Le grandi donne della Moda- Coco Chanel Donna dalla vita movimentata, creatrice di un impero, rivoluzionaria del costume. La sua storia e vita privata e l’azienda Chanel dopo Coco.
Coco Chanel, vero nome Gabrielle Bonheur Chanel, è una delle icone più forti della moda internazionale. Nonostante sia morta ormai da oltre 45 anni resta certamente la più celebre stilista della storia del Novecento. Vediamo la storia di questa grande donna tra vita privata e successi professionali.
Coco Chanel, chi era
Le origini di Coco Chanel sono molto umili, nasce in un ricovero per poveri e suo padre era un piccolo venditore ambulante che si spostava nella parte meridionale della Francia. Dato che i genitori non riuscivano a mantenere tutti i figli, Coco e due sorelle finirono in orfanotrofio e qui poterono studiare cucito.
Un grande classico Chanel, l’alternanza di colore bianco e nero in molti capi, deriva probabilmente proprio da questo ambiente di suore e dalla influenza del loro vestire. Alla maggiore età Coco iniziò fare la commessa in negozi di abbigliamento e frequentò il figlio di imprenditori del settore tessile Etienne de Balsan, primo grande amore di una tormentata epopea sentimentale, che fu anche colui che aiutò il suo talento a svilupparsi in maniera concreta, con elargizioni finanziarie. All’inizio Chanel produceva cappellini che rivoluzionarono il gusto del periodo, introducendo sobrietà e raffinatezza.
L’incontro con Boy Capel
Ma fu un altro incontro quello a determinare un radicale cambio nella vita di Coco: Boy Capel, industriale del carbone, fu suo amante e finanziatore in quella che doveva in breve tempo passare da un’attività artigianale a una grande azienda. Il negozio Chanel iniziò a vedere oltre che cappellini anche maglieria, abiti e Coco si dedicò alla creazione di capi che inizieranno subito ad essere famosi e ricercati nella capitale.
Il 1913 è l’anno dell’apertura del secondo negozio a Deauville, in Normandia, accanto al Casino: lo stile Chanel si faceva notare nel segno di un obiettivo molto concreto: vestire le persone in modo pratico, con idee che arrivavano dagli abiti della gente comune; superare gli eccessi di fine Ottocento, gli orpelli, i busti per unire eleganza e confort di utilizzo.
Superate le difficoltà della Prima guerra mondiale Chanel si salvò vendendo abiti alle mogli dei ricchi spagnoli (la Spagna non era in guerra) che frequentavano Deauville: l’azienda iniziò a crescere fino ad avere 60 addette alla sartoria, 5 laboratori. Si introdusse la lavorazione del jersey, che nel tempo diventerà uno dei marchi di fabbrica dell’azienda.
Coco Chanel 1920-1930
Passata la guerra cominciarono gli anni degli incontri con artisti e personaggi celebri come Picasso, Cocteau, Stravinsky. Chanel iniziò a dettare anche mode come quella del taglio di capelli corto (nato da un incidente domestico: si era bruciacchiata i capelli in casa). A livello di moda venne introdotto il tubino nero, si aprì uno store a Londra; continuarono gli amori con personaggi famosi, in particolare nobili e nel 1921 l’attività si allargò alla profumeria con la produzione dell’ancora celeberrimo Chanel n. 5.
Femminismo e femminilitÃ
Chanel era ormai anche simbolo di rivincita, di riscossa femminile: dalla donna sepolta di orpelli dell’Ottocento alla donna dinamica, lavoratrice, indipendente, autonoma del Novecento. Come diceva la stessa Coco: “La vera eleganza non può prescindere dalla piena possibilità del libero movimento”: stile e vestibilità , funzionalità degli abiti e raffinatezza ecco i cardini di una maison che ha fatto la storia.
Pantaloni, gonna al ginocchio, jersey, eliminazione dei corsetti e dei busti, abiti di “taglio” maschile adattati al portamento femminile, stile marinaresco: non solo abbigliamento ma scelte politiche, di liberazione e di facilitazione della vita delle donne, per cui vestirsi diventava un atto semplice, comodo e di gusto estetico e non una scenografia di pura appariscenza.
Il boom
Negli anni Trenta ormai Chanel era già un colosso da 20 mila addetti, 34 negozi di profumi, una produzione vestiaria di quasi 30 mila capi all’anno. Ma arrivarono le enormi difficoltà della seconda guerra mondiale, i rischi di chiusura, lo spostamento a Parigi: dopo la guerra, la difficile ripresa fino al 1954, quando Chanel tornò attivamente anche sulle passerelle, ancora non stanca nonostante le 60 primavere. Il 1955 fu l’anno di un altro classico Chanel: la borsa 2.55 che poteva diventare anche borsa a tracolla e quindi, ancora una volta, unire estrema eleganza con assoluta praticità e funzionalità .
Chanel dopo Coco Chanel
Dopo la morte di Coco la Chanel è stata gestita dalla fondazione Coga e ha avuto alla sua guida stilisti di grande livello fino alla recente direzione di Karl Lagerfeld. Chanel oggi è alta moda, gioielleria, orologeria, profumi , trucchi, prodotti per la pelle. La proprietà è in mano alla famiglia Wertheimer: Pierre Wertheimer, nonno degli attuali proprietari, con il fratello Paul negli anni Venti divenne socio di Coco, in particolare per sviluppare al meglio la produzione della profumeria.
La Chanel ha oggi boutique diffuse in tutto il mondo, dal Messico alla Malesia, dall’Irlanda a Hong Kong. Il fatturato 2015 era stato di 6,24 miliardi di dollari con un utile di 1,6 miliardi. La sede è operativa è a Neuilly-sur-Seine.
Vedi anche: Frasi di Coco Chanel