Quota 100 il futuro prossimo dello scivolo pensionisto più discusso dal governo italiano. Fino a quando ci sarà ? Le ultime su pensioni e quota 100
Nonostante sia stata confermata fino al 31 dicembre del 2021, nella nuova Legge di bilancio, per quota 100 non sembra esserci pace.
Infatti, sono diversi i partiti, presenti anche nella maggioranza di Governo, che vorrebbero il superamento di questo scivolo pensionistico prima del 2021. Cerchiamo di capire allora quale potrebbe essere il futuro di quota 100 e quali intenzioni ha il governo riguardo la riforma delle pensioni.
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Quota 100 a rischio? Italia Viva e PD vogliono sostituirla
In tema di riforma delle pensioni, il ministro del lavoro Nunzia Catalfo ha già tenuto un incontro con i sindacati. Lo scopo è stato quello di raccogliere idee per realizzare una riforma strutturale entro l’anno in corso.
Questo potrebbe rappresentare l’avvicinarsi del superamento di quota 100. D’altronde non è un mistero che Italia Viva, il partito dell’ex premier Renzi, da tempo critica la misura e spinge per un suo superamento accelerato.
Se a ciò aggiungiamo che neanche il Partito Democratico vede di buon occhio la misura e che, il partito di Zingaretti, intende far valere sull’azione di governo i risultati ottenuti nelle elezioni dell’Emilia Romagna, ecco che la misura appare a rischio.
La Legge di bilancio 2021 e la volontà del Governo
La ministra del lavoro ritiene che per settembre 2020 la riforma delle pensioni dovrebbe essere chiara, in questo modo il governo avrebbe tempo di inserirla nella Legge di bilancio 2021. Si tratta di un piano ambizioso, ma che fa comprendere ancor di più la volontà di superare gli scivoli pensionistici attualmente stabiliti.
Non sappiamo se ciò dipenda anche dal fatto che l’attuale governo intende smarcarsi da quello che lo ha preceduto, e che introdusse quota 100, ma al momento si stanno vagliando altre possibilità .
Oltre quota 100: le proposte di riforma
Al fine di realizzare a breve una riforma pensionistica, sono state presentate al governo varie proposte. Il sindacato ad esempio propone l’uscita anticipata dal lavoro a 62 anni con 20 di contributi, senza subire penalizzazioni sull’assegno finale.
Le altre opzioni messe sul tavolo sono quota 41 per tutti e la pensione di garanzia per i giovani. Mentre un esponente del PD, segnatamente Damiano, propone l’uscita dal lavoro a 63 anni, anziché a 62 come attualmente previsto da quota 100.
Quale sarà la scelta finale da parte del governo giallorosso? Per ora non ci sono ancora certezze e sicuramente i problemi interno al Movimento 5 stelle non aiutano il lavoro del premier Conte al riguardo. Tuttavia serve una risposta in tempi ragionevolmente breve, per attuare finalmente una riforma delle pensioni in grado di soddisfare tutti.
Dopo i prossimi tavoli di confronto, previsti con le parti sociali, forse ne sapremo di più, ma per almeno quest’anno quota 100 appare intoccabile.
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Pensioni e riforma pensioni 2020
Roberto D’Eugenio è nato in provincia di Teramo nel 1989. Laureato in economia e commercio presso l’Università G.D’Annunzio Chieti-Pescara e redattore da diversi anni, scrive articoli di economia e attualità per Donne Sul Web