Mondiali di calcio femminile, giovedì 20 luglio le due squadre padrone di casa aprono Fifa 2023. Tutto quello che non sai su partite e giocatrici del mondiale più grande di sempre
Sarà la sfida tra Nuova Zelanda e Norvegia ad aprire il nono campionato dei mondiali femminili in programma tra moltissime aspettative nel prossimo mese con la finale che si giocherà allo Stadium Australia di Sydney il 20 agosto.
Nuova Zelanda che apre il calendario dei Mondiali femminili di calcio con la cerimonia inaugurale e un match davvero proibitivo per le White Ferns che pochi giorni fa hanno perso nella loro ultima amichevole a porte chiuse proprio contro le Azzurre.
Poi toccherà all’Australia in un altro match apparentemente dal pronostico molto consolidato contro l’EIRE.
Nuova Zelanda-Norvegia news e formazione
Le Kiwis attendono in un clima di grande entusiasmo Campionato mondiale da giocare in casa tra stadi già praticamente esauriti e tanta curiosità per una nazionale giovane che ha avuto modo di prepararsi molto a lungo per questa importantissima scadenza. C’è un entusiasmo palpabile in un paese che non ha una grande tradizione calcistica né a livello maschile né tanto meno a livello femminile. Sei mondiali giocati senza mai passare la fase a gironi né vincere una sola partita.
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In un gruppo non impossibile – le altre avversarie sono Filippine e Svizzera (seconda alle spalle dell’Italia nel girone di qualificazione europeo) – le Kiwis devono in qualche modo passare indenni quello che sembra un ostacolo davvero proibitivo. Obiettivo minimo conquistare il primo successo a un Campionato Mondiale; sognando un insperato accesso agli ottavi di finale.
Norvegia calcio femminile ultime news
La Norvegia ha perso lo smalto di una ventina di anni fa che fruttò due titoli europei e i Mondiali del 1995 e la medaglia d’oro proprio alle Olimpiadi di Sydney. E anche se non si tratta di una superfavorita non c’è dubbio che le scandinave partano largamente favorite per questa sfida e conquistare a punteggio pieno il girone, senza indecisioni.
Tra le due squadre non c’è paragone: la Norvegia ha un attacco esperto e potente che conta su giocatrici di grande spessore come Caroline Graham Hansen (44 gol in nazionale) e Ada Hegerberg (43). Giocatrice simbolo è Maren Mjelde (165 presenze).
Tre le ‘italiane’ tra le Grasshoppers (le cavallette, questo il soprannome delle norvegesi): Haavi e Haug, colonne portanti della Roma femminile campione d’Italia oltre a Sostenvold, difensore dell’Inter di Rita Guarino.
La Norvegia nelle ultime uscite non è sembrata esente da qualche problemino difensivo: dieci gol subiti nelle ultime sei partite – amichevoli per lo più – da gennaio a oggi sono tanti. Niente amichevoli a ridosso dei mondiali femminili. La squadra si è preparata per quasi un mese per questa scadenza.
La Nuova Zelanda si è affidata a un CT esperto, la ceca Jitka Klimkova, da due anni alla guida del progetto ereditato dal popolarissimo Tom Sermanni. Squadra improntata su un modello di gioco inglese: fisico, rapidi contrattacchi e poche individualità .
La stella è senza dubbio Ali Riley, capitano che vanta ben 154 presenze e milita da tempo nella Major League americana, giocatrice tecnica e veloce: una vera macchina da cross. Ma la giocatrice più tecnica è Ria Percival, 15 gol in nazionale, da tempo in Inghilterra con il Tottenham. Tante le giocatrici che militano in tra Australia e Premier League. Attenzione ad Hannah Wilkinson top scorer consolidata con 28 gol.
Calcio d’inizio alle 9 ora italiana ad Eden Park, Auckland, dove l’Italia calcio femminile giocherà la sua terza partita della fase a gironi contro il Sudafrica.
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 Mondiali femminili: Australia-EIRE Formazioni novitÃ
A rigor di logica anche la partita tra Australia ed EIRE sembra essere piuttosto scontata sulla carta. Padrona di casa, forti di tutto il vantaggio di giocare sempre di fronte a un pubblico che si annuncia da record. L’Australia parte con l’ambizione di vincere la Women’s World Cup 2023 e anche se non ha i favori del pronostico completamente dalla sua parte può contare su una squadra davvero competitiva, con alcune individualità di eccellenza.
