Svezia vs Italia si chiude con un manita della squadra svedese, le Azzurre pagano troppo calci piazzati ed emotivitÃ
Ci poteva stare una sconfitta, anche pesante contro la Svezia, una delle squadre sulla carta più forti del mondo una nazione dalla quale, purtroppo, c’è ancora tantissimo da imparare sia dal punto di vista tecnico che organizzativo.
Ma è una sconfitta amara per l’Italia che, perlomeno per 20 minuti, se la gioca la pari, togliendosi anche la soddisfazione di un paio di offensive davvero pericolose verso la porta avversaria. Ma solo perché la Svezia entra tardi in partita e quando lo fa, semplicemente, non c’è più partita.
Svezia vs Italia, 5-0
Si diceva dei primi 20 minuti, davvero molto buoni da parte dell’Italia. Con Giacinti che resta in panchina e Sofia Cantore nel ruolo di titolare, supportata ancora una volta da e Beccari, l’Italia riesce a sorprendere la difesa svedese con un paio di accelerazioni davvero efficaci. Per ben due volte le azzurre hanno una clamorosa opportunità davanti alla porta di Musovic: ma il portiere svedese del Chelsea riesce in entrambi i casi a respingere con qualche affanno.
L’avvio italiano è buono anche perché la squadra azzurra gioca costantemente sopra ritmo, in frenetica velocità . Ma a poco a poco, quando la Svezia comincia a riprendere il controllo del gioco, gli equilibri si spostano e – dalla mezz’ora in poi – si vede un’altra partita.
Svezia travolgente
Un altro degli aspetti fondamentali del buon avvio italiano era che le Azzurre non avevano concesso quasi nulla, nemmeno un calcio piazzato. Saranno proprio i calci d’angolo a decretare la fine della partita: sul primo l testa di Ilestedt salta più alto di tutti. Sul secondo, ancora indirizzato a Ilestedt, il pallone filtra per Rolfo che insacca. L’Italia, sotto shock, non reagisce e subisce il terzo gol in sei minuti con Blackstenius che conclude in rete una splendida azione personale.
Italia a testa bassa negli spogliatoi: Ma l’avvio di ripresa è pure peggio, contrassegnato immediatamente dal quarto gol ancora su un calcio d’angolo, ancora con un colpo di testa della solita Ilestedt. Da qui in poi, nonostante i cambi imposti da Bertolini, è impensabile che le Azzurre riescano a rimettere in piedi la partita. Basterebbe anche un solo gol, e l’Italia in effetti ci va vicina in un paio di occasioni, ma con poca convinzione. La quinta rete, marcata con uno splendido contropiede, in azione personale, da Blomqvist, e punizione severa e forse eccessiva ma dimostra l’inevitabile. Che c’è ancora tanto da imparare e tanta strada da fare.
A cominciare dalla prossima partita decisiva Sudafrica vs Italia: il 2 agosto alle 09 ora italiana. Svezia ormai qualificata e certa del primo posto. All’Italia potrebbe bastare anche un pareggio, sufficiente a tenere dietro l’Argentina, già battuta nello scontro diretto, anche se l’Albiceleste vincesse con la Svezia. Ma senza fare troppi calcoli una vittoria sarebbe il minimo per riprendersi da una scoppola così violenta.
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Genovese, classe 1965, giornalista dal 1984. Vive a Milano da 30 anni. Ha lavorato per Radio (RTL 102.5), TV (dirigendo Eurosport per molti anni), oltre a numerosi siti web, giornali e agenzie. Vanta oltre cinquemila telecronache di eventi sportivi live, si occupa da sempre di sport e di musica, le sue grandi passioni insieme a cinema e libri. Diplomato al conservatorio, autore di narrativa per ragazzi.