Riforma pensioni, come cambierà nel 2022. Le proposte dei sindacati: flessibilità in uscita, donne, lavoratori fragili e giovani. Ultime novità sulla pensione.
Riforma delle pensioni. In attesa della riapertura del confronto fra il Ministro del lavoro Orlando e la parti sociali, le ultime novità pensioni 2022 arrivano dai sindacati, che hanno redatto un documento in cui avanzano numerose proposte.
L’obbiettivo di Cgil, Cisl e Uil è quello di evitare la possibilità che dal primo gennaio 2022 si possa andare in pensione solo con i requisiti previsti dalla Legge Fornero. Ecco quali sono richieste, dei segretari confederali delle 3 sigle, per consentire a determinate categorie l’uscita anticipata dal lavoro, anche nei prossimi anni.
VEDI ANCHE: PENSIONE ANTICIPATA 2021
Pensioni flessibilità in uscita, ultime notizie
Fra le proposte per il post quota 100, i sindacati individuano come prioritaria l’estensione della flessibilità per accedere alla pensione anticipata. Secondo loro lavoratrici e lavoratori dovrebbero poter scegliere se uscire dal lavoro e senza penalizzazioni, ma solo per chi possiede:
- contributi versati prima del 1996
- 62 anni di età o 41 anni di contributi, indipendentemente dall’età anagrafica (la cosiddetta quota 41 per tutti).
Al tempo stesso per Cgil e gli altri, bisogna cambiare i vincoli che nel contributivo penalizzano i redditi più bassi, impedendo loro di raggiungere gli importi minimi del trattamento.
Riforma pensioni donne
Per quanto riguarda le lavoratrici, i sindacati chiedono la proroga di Opzione donna e di rivedere le soglie contributive d’accesso, compatibilmente con le loro condizioni di vita.
In particolare, la proposta riguarda il lavoro di cura svolto da molte donne all’interno della vita familiare. Per questo la richiesta è di riconoscere 12 mesi di anticipo, rispetto alle soglie della pensione, per ogni figlio. Al tempo stesso si richiede il riconoscimento di 1 anno per ogni 5 dedicati alla cura di disabili o persone non autosufficienti presenti nel nucleo familiare.
Riforma pensioni 2022 lavoratori fragili
Poi ci sono una serie di categorie lavorative più deboli, che secondo il sindacato dovrebbero poter accedere più facilmente alla pensione.
Ad esempio quelli che rientrano nell’Ape Sociale (dai disoccupati agli invalidi, fino a chi svolge lavori gravosi a determinate condizioni). Nello specifico, l’idea è quella di allargare in modo significativo la platea di coloro che rientrano nei lavori usuranti e gravosi.
Ultime news sulle pensioni, altre proposte
Queste le altre ipotesi formulate dai sindacati, per riformare il sistema previdenziale italiano:
- Allargamento della platea dei beneficiari dell’isopensione e dei contratti di espansione (che consentono di uscire in anticipo dal lavoro, rispettivamente di 5 e 7 anni).
- Creazione di una pensione contributiva di garanzia per i giovani. In grado di valorizzare anche i periodi di disoccupazione, formazione o bassa retribuzione. Cos’ da garantire un trattamento pensionistico dignitoso.
- Previdenza complementare. Da rilanciare rendendola accessibile a tutti e incentivando i fondi pensione ad investire con aliquote più favorevoli.
- Tutela redditi derivanti dalla pensione, con l’ampliamento della quattordicesima.
- Prevedere nel sistema contributivo un’incidenza effettiva delle maggiorazioni per le pensioni e considerare la specificità dei lavori part time.
Insomma, il pacchetto di proposte avanzato dai sindacati è corposo e riguarda tante categorie lavorative interessate al prepensionamento. Il governo Draghi ora dovrà valutare quali prendere davvero in considerazione per la riforma pensioni 2022. Perché se da un lato intende garantire tutele, dall’altro la spesa per il sistema previdenziale non potrà più crescere, come stabilito anche nel Pnrr recentemente approvato. In altre parole, quasi sicuramente alcune di queste proposte non faranno parte della riforma da varare entro fine 2021.
VEDI ANCHE:
- ETA’ PENSIONABILE DONNE
- A CHE ETA’ SI VA IN PENSIONE IN ITALIA
- PENSIONE SOCIALE DONNE
- CALENDARIO PAGAMENTO PENSIONI 2021
- RIFORMA PENSIONE COME FUNZIONA QUOTA 102
Roberto D’Eugenio è nato in provincia di Teramo nel 1989. Laureato in economia e commercio presso l’Università G.D’Annunzio Chieti-Pescara e redattore da diversi anni, scrive articoli di economia e attualità per Donne Sul Web