei nella propria città” il passo è breve.
Essere estranei o stranieri sono condizioni distinte ma destinate a confondersi perché rappresentano l’essenza dell’attuale condizione umana per una duplice ragione: gli individui sono sempre più nomadi, e ciò impone rotture e ricomposizioni con i diversi territori ai quali essi appartengono ma solo provvisoriamente; i luoghi, anzitutto quelli urbani, sono diventati estranei alla maggior parte dei cittadini, tanto in termini organizzativi e di accesso alle risorse, quanto per la compresenza di contenuti sociali che possono diventare muri invisibili difficilmente abbattibili.
In conseguenza di questa duplicità, anche il punto di vista adottato in questo volume è volutamente doppio: la città, nella sua frammentarietà, è diventata estranea a coloro che la abitano, specie se stranieri, e questa condizione si può manifestare in termini non pacificanti; le donne sono quei soggetti sociali che più di altri incontrano difficoltà perché c’è uno stretto rapporto tra le loro pratiche urbane necessariamente mobili e la dis-organizzazione della città diffusa in un territorio vasto, le trasformazioni dell’organizzazione del lavoro e della produzione, la dispersione dei servizi.
Eppure molte donne esprimono una capacità di resistenza a tutti gli ostacoli che si frappongono tra la singola esperienza di vita e la complessiva organizzazione urbana, soprattutto perché devono tenere insieme le loro varie esperienze dentro la famiglia, nei luoghi del lavoro e dello svago, negli attraversamenti quotidiani. Donne costrette a tenere, senza romperli, i fili che costituiscono la trama di tante vite.
Il volume tratta di sette città italiane. Le autrici e gli autori sono: per Bologna Carla Landuzzi; per Torino Silvia Crivello e Alfredo Mela; per Perugia Roberto Segatori; per Roma Fiammetta Mignella Calvosa e Simona Totaforti; per Venezia Tiziana Plebani; per Palermo Michela Morello; per Genova Antida Gazzola. I capitoli sulla mobilità sono di Matteo Colleoni e Francesca Zajczyk, mentre quello sulle pratiche abitative è di Giampaolo Nuvolati.
Antonietta Mazzette insegna Analisi delle politiche urbane presso l’Università di Sassari. Tra i suoi numerosi lavori si segnalano (cur.) La città che cambia (Milano 2003); Effervescenze urbane, con Laura Bovone e Giancarlo Rovati (Milano 2005); (cur.) L’urbanità delle donne (Milano 2006); La metropoli consumata, con Emanuele Sgroi (Milano 2007).