Tanto decantata, tanto reclamizzata, ma in effetti la sospensione della rata dei mutui che effetti ha portato alle famiglie italiane? Un po’ di respiro sicuramente, ma poi? Poi ovviamente si ritorna alla realtà ed è necessario tornare a pagare le rate.
 Ebbene, ma quanto è costato quell’attimo di respiro, quella parentesi che si è stati costretti a prendere? Prendendo come riferimento un mutuo a tasso fisso da circa 150mila euro sospeso per 18 mesi, la stangata da “oneri di sospensione” risulterebbe essere pari a quasi 4mila euro. Ma soprattutto, sorpresa nella sorpresa, il salasso maggiore arriva nel caso in cui il mutuo sia a tasso fisso.
 Altrocosumo ha provveduto ad effettuare alcuni conti, che qui possiamo sintetizzare in due esempi.
Esempio uno. Contraente, con reddito Isee sotto i 30 mila euro, che ha acceso un mutuo sulla prima casa per un importo pari a 100 mila euro. Durata 20 anni. Acceso nel dicembre 2008. Tasso fisso pari al 5% (Irs 20 anni 4% più spread 1%). Il caso prevede si chieda una sospensione di 18 mesi perché perso il posto di lavoro. Il capitale residuo è di 83.455 euro a 15 anni; il contraente ne dovrà versare invece 86.494, perché vanno aggiunti oneri di sospensione per 3.039 euro. Il Fondo di solidarietà paga infatti solo la quota d’interessi al 2,49% (odierno valore dell’Irs a 15 anni). Al contraente resta in carico il 2,51%. E se il mutuo fosse variabile? Si paga solo lo spread: oneri per 1.211 euro.
 Esempio due. Muto della durata di 20 anni. Importo 150mila euro. Identiche condizioni del precedente. Versati correttamente dieci anni. Capitare ancora da restituire 93.332 euro. Con gli oneri di sospensione sale a 97.244 euro (+3.912) per il tasso fisso e a 94.653 euro (+1.322) per il variabile. Va detto che con il precedente Piano famiglie Abi (che consentiva la sospensione solo per 12 mesi) il conto finale era maggiore, perché tutto l’interesse rimaneva in capo al cliente al cliente: nei nostri esempi, 6.055 euro nel primo caso e 6.608 euro nel secondo (a tasso fisso).
 Ricordiamo che sono 10.350 le famiglie che, da maggio 2013 fino alla prima settimana di gennaio 2014, hanno richiesto e ottenuto la sospensione per 18 mesi del pagamento delle rate dei mutui, per un controvalore di 988,5 milioni di euro di debito residuo.
La Legge di Stabilità approvata dal Governo – secondo quanto auspicato da ABI e Associazioni dei Consumatori – ha riconfermato la continuità operativa di questo vero e proprio strumento di welfare delle famiglie anche per i prossimi anni; evitando di vanificare il rifinanziamento del Fondo per 40 milioni di euro relativo al biennio 2014-2015.
“Soluzioni e risvolti positivi, nel perdurare della crisi che – secondo ABI – solo attraverso la collaborazione e l’impegno congiunto con Istituzioni e Consumatori è stato fin qui possibile individuare, adottando le misure più idonee a sostegno delle famiglie nell’accesso al credito e nella sostenibilità delle rate. In particolare, la sospensione delle rate dei mutui in caso di difficoltà , iniziativa che ancora oggi rimane l’unica al mondo”.