Kurt Cobain oggi sarebbe un cinquantenne. Purtroppo invece morì a soli 27 anni, lasciando bellissime canzoni. Abbiamo scelto 6 video per scoprire i lati meno conosciuti di questo artista leggendario.
Kurt Cobain è nato il 20 febbraio del 1967, il che vuol dire che oggi, se fosse ancora vivo, avrebbe 57 anni. Come sarebbe oggi? Che tipo di musica farebbe?
Purtroppo non possiamo saperlo (ma più avanti azzardiamo delle ipotesi) dato che il leader dei Nirvana si è suicidato nel 1994, a soli 27 anni. Figura iconica del rock, Kurt Cobain era un ragazzo molto profondo e complesso, molto più di quanto la leggenda che si è creata attorno a lui potrebbe far pensare.
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Odiava gli omofobi, era buddhista e visse per strada
Nato e cresciuto in una piccola cittadina, Aberdeen (16mila abitanti), Kurt era un bambino iperattivo e sensibile che da subito amò la musica e in particolare la chitarra elettrica. Soffrì molto per il divorzio dei suoi genitori, diventando molto introverso. Non completò gli studi, visse per strada, odiava i razzisti e gli omofobi, amava l’arte e in particolare trovò nel rock la sua valvola di sfogo.
Nella sua lettera d’addio si definiva “un sempliciotto un po’ vissuto” e anche “uno troppo sensibile”, ma sapevate che – oltre ad essere stato un rocker autodistruttivo – era anche un buddhista, che soffriva terribilmente di stomaco, che odiava la fama e i concerti e che amava tantissimo leggere?
Per ricordare e celebrare questo artista così complesso, talvolta appunto ridotto alla figurina monodimensionale del “rocker maledetto”, abbiamo scelto sei video per ricordarlo. Sono sei momenti particolari che mostrano quanto fosse sfaccettato Kurt Cobain.
Una persona sensibile, profonda, un ragazzo intelligente e a modo suo colto, che si sentiva “dall’età di sette anni avverso al genere umano” e che pensava che – citando Neil Young – fosse meglio “meglio bruciare in fretta che spegnersi lentamente”.
Sei video per ricordare il Kurt Cobain meno conosciuto
Kurt Cobain e il mal di stomaco
Il musicista ne soffrì per tutta la vita e tentò di curarsi in tutti i modi, non riuscendoci.
In questa intervista Kurt parla del problema che ha influenzato profondamente la sua vita: il mal di stomaco. Il musicista aveva diversi problemi di salute – ansia, disturbo bipolare, bronchite cronica – ma lo stomaco l’ha tormentato come nient’altro. Tentò di curarsi in tutti i modi, anche da solo, sviluppando una dipendenza da eroina (assumeva anche altre droghe e farmaci come Valium).
In questo video, più o meno da metà in poi, Kurt spiega come ha passato anni e anni della sua vita a convivere con atroci dolori (probabilmente di origine psicosomatica, come ipotizza lui stesso) così insopportabili e continui da rendere tutto il resto secondario. Successo e fama compresi, e non a caso a un certo punto dice “ho sofferto per così tanto tempo da sviluppare tendenze suicide”. E poco dopo, come sappiamo, si è suicidato.
Kurt Cobain e i libri: la sua passione per “Il profumo”
Kurt amava tutta l’arte e leggeva molti libri
Immaginate una rockstar o un rapper 20enni di oggi rispondere a una domanda sui libri. Escluse alcune apprezzabili eccezioni, la risposta sarebbe o un lungo silenzio o qualche parola imbarazzante. Kurt Cobain invece amava leggere. In questo video, alla domanda sui suoi libri preferiti, cita “Il profumo” di Patrick Süskind, che dice di aver letto oltre dieci volte e che si porta sempre dietro durante i viaggi.
In un’altra intervista dice che il suo autore preferito è Beckett. Ma Kurt era influenzato anche dalla poesia, amava Bukowski, William Burroughs (con cui collaborò), l’Inferno di Dante, Kerouac, Shakespeare, e anche un manifesto violentemente femminista come SCUM Manifesto di Valerie Solanas. Insomma, gusti raffinati ed eclettici per una mente complessa e sempre alla ricerca di stimoli nuovi.
https://www.youtube.com/watch?v=cVdKJYYokew
Kurt che suona la chitarra da bambino
Un biondissimo e sorridente angioletto: Kurt da bambino
Facciamo un improvviso passo indietro: molto indietro! Queste bellissime immagini infatti mostrano Kurt da bambino, più o meno a 3/4 anni, che gioca, manda baci e… suona la chitarra. Immagini profetiche, in un certo senso, dato che qualche anno dopo questo pargoletto diventerà una delle rockstar più famose di sempre, ma che mostrano anche quel lato poco raccontato dell’artista, il suo lato bambino, un dolce angioletto biondo che, cose delle vita, qualche anno dopo sarebbe diventato un simbolo della rabbia, del malessere e della ribellione. Ecco com’era prima.
