Un buon punto. L’Italia strappa un pareggio sul campo della Norvegia e rinvia i conti definitivi di questa sfida nella sfida all’interno del girone, nel match di ritorno in programma martedì prossimo, 4 giugno alle 18.15 al Paolo Mazza di Ferrara dove sarà fondamentale vincere, più che non perdere.
Una partita accorta, non particolarmente spettacolare né straordinariamente brillante da parte della nostra nazionale. Che se si eccettuano un paio di occasioni importanti, una per tempo, tutto sommato ha rischiato relativamente poco costruendo anche un paio di opportunità .
Norvegia-Italia 0-0
L’Italia lascia pioggia e maltempo per trovare un sole piuttosto caldo a Oslo. Si gioca nello splendido Ullevaal, stadio dove le azzurre hanno già vinto in un Europeo di molti anni fa infliggendo una sconfitta umiliante alla squadra che in quell’occasione – era il 1995 – ospitava gli Europei puntava al titolo: era il 1995. Un punto sarebbe fondamentale: tre potrebbero essere decisivi. Circa 10mila persone presenti nello storico impianto che tra due anni festeggerà un secolo di vita, lo stadio più grande di tutta la Norvegia.
Andrea Soncin sceglie un modulo piuttosto spregiudicato con Cantore e Giacinti sostenute da Greggi, Bonansea e Galli. La difesa, davanti a Giuliani, è più che consolidata e collaudata. La Norvegia, che ha un paio di individualità davvero importanti, è una squadra che spesso concede e che in difesa sembra tutt’altro che solida, molto lontana dalla impenetrabilità della formazione che trent’anni fa dominava la scena a livello europeo. Segnare un gol non è cosa impossibile, l’importante è provarci…
Primo tempo molto tattico
La Norvegia si presenta con un piglio decisamente molto aggressivo che punta su possesso palla e scambi rapidi. L’Italia prova ad aggredire spazio e campo con un pressing anche molto intenso. Dopo una decina di minuti piuttosto inconcludenti arrivano le prime occasioni: un primo tiro di Ildhusoy piuttosto centrale e non insidioso per Giuliani, poi una delle temutissime incursioni di Haug (la Norvegia gioca inizialmente senza Hegerberg, solo in panchina). Alla mezz’ora la Norvegia sbrana una prima clamorosa opportunità con Harviken che si ritrova la palla giusta in piena area di rigore grazie a un rimpallo, ma la aggancia malissimo concludendo direttamente sul fondo.
L’Italia riesce a creare un paio di break interessanti: sul primo Cantore si libera bene ma il suo tiro viene respinto dal portiere Fiskerstand. Sul secondo, ancora dopo una bella iniziativa di Bonansea, è Bartoli a cercare la traiettoria con un tiro cross ancora una volta raccolto da Fiskerstand.
Allo scadere la Norvegia spreca la migliore tra tutte le occasioni viste nel corso dei primi 45 minuti: una splendida azione personale di Graham Hansen si conclude con una insidiosa conclusione che Giuliani respinge. Sola davanti alla porta Ildhusoy mette incredibilmente sul fondo con la porta completamente libera e spalancata.
Il secondo tempo:
In avvio di secondo tempo la Norvegia si presenta con una novità in campo: Terland prende il posto di Ildhusoy. Norvegia di nuovo pericolosissima sulla solita iniziativa di Graham Hansen che mette in mezzo un pallone micidiale: la nuova entrata Terland arriva in corsa ma mette sul fondo, complice anche una deviazione azzurra in calcio d’angolo. Italia che si affida a Sofia Cantore, brava a provarci con una azione personale. La juventina si libera bene e trova spazio per un destro a giro: sul fondo.
L’impressione è che la partita sia estremamente bloccata da temi tattici molto ben delineati e che il rischio sia che un episodio, anche sfortunato, possa comprometterla. Proprio come accaduto contro la Finlandia. In questo senso le direttive di Soncin e sono molto chiare: coprire gli spazi, molta attenzione e quando possibile cercare l’uno contro uno. Di qui gli ingressi di Bonfantini e Dragoni tentativo di creare un po’ di superiorità nella trequarti avversaria. Stessa considerazione per l’ingresso di Michela Catena che prende il posto di Cantore. Dragoni subito pericolosa con una conclusione improvvisa, insidiosissima, un bel tiro carico d’effetto che finisce sul fondo non molto lontano dall’incrocio dei pali. L’Italia tenta di tenere alto il baricentro e di concludere ogni volta che c’è spazio: ci prova anche Caruso, palla alta.
La scarsa intensità della Norvegia trascina la partita fino alla fine con poche emozioni senza che le Azzurre, per la verità , corrono grandi rischi. In una sfida nella quale sembrano marcare le iniziative e anche un po’ di coraggio da parte di entrambe le squadre non possono esserci grandi slanci, così come occasioni importanti e persino gol. Davvero beffarda la traversa che a tempo ampiamente scaduto nega il gol a Bonfantini su una bella azione di alleggerimento. Deviazione decisiva di Harviken.
La conclusione più logica era un pareggio a reti bianche che non fa male a nessuno e tiene aperti tutti i conti in vista delle tre partite ancora da giocare. Ma questa traversa fa capire che forse si poteva anche azzardare qualcosa in più…
In Classifica
L’Italia muove un passo in classifica e sale a quota 4, come la Norvegia che tuttavia ha una differenza reti migliore della nostra. In serata l’Olanda ha battuto la Finlandia nel match programma a Rotterdam grazie a un gol di Beerensteyn.
La squadra rientra adesso a Tirrenia per la seconda parte del raduno in vista del retour-match in programma martedì.
CLASSIFICA – Olanda 6 (0), Norvegia 4 (3), Italia 4(1), Finlandia 3 (-4)
NORVEGIA-ITALIA 0-0
Norvegia (4-3-3): Fiskerstand; Bjelde (56’ Thorsdottir), Nergsvand, Harviken, Hansen (90’ Saevik); Boe Risa (62’ Naalsund), Engen, Reiten; Graham Hansen, Haug (62’ Hegerberg), Ildhusoy (dal 46’ Terland). A disposizione: Gaupset, Kielland, Leonhardsen-Maasnum, Mikalesen, Mjelde, Ostenstad, Pettersen. Allenatore Gemma Grainger.
Italia (4-3-1-2): Giuliani; Di Guglielmo, Linari, Lenzini, Bartoli (79’ Bartoli); Greggi (64’ Dragoni), Caruso (79’ Giugliano), Galli; Bonansea (64’ Bonfantini); Cantore (70’ Catena), Giacinti. A disposizione Baldi, Beccari, Bergamaschi, Boattin, Girelli, Schroffenegger, Severini. Allenatore Andrea Soncin.
Arbitro: Stephanie Frappart (Francia).
Ammoniti: Galli.
Genovese, classe 1965, giornalista dal 1984. Vive a Milano da 30 anni. Ha lavorato per Radio (RTL 102.5), TV (dirigendo Eurosport per molti anni), oltre a numerosi siti web, giornali e agenzie. Vanta oltre cinquemila telecronache di eventi sportivi live, si occupa da sempre di sport e di musica, le sue grandi passioni insieme a cinema e libri. Diplomato al conservatorio, autore di narrativa per ragazzi.