All’asta il contratto tra Napoleone e la sua prima moglie. Siglato nel 1796, ricorda molto i moderni contratti prematrimoniali. Lei mentì su alcuni punti. La coppia in seguito si lasciò.
Anche quando ci si ama un po’ di furbizia non guasta. Il contratto prematrimoniale tra Napoleone Bonaparte e Giuseppina, datato 8 marzo 1796, sarà messo all’asta il prossimo 21 settembre. E’ un documento importante, non un semplice atto amministrativo, ma un pezzo di storia che racconta come questi due personaggi vivessero la loro storia d’amore. Sono diversi gli accorgimenti da parte della sposa che forse – chissà – già prevedeva una futura separazione. Ad esempio Giuseppina mente sull’età fingendosi più giovane, tralascia di elencare alcuni suoi beni, e nel contratto si sottolinea anche che tra i due “nessuna proprietà sarà in comune”.
In un altro passaggio, che evidenza come entrambi fossero decisamente pratici, si ricorda che i futuri sposi non saranno in alcun modo responsabili “per i debiti e le ipoteche di terzi”. I due si sposarono il giorno dopo, il 9 marzo 1796, ma la storia non durerà per sempre: lei non diede a Napoleone quell’erede che andava cercando, ed entrambi, pur amandosi, si lasceranno andare a storie extra-matrimoniali, cosa che l’imperatore – da parte sua – considerava perfettamente lecita. Il matrimonio fu annullato nel 1810. Napoleone in seguito sposerà Maria Luisa d’Austria che diede alla luce l’agognato erede, Napoleone Francesco Giuseppe.
La base d’asta di questo prezioso documento è di 100mila euro. L’anno scorso l’anello di fidanzamento dei due è stato venduto per 900mila euro.