Le ultimissime notizie su Quota 100: non dovrebbe cambiare, ma molti partiti ne chiedono l’abolizione. E i sindacati parlano di quota 98.
Quota 100. Nonostante la decisione del Governo Conte di mantenere inalterata quota 100 per le pensioni 2020, cresce il numero dei partiti che sostengono la sua abolizione. Questo perché siamo entrati nel momento in cui vengono proposti emendamenti alla manovra, che il Parlamento deve approvare (ed eventualmente modificare) entro fine anno.
Scopriamo allora quali sono le proposte e gli emendamenti presentati all’attenzione delle camere su questo scivolo pensionistico.
Quota 100: anche +Europa ne chiede l’abolizione
Dopo Italia Viva, ecco un altro schieramento politico che chiede lo stop immediato di quota 100, stiamo parlando di +Europa di Emma Bonino. Nello specifico, questo partito, che a differenza di quello di Renzi è all’opposizione del governo giallorosso, ha presentato diversi emendamenti alla manovra.
Fra questi spicca appunto lo stop a quota 100, da effettuare ripristinando l’adeguamento dell’età pensionabile all’aspettativa di vita. Questo, secondo quanto affermato dagli esponenti di +Europa permetterebbe di recuperare circa 5,5 miliardi nel 2020. Risorse, che potrebbero poi essere destinate ad investimenti, famiglie e altre iniziative.
Inoltre, il partito della Bonino ha proposto un emendamento anche per la cancellazione del reddito di cittadinanza, da sostituire con il Rei rafforzato e un voucher universale per le famiglie.
Insomma, Italia Viva non è più la sola a presentare emendamenti per abolire quota 100, ma ora è in compagnia. Che questo possa far cambiare idea al Governo? Ciò al momento non sembra essere possibile, anche se l’iter in Parlamento si preannuncia difficile.
Riforma quota 100: i sindacati chiedono quota 98
Se da un lato ci sono diversi partiti che spingono per abolire quota 100, dall’altro non mancano proposte che vanno in direzione opposta. In particolare i sindacati chiedono di intervenire in modo più incisivo per consentire a sempre più persone di accedere alle pensione anticipata.
In particolare propongono l’introduzione della cosiddetta quota 98, in deroga a quella che è l’attuale legge prevista per le donne. Con essa le lavoratrici avrebbero l’opportunità di andare in pensione a 62 anni di età , ma con 36 anni di contributi (anziché 38).
Una modifica che sicuramente potrebbe risultare interessante per molte donne, ma che difficilmente potrebbe avere le necessarie coperture finanziarie. Infatti, una modifica del genere, oltre ad aumentare la platea dei possibili beneficiari, costerebbe circa 4,5 miliardi in più, da qui al 2022.
Per questo gli esperti di conti e di pensioni, la considerazione improbabile da realizzare. Essi, anzi suggeriscono l’attuazione di una riforma più complessiva, che tenga conto anche dei giovani e dei precari di oggi, che rischiano di avere una pensione bassissima in futuro.
Vedi anche:Â Date e calendario pagamento pensioni 2019
Quota 100 non dovrebbe cambiare, ma attenzione agli emendamenti
Questo è quanto per le novità sulla riforma delle pensioni 2020 e su quota 100, che restano argomenti oggetto di dubbi e discussioni. Ad ora l’unica certezza è che l’intenzione dell’esecutivo, verbalizzata anche nella manovra, è quella di portare avanti quota 100 con le stesse modalità del 2019.
Vedremo se anche al termine dell’iter parlamentare le cose resteranno così o se gli emendamenti presentati apporteranno delle modifiche al testo finale.
Vedi anche: A che età si va in pensione?
Roberto D’Eugenio è nato in provincia di Teramo nel 1989. Laureato in economia e commercio presso l’Università G.D’Annunzio Chieti-Pescara e redattore da diversi anni, scrive articoli di economia e attualità per Donne Sul Web