Un altro scandalo che riguarda abusi e violenze sessuali all’interno di uno spogliatoio sportivo stravolge lo sport professionistico americano, stavolta tocca al calcio femminile
Sono passati due anni dal clamoroso caso di violenze e molestie che ha devastato lo sport americano e la squadra nazionale di ginnastica artistica. Ma un nuovo scandalo ancora più clamoroso, irrompe nel campionato calcistico femminile più importante: quello statunitense.
Calcio femminile, violenze e abusi: decine di casi
In realtà lo tsunami di questa crisi parte da molto lontano. Da quando lo scorso anno alcune giocatrici denunciarono una serie di abusi e di molestie che coinvolgevano allenatori e dirigenti del massimo campionato. Persone notabili sia della lega femminile americana (la NWSL, National Women Soccer League) che della federazione americana (la US Soccer).
A una prima denuncia ne sono seguite altre, poi altre, poi altre ancora. Talmente tante che a muoversi è stato nientemeno che il congresso. Con una inchiesta condotta dall’ex vice procuratore generale degli Stati Uniti Sally Yates che, con l’aiuto di un bureau di avvocati e di investigatori privati, ha scoperchiato un calderone inquietante. Si parla di decine di casi proseguiti per anni, alcuni addirittura precedenti al 2015. Molti dei quali drammatici.
“Dimissioni immediate da parte di tutti i dirigenti”
Una situazione pesantissima, non molto lontana da quella che ha portato di fronte ai giudici della corte suprema la nazionale americana di ginnastica artistica, chiamata a pagare danni milionari a decine di atlete vessate per anni da abusi e violenze psicologiche e sessuali. Tra le quali Simone Biles, quattro ori alle Olimpiadi e 10 titoli mondiali in carriera.
La nazionale americana, è impegnata in un tour europeo di amichevoli. Prima sfida ieri sera a Wembley contro la rappresentativa inglese, una di grande prestigio che ha visto l’Inghilterra campione d’Europa battere le campionesse del mondo in carica 2-1.
Ad alzare la voce il capitano delle statunitensi, Becky Sauernbraunn: “Oggi indossare questa divisa di campionesse del mondo in carica è pesante. Sotto certi aspetti inaccettabile. Perché è chiaro che la nostra federazione per anni non è riuscita a difendere le sue giocatrici da abusi inaccettabili, ripetuti e reiterati. Il momento della tolleranza è finito. Siamo inorridite e arrabbiate perché c’è voluta una indagine indipendente per fare luce su questi scandali. Ci aspettiamo che la dirigenza della federazione e della lega venga azzerrata. Se ne devono andare tutti… Non abbiamo più intenzione di essere rappresentate nei club e in federazione da personaggi che dovranno rispondere penalmente di quello che hanno fatto. Siamo disgustate. E la nostra azione è pronta a diventare una dichiarazione di guerra se non saremo ascoltate”.
Simone
Il rapporto Yates, pubblicato in queste ultime ore, parla di decine di casi di violenze sessuali in numerose squadre zittite o nascoste dai proprietari e dai dirigenti dei club.
Genovese, classe 1965, giornalista dal 1984. Vive a Milano da 30 anni. Ha lavorato per Radio (RTL 102.5), TV (dirigendo Eurosport per molti anni), oltre a numerosi siti web, giornali e agenzie. Vanta oltre cinquemila telecronache di eventi sportivi live, si occupa da sempre di sport e di musica, le sue grandi passioni insieme a cinema e libri. Diplomato al conservatorio, autore di narrativa per ragazzi.