Papà molto giovane, figlio di una donna che ha reso nonna giovanissima, Marcell Jacobs non è solo l’uomo più veloce del mondo, ma un simbolo che ha contenuti: e cose da dire
Di ritorno a Desenzano del Garda sulla stessa pista che lo ha visto nascere da ragazzino, Marcell Jacobs, dopo la furibonda campagna istituzionale seguita ai suoi successi di Tokyo si concede alla città nella quale è cresciuto. In prima fila la mamma Viviana, la compagna Nicole con i tre figli Jeremy, Anthony e la piccolissima Meghan. Tutti i suoi allenatori del passato e tantissimi ragazzini che aspettano solo una foto, un autografo.
Gli esordi a Desenzano
Marcell si rende conto solo fino a un certo punto di quello che ha fatto: “Quando sono partito ero in uno stato di grazia e mi sono detto… ‘che cos’hanno i miei avversari più di me? Perché dovrebbero vincere loro? Stavolta vinco io’.
E Marcell Jacobs ha vinto: senza rendersene conto… “Ho dato un’occhiata alla linea del traguardo, mi sembrava di essere davanti a tutti ma la cosa era strana. Ancora oggi penso di avere vinto una splendida gara. Quanto al fatto che fossero le Olimpiadi forse non ho ancora realizzato completamente”.
“Sbagliando si impara”
Jacobs scherza sui suoi esordi a Desenzano: “Volevo fare qualcosa, mi piaceva il calcio, poi ho scoperto l’atletica ma alla fine tutto è accaduto in modo abbastanza casuale. Sono stato molto fortunato a essere stato consigliato e affiancato da persone che hanno intuito le mie capacità. Ci sono stati momenti negativi, alcuni dei quali tremendi. Forse è solo grazie a questi momenti che ho trovato la forza di vincere”.
Marcell sa di essere guardato come un esempio e non vuole nascondersi: “Se sbagli senza cattiveria, senza volere fare male a qualcuno volontariamente, se sbagli magari anche colpevolmente puoi solo accettare le conseguenze dei tuoi errori, imparare e andare avanti. Non voglio insegnare niente a nessuno: ma i ragazzi devono essere lasciati liberi di provare, fare esperienze che non siano dannose e che facciano crescere. Devono essere liberi anche di sbagliare. Chi vuole loro bene stia loro accanto, disinfetti le ferite, incoraggi e li porti al passo successivo”.
Marcell Jacobs, medaglia d’oro olimpica dei 100 metri e della staffetta 4×100
Genovese, classe 1965, giornalista dal 1984. Vive a Milano da 30 anni. Ha lavorato per Radio (RTL 102.5), TV (dirigendo Eurosport per molti anni), oltre a numerosi siti web, giornali e agenzie. Vanta oltre cinquemila telecronache di eventi sportivi live, si occupa da sempre di sport e di musica, le sue grandi passioni insieme a cinema e libri. Diplomato al conservatorio, autore di narrativa per ragazzi.