CNA contro il Dpcm Conte che rischia di far chiudere piccole imprese artigianali di servizi alla persona. Ecco il video con le testimonianze e il comunicato della CNA a difesa del settore.
La fase 2 del Governo Conte continua a far discutere, e se da un lato il Dpcm sembra essere a tutela della salute, dall’altro rischia di mettere in ginocchio gli artigiani, fra i quali parrucchieri, barbieri ed estetiste. In un comunicato ufficiale la CNA spiega che sono 135mila le imprese coinvolte e oltre 260mila gli operatori. Qui intanto il video di Sky Tg che ha intervistato responsabili della CNA e operatori del settore di servizi alla persona.
Quando aprono parrucchieri, barbieri e centri estetici?
In merito alla data di riaperura dei servizi alla persona Conte nel suo discorso non è stato affatto chiaro, ha indicato fra le altre cose, anche una data sbagliata riferendosi al primo giugno che è un lunedì. Giorno di chiusura di molti parrucchieri e centri estetici.
L’incertezza sulle data di riapertura dei parrucchieri ha inevitabilmente sollevato proteste da parte degli operatori, e CNA in un comunicato ufficiale chiede la governo di far riaprire al più presto acconciatori ed estetisti. Ecco il comunicato dell’associazione al governo.
Perché Conte non farà riaprire i parrucchieri?
La categoria è considerata ad alto richio visti i contatti con la persona. Però è altrettanto corretto quanto ha spiegato il governatore del Veneto Luca Zaia: “lo stesso rischio si ha andando persso uno studio medico”.
In verità il Dpcm del 26 aprile è stato dettato dalla comunità scientifica e dalla task force guidata da Colau. Tuttavia oggi viene fuori parte della verità, il documento riservato dell’Istituto Superiore di Sanità e su cui il governo ha basato le sue scelte, è stato divulgato dal quotidiano politicamente vicino al governo Conte
Da questo si evince che la strategia è quella del Cts, tutela e basta. Insomma il CNA si fa sentire come molte altre associazioni di categoria, infatti le proteste contro Conte sono molte, ma il governo va avanti per la sua strada.
Continuando ad ascoltare solo scienziati vari e dimenticando che le imprese arigiane come i parrucchieri rischiano di fallire.
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