Se c’è un paese che per primo si è sollevato dalla controcultura della misoginia e della diffidenza del calcio femminile è proprio l’Australia che ha saputo creare un ambiente sano, rivolto alle scuole e alle università sul modello di quello americano. E che con queste indicazioni è cresciuto creando un campionato importante che nell’emisfero sud è riuscito a conquistare quote importanti di mercato e tante stelle di prima grandezza. Anche se le migliori giocatrici continuano a trasferirsi in Europa. L’organizzazione del Mondiale, il più grande di sempre, è un premio a un paese che è cresciuto tanto.
Le Matildas (questo il soprannome delle ragazze della squadra australiana) hanno avuto un pubblico impressionante per le loro ultime amichevoli. A Melbourne non si era mai vista così tanta gente per una partita di calcio nemmeno a livello maschile. Il pubblico sembrava essere quello che segue rugby e cricket, sport nazionali per eccellenza. Di fronte a un’attesa del genere tutto è davvero possibile.
La giocatrice simbolo è ovviamente Sam Kerr, candidata al pallone d’oro, una delle migliori attaccanti del mondo una media di un gol ogni due partite in nazionale, punto di forza del Chelsea.
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Tantissimo talento offensivo in avanti con Foord e la giovanissima Fowler, 20 anni, candidata a essere una delle protagoniste assolute di questo mondiale. Reduce da una stagione di altissimo livello a Sam Kerr manca solo la ciliegina sulla torta: a 29 anni, fallito l’aggancio alle ultime Olimpiadi, questa è l’occasione della vita per lei. Ha vinto tutto quest’anno, Premier League ed FA Cup, siglando anche il gol decisivo nella finale di Wembley contro il Manchester United.
Una giocatrice simbolo anche per il suo comportamento fuori dal campo, davvero inattaccabile: un’atleta legatissima al suo paese e presa a modello da migliaia di aspiranti calciatrici che sono cresciute con il suo poster nell’armadietto.
Kerr al momento detiene il record australiano di gol in nazionale, 63 in 121 partite. Uno dei più importanti proprio contro l’Inghilterra campione d’Europa, battuta in amichevole ad aprile 2-0. Dodici gol e cinque assist nelle ultime 21 partite di campionato per l’altro talento assoluto, Emma Hayes, anche lei del Chelsea.
Difesa un po’ meno solida, fisicatissima ma a volte un po’ imballata. Sarà questa una delle poche chiavi su cui può fare leva l’Irlanda, al suo esordio assoluto ai mondiali femminili. Squadra giovane, non sprovveduta ma certo non molto esperta quella delle Girls in Green che rischia di pagare subito dazio di fronte a un avversario difficilmente battibile.
Le ultime amichevoli per la squadra di Vera Pauw hanno dato risultati altalenanti e un po’ discordanti: un secco 3-0 subito dalla Francia. Una bella vittoria contro lo Zambia, anch’esso esordiente in Coppa del Mondo, e una sconfitta onorevole contro gli Stati Uniti detentori del titolo, forse una delle migliori partite dell’EIRE.
Difesa a cinque, due centrocampisti tattici. Un modulo un po’ desueto nel tentativo di arginare l’immensa potenza di fuoco australiana. Squadra non giovanissima ma con un paio di talenti interessanti. La 18enne Larkin per esempio, attaccante di talento che ha già segnato.
Ma l’Irlanda ha sempre tante difficoltà a trovare la via della rete. Il compito spetta a Amber Barrett (Standard Liegi) e a Katie McCabe, splendido centrocampista offensivo nominata giocatrice dell’anno nella stagione dell’Arsenal che si è appena conclusa. Pesante infortunio invece nell’ultimo test contro la Colombia per Denise O’Sullivan, finita in ospedale dopo un brutto contrasto. Si temeva addirittura una frattura, in realtà è solo una contusione. Ma di quelle a rischio… potrebbe anche non esserci.
Australia-EIRE si gioca alle 11 di giovedì 20 luglio (ora italiana) nell’immenso Stadium Australia di Sydney, sede dei giochi olimpici del 2000.
Questo è tutto quello che c’è da sapere sulle prime partite del Campionato Mondiale di Calcio Donne, segui lo speciale Mondiali femminili 2023 sul canale YouTube DSW Sport dedicato al calcio femminile
Genovese, classe 1965, giornalista dal 1984. Vive a Milano da 30 anni. Ha lavorato per Radio (RTL 102.5), TV (dirigendo Eurosport per molti anni), oltre a numerosi siti web, giornali e agenzie. Vanta oltre cinquemila telecronache di eventi sportivi live, si occupa da sempre di sport e di musica, le sue grandi passioni insieme a cinema e libri. Diplomato al conservatorio, autore di narrativa per ragazzi.