In una feroce battaglia contro l’Atletico Madrid, su un campo difficilissimo e in un ambiente teso, il Milan strappa una vittoria storica. Gol e highlights
La vittoria del Milan contro l’Atletico Madrid potrà anche non servire a nulla. Perché le combinazioni necessarie a portare la formazione rossonera agli ottavi di finale di Champions League cominciano a essere tante e complicate. Ma intanto i tifosi si tolgono la soddisfazione di una vittoria che ha dello storico. Perché arriva contro la squadra che sette anni fa eliminò i rossoneri dalla Champions League prima che riuscissero a ritornare nella porta principale dell’Europa quest’anno.
Atletico Madrid- Milan, partita
L’unica definizione adatta alla partita del Milan di Stefano Pioli sul campo dell’Atletico Madrid, una delle squadre più toste e caratterialmente forti in assoluto del panorama europeo è ‘strepitosa’. Una gara condotta dall’inizio alla fine sopra ritmo, con un Atletico Madrid che fatica a uscire dalla propria trequarti tale e tanta è la pressione della squadra rossonera fin dall’inizio della partita.
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Impressionante la personalità dei rossoneri che attaccano, peraltro esprimendo ottime trame di gioco, puntando soprattutto su Brahim Diaz e Theo Hernandez, mettendo in costante affanno la difesa biancorossa, irriconoscibile rispetto alla squadra che lo scorso anno ha vinto la Liga.
Il Milan ha un unico torto, non sfruttare le numerose occasioni da gol che riesce a costruire. Dal canto suo l’Atletico Madrid imposta la partita su due fattori che la squadra di Diego Simeone maneggia con grande personalità: il carattere e la fisicità. Ne esce una partita scorbutica, nervosa, a tratti anche molto dura che il Milan gioca a testa alta e senza alcun timore reverenziale.
L’Atletico, costretto a fare la partita, si ritrova schiacciato, incapace di reagire. Le poche opportunità che capitano dalle parti di Tatarusanu vengono sbrigate con ordine dalla difesa rossonera che poi riparte con velocità e crea tanti pericoli. A mezz’ora dalla fine dalla panchina di Pioli arriva il segnale definitivo: bisogna vincere. Quattro cambi, tutti i decisivi. Non solo Ibrahimovic al posto di un Giroud spento e nervoso. Ma soprattutto Messias, deus ex machina di una gara che si trasforma negli ultimi minuti in una palpitante lotteria di emozioni.
Dopo due occasioni da gol sfiorate dal Milan, clamorosa a quella che vede Bakayoko sprecare un gol praticamente fatto davanti alla porta avversaria, i rossoneri passano in vantaggio. Ed è proprio Messias a insaccare nella porta avversaria il gol decisivo con un bel colpo di testa. É sempre messia a servire a Ibrahimovic il gol del possibile 2-0 che il fuoriclasse svedese sbaglia.
Emozioni e tensione fino alla fine, l’Atletico sbaglia il pareggio a tempo abbondantemente scaduto. Ma sarebbe stata una beffa, l’ennesima di una Champions League nella quale il Milan ha sempre giocato bene raccogliendo meno di quello che avrebbe meritato.
La vittoria è fondamentale ma i conti ancora non tornano. La squadra rossonera sarà obbligata a vincere il 7 dicembre alle 21 a San Siro contro il Liverpool, già qualificato grazie alla rotonda vittoria per 2-0 contro il Porto, gol di Alcantara e Salah, sperando in un risultato favorevole sull’altro campo.
Il massimo sarebbe un pareggio tra Atletico Madrid e Porto che, di fatto, qualificherebbe il Milan come secondo classificato del gruppo alle spalle dei Reds, già aritmeticamente primi. Al momento la squadra rossonera ha un timido vantaggio in differenza reti rispetto ai colchoneros ma, con il computo dei gol, dovendo affrontare il Liverpool, c’è poco da fare affidamento. Servirà comunque una vittoria. Probabilmente ampia.
Il tabellino
ATLETICO MADRID – MILAN 0-1
87′ Messias (M).
ATLETICO MADRID (3-5-2): Oblak; Savic, Giménez, Hermoso (dal 64′ Renan); M. Llorente, De Paul (dal 78′ Vrsaljko), Koke, Lemar (dal 64′ Correa), Carrasco; Suárez (dal 78′ Cunha), Griezmann (dall’80’ Kondogbia).
MILAN (4-2-3-1): Tatarusanu; Kalulu (dal 66′ Florenzi), Kjaer, Romagnoli, Theo Hernandez; Kessie, Tonali (dal 66′ Bakayoko); Saelemaekers, Krunic (dal 66′ Messias), Diaz (dal 78′ Bennacer); Giroud (dal 66′ Ibrahimovic).
Ammoniti: Giroud, Llorente, Bakayoko, Theo Hernandez
Genovese, classe 1965, giornalista dal 1984. Vive a Milano da 30 anni. Ha lavorato per Radio (RTL 102.5), TV (dirigendo Eurosport per molti anni), oltre a numerosi siti web, giornali e agenzie. Vanta oltre cinquemila telecronache di eventi sportivi live, si occupa da sempre di sport e di musica, le sue grandi passioni insieme a cinema e libri. Diplomato al conservatorio, autore di narrativa per ragazzi.