A cura di AIVPA – Associazione Italiana Veterinari Piccoli Animali

La condivisione di esperienze e di esigenze ha fatto si che cane e uomo abbiano continuato la loro vita insieme, trovando reciproci vantaggi nella convivenza (aiuto nella caccia, protezione dei villaggi, difesa degli armenti, cibo a disposizione). Il desiderio di continuare a rimanere insieme implica la volontà di rispettare le esigenze dell’altro e di cercare di comprenderne il linguaggio. Il cane comunica attraverso segnali olfattivi (feromoni), visivi (posture, colore del mantello, sguardo, movimenti di labbra, orecchie, corpo e coda), acustici (abbaio, ringhio, uggiolio, ululato) e attraverso interazioni.
L’uomo dovrà cercare di capire i diversi atteggiamenti dell’animale evitando di dar loro un’interpretazione in chiave antropomorfica e tenendo presente che il cane difficilmente assumerà atteggiamenti dettati da sensi di colpa o dalla volontà di rispondere con dispetti a situazioni non gradite. A volte un comportamento inadeguato può essere causato da situazioni di disagio dell’animale non comprese dall’essere umano o da comportamenti normali del cane mal interpretati dall’uomo. Il cane può emettere segnali calmanti che hanno l’obiettivo di esprimere disagio e di interrompere l’interazione sgradita. Molto spesso l’uomo non è in grado di comprendere tali messaggi e quindi di sospendere un comportamento che mette il cane in difficoltà, determinando una condizione di ansia o di paura. Sarà importante imparare ad “ascoltare” il proprio animale al fine di continuare con serenità un antico connubio.
AIVPA (Associazione italiana veterinari piccoli animali)
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