Cosa fare primo durante e dopo Il letargo delle tartarughe, spiegato dalla Dott.ssa Veronica Croce dell’ Associazione Italiana Veterinari Piccoli Animali
Le tartarughe, in particolare quelle appartenenti alla specie Testudo hermanni, sono una presenza diffusa nelle case e nei giardini italiani. Chi ne possiede una sa che durante la stagione autunnale inizia per loro il periodo del letargo. Il letargo invernale non è un semplice irrigidimento dovuto al freddo, ma una vera e propria complessa fase di torpore fisiologico che si accompagna alla forte riduzione del metabolismo dell’animale a livelli basali Vediamo tutto quello che c’è da sapere sul letargo delle tartarughe mediterranee
Durante il letargo la tartaruga non si alimenta, ma sostiene le funzioni corporee di base grazie alle riserve corporee accumulate durante la stagione favorevole. In natura la Testudo hermanni avverte il progressivo abbassamento della temperatura durante il periodo autunnale e diminuisce gradualmente l’assunzione di cibo; infine quando la temperatura raggiunge la soglia critica la tartaruga inizia a scavare e si interra, isolandosi dal freddo esterno.
LETARGO DELLE TARTARUGHE IN CASA.
Tra 2 e 4 settimane prima dell’inizio previsto del letargo, il proprietario della tartaruga dovrà ridurre la quantità di cibo somministrata, in modo che la tartaruga si iberni a stomaco vuoto; questo è importante perché durante il letargo l’attività digestiva si interrompe e il cibo può rimanere indigerito nell’intestino dell’animale provocando fenomeni putrefattivi. La tartaruga deve essere quindi ospitata in un ambiente a temperatura controllata (5-7°C), all’interno di contenitori termo-isolati. Una buona soluzione è quella di costruire artigianalmente un alloggio costituito da una scatola di cartone con una base di polistirene, dei fori che facciano da prese d’aria e un ripieno di paglia o strisce di carta, il tutto riposto all’interno di una ulteriore scatola di cartone per favorire l’isolamento termico. Questo alloggio va infine collocato in ambiente asciutto e protetto. Durante il periodo del letargo sarà bene controllare l’animale almeno una volta.
Se il letargo delle tartarughe si svolge in condizioni ottimali questi animali perdono circa l’ 1% del proprio peso corporeo al mese. Prima, durante e dopo il letargo quindi la testuggine deve essere pesata per assicurarsi che non si verifichino perdite di peso eccessive.
Il proprietario deve sapere che solo le tartarughe che si trovano in condizioni fisiche ottimali possono entrare in letargo, perché durante questa fase l’efficienza del sistema immunitario si riduce fortemente e quindi la tartaruga non è in grado di far fronte ad una eventuale patologia. Gli animali parassitati o malati o che sono stati malati di recente e che si trovano ancora in fase di recupero devono saltare il letargo e passare l’inverno alloggiati in un terrario riscaldato e ben allestito. È inoltre consigliabile che prima del letargo la tartaruga venga sottoposta ad esame parassitologico delle feci ed eventualmente trattata.
LETARGO TARTARUGHE IN GIARDINO.
Chi ha la fortuna di possedere un giardino può ricorrere ad un buon compromesso tra il letargo condotto artificialmente e quello in libertà alloggiando le tartarughe in un apposito rifugio costruito all’aperto, termicamente isolato e a cui i roditori non possano avere accesso.
RISVEGLIO. Al termine della stagione fredda l’animale deve essere riportato a temperatura ambiente e immerso in pochissima acqua tiepida (mantenendo la testa fuori dall’acqua), ciò stimolerà la ripresa dell’ attività peristaltica intestinale. Infine offrire cibo a volontà .
Dott.ssa Veronica Croce