Pace fiscale 2019: come si potranno sanare le pendenze con lo stato? La guida completa per il nuovo condono e la nuova rottamazione, con esempi
Tetto Pace fiscale 2019
Un punto su cui si è lungamente dibattuto all’interno della compagine governativa è quale tetto massimo dare alla possibilità di regolarizzare il non correttamente pagato allo stato. Il tetto è oscillato fino ad arrivare a 500 mila euro, ma alla fine è stato stabilito in 100 mila euro. Questo limite massimo del “condonabile” è però relativo ad ogni singolo anno di imposta, quindi se si ha “sgarrato” con il fisco fino a 100 mila euro, in anni fiscali differenti, la quota condonabile aumenta proporzionalmente. L’unico “limite” è che la quota condonabile non superi del 30% quanto già dichiarato.
Facciamo un esempio: ho dichiarato 90 mila euro nell’anno fiscale 2015-2016, posso arrivare a sanare fino al 30% di questa cifra (se non l’ho dichiarata, pur avendola guadagnata). Quindi posso sanare fino a 27 mila euro di evasione.
Sull’evaso una tassa unica del 20%
Quanto pagherò per sanare la quota di reddito non dichiarata? Il 20%, una sorta di “flat tax” per sanare questa “dimenticanza” con il fisco. Tornando al nostro esempio di cui sopra: se su un reddito di 90 mila euro devo sanare 27 mila euro di non dichiarato pagherò 5400 euro e avrò sistemato ogni pendenza con l’erario.
Come detto il tetto di 100 mila euro si applica anno per anno, quindi se io avrò evaso il 27 mila euro, come nell’esempio precedente, per 5 anni fiscali, avrò in totale evaso 135 mila euro e pagando 27 mila euro potrò sanare 5 anni versando comunque solo un 20% di tassazione, molto meno rispetto a quanto avrei dovuto pagare se avessi fornito una dichiarazione corretta e nei termini previsti dalla legge.
Vedi anche: Finanziaria 2019, Fmi, Banca d’Italia, Ue, Inps, perché sono tutti contrari?
Quando va presentata la domanda per la pace fiscale 2019?
La domanda andrà presentata prima della successiva dichiarazione, con una dichiarazione integrativa, in sostanza un modello unico in cui si dichiareranno i redditi in precedenza omessi. Per quanto riguarda la pace fiscale 2019 la dichiarazione andrà quindi presentata:
- agli sportelli delle agenzie locali dell’Agenzia delle Entrate
- all’Agenzia delle Entrate per via telematica,
- tramite gli intermediari autorizzati (caf o commercialisti)
nel periodo precedente al giugno 2019, quindi in sostanza nella primavera del prossimo anno.
Sanatoria per le cartelle di piccola entitÃ
Per le cartelle Equitalia fino a 1000 euro è prevista una sanatoria. Parliamo di pendenze che vanno dal 2000 al 2010 e che saranno automaticamente stralciate dato che per lo stato si ritiene più costoso cercare di recuperarle piuttosto che mettersi il cuore in pace e considerarle perse.
Per le somme eccedenti ai 1000 euro è comunque prevista una nuova rottamazione delle cartelle con possibile rateizzazione. Chi ha debiti con la fu Equitalia potrà dunque rottamare il tutto accedendo ad un’apposita sanatoria con tre aliquote:
- pagherà il 6% del dovuto con reddito Isee sotto i 15 mila euro
- pagherà il 15% del dovuto con reddito Isee tra 15 mila e 22 mila euro
- pagherà il 22% del dovuto con un reddito annuo Isee tra 22 mila e 30 mila euro.
Sopra i 30 mila Euro di reddito non si potrà accedere alla sanatoria a meno di casi speciali. Ad esempio se si è una mamma o papà single il reddito massimo Isee sarà di 40 mila euro; se in famiglia sono presenti ammalati gravi il reddito raddoppierà a 60 mila euro.
La rottamazione 2019 per le imprese
Le imprese potranno a loro volta accedere ad una nuova rottamazione per cui sarà messo in piedi un meccanismo di quote e aliquote simile a quello delle persone fisiche.
Le imprese che hanno un debito con Equitalia lo chiuderanno versando:
- il 6% del dovuto con un indice di liquidità inferiore a 0,3
- il 10% con indice di liquidità è compreso tra 0,3 e 0,6
- il 25% con indice di liquidità superiore a 0,6.
Vedi anche: Reddito di cittadinanza 2019, chi ne ha diritto e come si può spendere.