CTZ cosa sono e che differenza c’è con i Bot
26 novembre
Se vogliamo semplificare al massimo, il CTZ – Certificato del Tesoro Zero coupon – è un BOT-TONE, un grande Bot. E’ infatti un titolo zero coupon, ossia non stacca cedola. Il rendimento è dato dalla differenza tra il prezzo di acquisto e il prezzo di rimborso.
Le aste dei CTZ avvengono in concomitanza con quelli dei Bot. Per sottoscriverli ci si deve sempre rivolgere al proprio intermediario con le stesse modalità dei Bot. Sottoscrizione minima: 1000 euro.
Si differenzia dal BOT per la durata che è di 24 mesi.
Per agevolare lo sviluppo del mercato secondario (MOT), il Tesoro di norma procede a riaperture della stessa tranche, analogamente a quanto già avviene per Btp e Cct, in modo tale che vi siano poche emissioni in circolazione.
La ritenuta fiscale e sempre del 12.5%, ma a differenza dei Bot viene applicata al momento del rimborso e non dell’emissione, sulla differenza tra il prezzo di acquisto della prima tranche e il prezzo di rimborso (100). Eventuali successive riaperture manterranno quindi dal punto di vista fiscale il prezzo della prima emissione. Alla scadenza quindi l’importo rimborsato non sarà pari al valore nominale ma inferiore, in funzione della ritenuta subita.
I Ctz sono adatti a chi ha vuole investire della liquidità  per brevi periodi . L’ investimento in CTZ è sicuro, facile da gestire e remunerativo. Non sono adatti a chi ha esigenza di un flusso di cassa periodico o a chi cerca investimenti di lungo periodo.
Grazie alla durata superiore ai Bot, i Ctz hanno normalmente una redditività superiore, anche se il loro prezzo è più volatile. Infine il Ctz è molto più liquido del Bot. Chi acquista i Bot li porta a scadenza. Nell’intendimento dello Stato invece i Ctz dovrebbero essere maggiormente negoziati.