Finisce con una sconfitta nella partita decisiva contro il Belgio il cammino dell’Italia all’Europeo di calcio femminile
Un’altra sconfitta, bugiarda e sfortunata. Contro una squadra certo non superiore. Ma che non ha commesso errori e che ha sfruttato l’unica vera occasione ottenuta, concesso per altro dalla nostra difesa.
L’Italia esce dall’Europeo  di calcio femminile con un solo punto in tre partite; due i gol segnati. Troppo poco: perché se si eccettua la partita dell’esordio contro la Francia, per altro appesantita dagli errori difensivi in avvio, le Azzurre non sono sembrate inferiori né all’Islanda né soprattutto al Belgio. Penalizzate più dai propri stessi errori, da troppa pressione e anche da parecchia sfortuna.
Italia-Belgio 0-1
L’Italia parte senza l’handicap subito contro Francia e Islanda con uno svantaggio cui porre immediatamente rimedio. Cosa che con le transalpine era finita malissimo, con una goleada avversaria e contro le islandesi per lo meno era stata riequilibrata in un pareggio più giusto. Da una parte Italia più attenta in difesa, ma forse troppo prudente. Il primo tempo si risolve in una partita estremamente tattica con due sole occasioni per parte. Girelli subito in avvio testa la consistenza del portiere Girard. Il Belgio risponde con Eurlings e una deviazione sotto misura di Dhont. Poi un bel tiro cross di Bonansea che non trova la deviazione di Girelli. Non un granché…
L’errore che non era arrivato in avvio di primo tempo si concretizza all’inizio della ripresa, dopo tre soli minuti: una palla gestita male dalla difesa azzurra viene raccolta da De Caigny che insacca di sinistro. Italia nemmeno troppo fortunata. Una gran conclusione dal limite di Girelli centra in pieno la traversa. I cambi predisposti da Milena Bertolini spingono ulteriormente in avanti l’Italia alla disperata ricerca di due gol: assedio costante e continuo, non molto fortunato con due occasioni limpide, clamorose, per Bonansea e Giacinti.
Il Belgio, chiusissimo, si limita a difendersi e porta a casa una vittoria decisiva grazie a un unico tiro in porta concesso per altro dalla difesa azzurra. L’assedio delle Azzurre si conclude senza troppa fortuna. Il Belgio in contropiede a tempo scaduto coglie anche un palo in contropiede con Wullaert. Ma sarebbe stata una punizione davvero troppo severa.
Già così, con questa eliminazione, è abbastanza. Una squadra che è cresciuta ma che si rivela ancora fragile e immatura rispetto al livello delle squadre avversarie. E certo per colpe non proprie ma perché specchio di un movimento che vive schiacciato dal calcio maschile, oppresso da mille luoghi comuni e che con fatica sta cercando di costruire una strada estremamente impegnativa e in salita. Occasione persa. Peccato. Ce ne saranno altre…
Genovese, classe 1965, giornalista dal 1984. Vive a Milano da 30 anni. Ha lavorato per Radio (RTL 102.5), TV (dirigendo Eurosport per molti anni), oltre a numerosi siti web, giornali e agenzie. Vanta oltre cinquemila telecronache di eventi sportivi live, si occupa da sempre di sport e di musica, le sue grandi passioni insieme a cinema e libri. Diplomato al conservatorio, autore di narrativa per ragazzi.