Mondiali femminili, Non c’è accordo sulla messa in onda delle partite. La FIFA attua un braccio di ferro. Il calcio femminile Usa reagisce contro Infantino.
A poco più di due mesi dall’inizio Mondiali di calcio femminile, la FIFA minaccia di non mandare in onda le partite.
Durissime le reazioni di molte federazioni e in particolare di Moya Dodd, presidente della task force per calcio femminile mondiale ed ex membro del consiglio federale internazionale.
Mondiali Femminili, la questione dei diritti
La questione era stata anticipata da una discussione sui diritti che riguarda anche l’Italia il cui contratto con la RAI è scaduto a fine anno e che da qualche tempo non va più in onda sulle reti della TV pubblica di Stato. Le ultime amichevoli della Nazionale femminile di Milena Bertolini sono andate sul canale You Tube della Federcalcio. Così come tutte le partite delle squadre giovanili, sia maschili che femminili.
Vedi anche: Donne sul Web petizione per i Mondiali di calcio femminili in Tv
Le trattative vanno avanti, con la RAI e anche con altri soggetti: ma al momento lo scenario è bloccato. Parallelamente anche la discussione per i diritti globali della FIFA è in una fase di stallo. I diritti del Mondiale femminile, per la prima volta, sono stati divisi da quelli del mondiale maschile. E questo ha portato le reti televisive a una valorizzazione molto inferiore. La proporzione è di 1:20. Le reti dei cinque paesi leader in Europa – Gran Bretagna, Spagna, Francia, Germania e Italia – hanno offerto cifre notevolmente inferiori alle previsioni. E la FIFA minaccia di non mandare in onda niente…
Moya Dodd contro FIFA ed Infantino
In un mercato televisivo del calcio dove tutti pretendono di guadagnare ma alla fine chi spende è sempre chi guarda, persino i servizi minimi garantiti diventano un lusso. Moya Dodd, una delle dirigenti di calcio femminile più intransigente e credibile, ha tuonato con forza sia contro le reti televisive, incapaci di investire in un progetto al femminile, ma soprattutto contro la FIFA: “La prima che ci sta penalizzando con una scelta commerciale del tutto folle e irresponsabile”.
Dodd, ex nazionale australiana, consulente di tutte le principali federazioni mondiali a cominciare da quella americana, ha contribuito in modo sensibile alla crescita del movimento e alla sua visibilità. L’attacco al presidente Infantino è diretto: “La FIFA ha deciso di vendere i diritti separatamente. Dunque non deve sorprendere che gli acquirenti non vogliano pagare due volte gli stessi importi. L’industria televisiva è stata spremuta per la Coppa del Mondo maschile. E quindi considera senza valore l’equivalente femminile. Allo stesso tempo, alle donne è stato detto che non meritavano premi in denaro o parità di retribuzione perché non avevano portato sufficienti ricavi. Dunque la FIFA… che cosa pretende?”
Una proposta oltraggiosa
Dodd chiede al presidente della FIFA Gianni Infantino: “Si tratta di una situazione davvero oltraggiosa. Per la FIFA sostenere ora che tutti i ricavi degli eventi femminili andranno direttamente al calcio femminile trascura il fatto che il valore dei diritti delle donne è stato utilizzato fino ad ora per gonfiare il valore del calcio maschile. Ma se la Coppa del Mondo femminile ottenessero il 50-60% degli spettatori di quella maschile, come dice la FIFA, ci darebbero davvero tutti quei soldi? Parliamo di miliardi…”
A marzo, la FIFA aveva annunciato che il Mondiale femminile di quest’anno sarebbe stato offerto a un pacchetto totale di 152 milioni di dollari, tre volte di più rispetto all’edizione del 2019 in Francia e oltre 10 volte l’importo offerto al torneo del 2015 in Canada. Non l’ha ancora comprato nessuno…
Vedi anche: Nasce la Women’s Champions League con chi gioca l’Italia
Genovese, classe 1965, giornalista dal 1984. Vive a Milano da 30 anni. Ha lavorato per Radio (RTL 102.5), TV (dirigendo Eurosport per molti anni), oltre a numerosi siti web, giornali e agenzie. Vanta oltre cinquemila telecronache di eventi sportivi live, si occupa da sempre di sport e di musica, le sue grandi passioni insieme a cinema e libri. Diplomato al conservatorio, autore di narrativa per ragazzi.