Legge di stabilità: la maggioranza di governo in crisi potrebbe mettere in discussione l’approvazione dei bonus 2018?
Si stanno ponendo le basi della Legge di Stabilità 2018, da approvare entro la fine dell’anno: ma gli scricchiolii nella maggioranza si sentono già dal Def 2018, in fase di integrazione, e stanno portando nei social a molti dubbi sulla tenuta del governo e dunque anche sulla prospettiva di conferma di molti provvedimenti di pubblico interesse, come i tanti bonus per la famiglia e la casa.
Ecco la situazione nel dettaglio.
Def 2018: manovra da 20 miliardi
La manovra per il 2018 andrà presentata entro il prossimo 20 ottobre: i tempi sono abbastanza stretti e nella maggioranza ci sono problemi consistenti tra le varie anime. Vediamo prima i tratti salienti della legge di stabilità: l’entità complessiva sarà di 20 miliardi di Euro, pari all’1,1% del Pil. Di essi circa la metà saranno finanziati con entrate nuove e con tagli alla spesa mentre l’altra metà ricorrendo al deficit di bilancio.
Non ci sarà l’aumento dell’Iva e nemmeno delle accise dei carburanti. La voce più importante di spesa sarà quella relativa alla lotta alla povertà con 2,7 miliardi di Euro messi a bilancio. Parte di questi andranno ad aumentare il plafond del Rei 2018, il reddito di inclusione, ma una parte importante dovrà essere destinata alle coperture del rinnovo del contratto dei dipendenti pubblici che avranno 85 Euro al mese in più in busta paga.
Bonus giovani 2018 e bonus assunzioni 2018
Tra i bonus 2018 che verranno confermati il Def prevede un aumento della dotazione per il bonus giovani 2018 con incentivi per le assunzioni pari a 338 milioni di Euro che diventeranno molti di più nel 2019 (2,1 miliardi di Euro).
Su questa parte del Def nessuno ha avuto obiezioni e tutta la maggioranza ha votato la relazione compatta. I problemi sono nati altrove…
Un pezzo di maggioranza minaccia di non votare
Mdp, il partito di Bersani, D’Alema, Speranza, ha indicato la sua contrarietà alla relazione integrativa del ministro Padoan sul Def. Speranza si è detto “fuori dalla maggioranza”. La critica è andata in particolare alla poca incisività delle misure previste per il sociale e al desiderio di togliere i superticket sanitari. La maggioranza non ha numeri solidissimi e quindi potrebbe traballare al Senato senza i 16 voti di Mdp, mettendo così a rischio anche molte misure da riconfermare come numerosi bonus che hanno scadenza annuale.
Vero obiettivo la legge elettorale?
Oltre alla polemica sulla politica economica pare abbastanza chiaro che l’obiettivo sia anche quello di condizionare le decisioni relative alla nuova legge elettorale, arrivando ad un sistema di voto che penalizzi meno i piccoli partiti, alcuni dei quali (come lo stesso Mpd) ora sono essenziali per la stabilità di governo. Altro obiettivo è trovare canali di visibilità mediatica per un movimento nato da poco e con ancora poco radicamento.
Ma i bonus 2018 sono realmente a rischio?
Sgomberiamo subito il dubbio: no, i bonus non sono a rischio in termini assoluti, perché comunque il Def e la Legge di Bilancio andranno sicuramente approvati. Si potrebbe rischiare uno spostamento dei valori economici: ad esempio se la richiesta di tagliare i superticket andasse in porto potrebbero risentirne altre misure, tra cui uno dei tanti bonus da rinnovare annualmente. Ma riteniamo che la mossa di Mpd sia essenzialmente politica e con tutta probabilità il governo troverà alla fine un accordo.