Con tanta fatica e un gol a dieci minuti dalla fine di una giovanissima appena entrata dalla panchina, la Svezia batte la Svizzera e compie un passo decisivo verso gli ottavi di finale
Ha il volto di Hanna Bennison, 19enne centrocampista offensiva che gioca in Premier League, con l’Everton, la foto più sorridente di Svezia-Svizzera.
É stata proprio lei, pescata come un jolly dalla panchina dal CT della Svezia Peter Gerhardsson a salvare la giornata di una squadra partita tra le favorite ma addirittura a rischio di eliminazione contro la Svizzera.
Svezia-Svizzera 2-1
Nel girone più equilibrato dell’Europeo femminile, il Gruppo C, la Svezia conquista una vittoria importantissima anche se non risolutiva. Perché paradossalmente tutto può ancora accadere. Ma questa prima vittoria della Svezia nella fase finale dell’Europeo di calcio femminile è di importanza capitale nella lotta per accedere alla seconda fase.
Scegliendo di schierare fin dall’inizio Stina Blackstenius, al rientro dal primo minuto in campo dopo un infortunio che l’ha tenuta lontana dal campo per lungo tempo, la Svezia ha giocato molto. Ma ha anche concretizzato troppo poco rispetto al gran numero di palle gol costruite. Svizzera che per altro nel primo tempo ha sfiorato un gol clamoroso quando Ramona Bachmann ha intercettato un passaggio dell’ex compagna di club del Chelsea Magdalena Eriksson costringendo un’altra ex collega dei Blues, il portiere Hedvig Lindahl, all’intervento più importante della partita.
Tutti i gol nel secondo tempo: una prima occasione svedese costruita da Blackstenius e finalizzata da Filippa Angeldal che costringe Thalmann a bloccare. Pochi minuti dopo però il portiere svizzero non riesce a bloccare la conclusione vincere di Fridolina Rolfö, al suo secondo gol di questo europeo, grazie a un assist (un altro), della milanista Asllani.
Il vantaggio della Svezia dura solo due minuti. Una corta respinta di pugni di Lindahl viene raccolta e insaccata da Bachmann. La Svizzera si chiude in difesa: le occasioni per la Svezia fioccano. In qualche modo il fortino svizzero resiste con Lindahl che compie un solo altro intervento, ma decisivo, su Ana-Maria Crnogorčević.
A dieci minuti dalla fine Bennison si prende la responsabilità di una conclusione dalla distanza che sorprende Thalmann.
La Svezia vince e sale a quota 4. Come l’Olanda che in serata batte di misura il Portogallo. Ma i conti non si possono ancora fare.
Svezia e Olanda, che domenica alle 18 giocheranno contemporaneamente rispettivamente contro Portogallo e Svizzera, sono in vantaggio e potrebbero accontentarsi di un pareggio. E in questo caso le due squadre si giocherebbero il primo posto su differenza reti e gol segnati. Ma se a vincere fossero elvetiche e lusitane si avrebbe un quadro davvero bizzarro, con quattro squadre a parità di punti rendendo inutili gli scontri diretti e obbligando al computo dei gol.
Il Gruppo C non ha sentenze definitive da dare dopo la terza giornata: tutto aperto, tutto ancora da decidere.
Genovese, classe 1965, giornalista dal 1984. Vive a Milano da 30 anni. Ha lavorato per Radio (RTL 102.5), TV (dirigendo Eurosport per molti anni), oltre a numerosi siti web, giornali e agenzie. Vanta oltre cinquemila telecronache di eventi sportivi live, si occupa da sempre di sport e di musica, le sue grandi passioni insieme a cinema e libri. Diplomato al conservatorio, autore di narrativa per ragazzi.