Kurt Cobain, intervista con la figlia
Francis Bean, figlia di Kurt e Courtney Love, in questo video piccolissima in un’intervista con i Nirvana
E restiamo sui volti dei bambini. Qualche anno dopo, Kurt fa un’intervista con i suoi compagni dei Nirvana e sua figlia Frances Bean in braccio. Durante l’intervista, molto divertente, la bambina cerca in tutti i modi di prendere un biscotto che il padre non le vuole dare. Qua viene fuori un altro lato dimenticato di Kurt Cobain, il giovane padre. Oggi Francis Bean, figlia di Kurt e Courtney Love, ha quasi 30 anni e si occupa di arte. Vide suo padre l’ultima volta in un centro di recupero nel 1994, aveva due anni: una settimana dopo lui si sarebbe ucciso nella sua casa di Seattle.
Kurt Cobain e in un duello a colpi di chitarra
I Nirvana erano noti per i live ironici e scatenati, come dimostra questa scena surreali dove chitarrista e bassista si prendono a colpi di strumenti
I Nirvana ovviamente erano anche un gruppo grunge rock di pazzi scatenati, questo è ovvio. Lo dimostrano tanti video e tanti aneddoti. Abbiamo scelto una breve scena poco conosciuta, un epico scontro tra il bassista del gruppo Krist Novoselic e il leader Kurt Cobain. Non è un duello in senso metaforico: non si sfidano suonando. Si tratta di un vero duello, anzi una battaglia, a colpi di strumenti musicali. I due se la danno di santa ragione sul palco, generando suoni noise casuali che rendono la scena divertente e interessante. Ecco, i Nirvana erano anche questo.
Where Did You Sleep Last Night
Kurt Cobain canta la sua canzone preferita in un concerto diventato storico
Nel 1993 i Nirvana si esibiscono unplugged, cioè in acustico, per MTV. Questo concerto diventerà uno dei più famosi della storia del rock e senza dubbio uno dei più belli dei Nirvana, sicuramente il più famoso. Curioso, perché, per scelta di Cobain, non vengono suonati molti brani del gruppo, lasciando molto spazio a cover di artisti che loro stessi stimavano. Dave Grohl disse che “sarebbe stato incredibilmente stupido suonare Smells Like Teen Spirit”, dunque spazio a interpretazioni bellissime di canzoni di David Bowie, dei Vaselines, dei Meat Puppets (ben tre canzoni), oltre ad alcuni classici dei Nirvana… fino a questo finale.
“Where did you sleep last night”, blues introdotto da Kurt Cobain indicando il suo interprete più noto come il suo artista preferito in assoluto, ovvero Leadbelly. L’interpretazione straziante di Kurt lascia tutti senza fiato e pare che lui stesso, prima del concerto, avesse scelto di metterla alla fine e chiudere così il concerto dicendo “non posso superare questa canzone”.
Questo live divenne immediatamente leggendario, anche per l’altissima qualità musicale raggiunta da tutti i musicisti qua all’apice della loro maturità . Nota fashion: dopo questo concerto milioni di ragazzini e ragazzine andarono a cercare negli armadi della nonna un maglione simile a quello che Kurt indossa mentre suona. Infatti Kurt non seguiva la moda, ma faceva la moda.
E con questo video bellissimo concludiamo il nostro ricordo di Kurt Cobain. Un bravo chitarrista, un interprete intenso e unico, un ragazzo sensibile, intelligente e complesso, purtroppo morto presto. Ma, per rispondere alla nostra domanda iniziale, come sarebbe oggi Kurt Cobain?
Difficile dirlo. Ci piace immaginarlo unito a sua figlia Francis Bean e a sua moglie Courtney Love (con la quale c’è stato amore ma anche tanti problemi, spesso causati dalle reciproche tossicodipendenze), magari a suonare non più il grunge, che in un certo senso morì con lui, ma quel blues e quel indie-rock che tanto amava. Un musicista cinquantenne e maturo, capace di scrivere testi bellissimi e saperli interpretare in maniera autentica.
Ecco, questa forse è la dote di Kurt Cobain più importante e spesso fondamentale, che traspare quando canta, quando parla nelle interviste, sempre: l’autenticità . E’ sufficiente ascoltare le sue parole e osservare il suo sguardo un po’ malinconico e un po’ sornione per capire che questo ragazzo non mentiva, era semplicemente se stesso. Non voleva la fama che ha avuto, non voleva il successo che l’ha travolto, e l’ha sempre detto.
Oltre che per i suoi meriti musicali, e per le canzoni bellissime che ci ha lasciato, Kurt Cobain dovrebbe essere ricordato soprattutto per questo. Per la sua autenticità e coerenza, forse fin troppa, visto com’è andata a finire.
In questo senso dovrebbe essere uno stimolo per i giovani musicisti di oggi, non più rocker ormai, ma quasi sempre rapper. Essere se stessi, fregarsene dei soldi, dell’industria e della moda, ed essere autentici e sinceri. E leggere libri.
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Alice Del Monaco è nata a Roma nel 1991 e vive a Londra ormai da molti anni. Laureata in psicologia è appassionata di scrittura, musica e cinema – con una predilezione per il rock, il rap e il cinema horror – e di questi temi si occupa per Donne sul Web.