Passiamo parte della nostra vita tra le lenzuola. Non solo per dormire, ma anche per il sesso. Ma le abitudini sessuali sono cambiate svariate volte nel corso dei secoli. Ad esempio: sapevate che nel Medioevo miele e grano non venivano utilizzati solo in cucina ma anche per calmare mariti troppo focosi? Viaggio nei segreti della camera da letto, dagli antichi romani ai giorni nostri.
Buona parte della nostra vita la passiamo in un letto. Per dormire, attivitĆ che mediamente occupa 24 anni della vita di un essere umano. Ma anche per il sesso. Eppure, lo dicono i dati, matrimonio o convivenza che sia, in Italia le coppie vanno a vivere insieme sempre piĆ¹ tardi. E cosƬ si sposta sempre piĆ¹ in lĆ uno dei piaceri della convivenza: la condivisione della camera da letto. Da sempre il luogo piĆ¹ intimo per la coppia. Ma anche un luogo da osservare per seguire le evoluzioni sociali e culturali dell’umanitĆ . Tra segreti, curiositĆ e fatti decisamente bizzarri. Ad esempio…
La prima notte di nozze
Nell’alta societĆ dell’antica Roma, era segno di bon ton che i coniugi dormissero in camere separate. Ma il letto nuziale (lectus genialis) era consacrato al Genius casalingo, dio della feconditĆ generatrice, i cui favori le neo spose cercavano di accattivarsi pregando sedute sull’immagine di un membro virile. Preghiera non molto fruttuosa agli occhi di una donna moderna se le consuetudini volevano che la prima notte il marito si astenesse, per riguardo, dal deflorare la moglie, limitandosi a sodomizzarla.
Servi e amanti
Del resto la donna non era tenuta in grande considerazione nel mondo romano: nĆ© in camera da letto nĆ© altrove. La si vedeva come una bambina cresciuta di cui si era costretti a occuparsi in ossequio alla dote e alla nobiltĆ del padre. Il matrimonio non si fondava sull’amore coniugale. Non era raro che i servi dormissero a fianco dei padroni. Si racconta che un amante sorpreso nella camera matrimoniale spiegĆ² al marito, sopraggiunto di soppiatto, di trovarsi lƬ per la giovanissima serva che dormiva vicino al letto. Giustificazione del tutto plausibile per l’epoca.
Pozioni magicheNel Medioevo cristiano, il letto divenne comune per gli sposi. Luogo simbolo di un novello amore affettuoso quanto casto. Giusto per la procreazione. Un’evoluzione importante: la donna non faceva piĆ¹ parte dell’arredamento, ma era diventata un essere umano. Ma insieme all’amore piĆ¹ o meno simile a quello che intendiamo noi oggi, comincia anche la guerra tra i sessi. Come dimostrano le numerose pozioni magiche riguardanti la camera da letto inventate dai pagani convertiti alla nuova religione. Alcune sono davvero spettacolari.
Mariti troppo focosi
Ad esempio, la moglie che voleva provocare la sicura impotenza di un marito troppo focoso o semplicemente troppo gretto, si metteva nuda, si spalmava il corpo di miele e si rotolava in un mucchio di grano. Poi si toglieva uno ad uno i chicchi dal corpo e li metteva in una macina a mano che azionava in senso antiorario, da sinistra verso destra. Quindi usava la farina per preparare un pane e lo dava da mangiare a colui che desiderava castrare. Solo con la magia, si spera, per la vittima designata.
Il diritto di marchetta
Qualche parola merita di essere spesa per il celeberrimo ius primae noctis, segnalato all’inizio del XIII secolo. Ovvero, l’ospitalitĆ obbligatoria di letto che i poveri erano costretti a concedere ai potenti. Anche detto “diritto di marchetta”, espressione che alludeva al sangue della deflorazione, consentiva al signore di infilare simbolicamente una gamba nel letto della sposa la notte di nozze. Qualche volta andando anche piĆ¹ in lĆ dei simboli. In realtĆ , secondo molti storici, non ĆØ che la pratica fosse cosƬ diffusa. Si tratta piuttosto di un mito moderno, ravvivato da un film di successo come “Braveheart”.
Nudi o con la camicia
Continuando a spulciare tra usi e costumi della camera da letto nei secoli, ĆØ sempre del Medioevo l’abitudine di andare a letto nudi (i romani invece restavano in tunica). Se si voleva dimostrare a una donna scarso affetto o poco rispetto, si teneva la camicia. Ma fu con l’avvento dei primi borghesi, intorno al 400, che nella camera da letto assai spartana dei secoli precedenti, cominciarono a far capolino comoditĆ e bellezza, anche come simboli di successo.
Non solo dormire
Quel luogo notturno per eccellenza, conobbe la novitĆ assoluta dell’utilizzazione diurna: vi si lavorava, si pregava, si leggeva e si riceveva ospiti. Tutte attivitĆ importanti che ci avvicinano alla modernitĆ . Anche se la medicina dell’epoca non dimenticava di sottolineare la funzione primaria di quell’ambiente. I medici italiani raccomandavano alla donna di farsi desiderare ardentemente per garantirsi una buona gravidanza e un bel bambino. Dopo le preghiere inginocchiati ai piedi del letto, naturalmente.
La camera da letto oggi
Oggi probabilmente non si prega piĆ¹ prima di infilarsi sotto le lenzuola e la medicina non dispensa piĆ¹ certi consigli.Ā Ci pensano magari le riviste femminili. Ma la camera da letto resta uno dei luoghi dove si consuma una bella fetta della nostra vita. Da secoli, non finisce di consegnarci i suoi segreti. Di essere il luogo di maggior intimitĆ della coppia. E perciĆ², anche dei suoi conflitti. Che, se riescono poi a trovar soluzione, riportano la coppia sempre lƬ: a letto.
(Gli aneddoti riportati provengono da “Storia della camera da letto, il riposo e l’amore nei secoli”, dell’etnologo francese Pascal Dibie.)
Vedi anche: Il contratto prematrimoniale di Napoleone e Giuseppina
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Giornalista e videomaker freelance, ha realizzato diversi documentari di argomento politico e sociale. Nato come blogger, ha collaborato con diversi quotidiani e settimanali, anche come giornalista d’inchiesta. Lavora e vive a Modena.