
Il Milan primavera è campione d’Italia. C’è molto da dire su questa vittoria che impreziosisce una stagione rossonera non molto brillante in Serie A, con la prima squadra che non andrà oltre il sesto posto, ma che poggia basi di un futuro importante grazie a questo trionfo.
Milan-Sassuolo 3-1
Va sottolineato, e lo faremo più ampiamente commentando i valori di questo campionato, che è stato un torneo splendido che cambia completamente le regole del gioco rispetto alle ultime edizioni virgola in particolare quella dello scorso anno, vinta dalla Roma. Il Milan primavera femminile compie un autentico capolavoro eliminando proprio la squadra campione d’Italia in semifinale con una partita di valore tecnico assoluto, per poi andare a rivedere la sua superiorità in finale contro il sorprendente Sassuolo, altra realtà che ha dimostrato quanto bene si possa lavorare anche in Italia con i talenti più giovani del calcio femminile.
La finale è stata una partita splendida, aperta ed equilibratissima fino all’ultimo istante. Vantaggio del Milan al 18’ con Appiah, protagonista di una straordinaria azione personale in piena area di rigore. Una vera gemma in un primo tempo bello ma condizionata dall’emozione della posta in palio e da un notevole caldo.
Meglio il Milan comunque, considerando anche un clamoroso palo di Stokic a primo tempo quasi concluso. Con il Sassuolo, che in semifinale aveva eliminato il Milan, che riesce nella non facile impresa di restare in partita. Per cogliere il pareggio a un quarto d’ora dalla fine delle emiliane con Emma Girotto, bravissima a liberarsi e a concludere con un diagonale millimetrico. Gol anche questo assolutamente strepitoso…
Poi estremo equilibrio fino ai tempi supplementari che, per la verità, il Milan dimostra di poter gestire e vincere con una logica spregiudicata e sempre sfrontatamente offensiva.
Milan che spreca un calcio di rigore con Cesarini al 91’. Poi, quando tutto sembra dover essere deciso al calci di rigore arrivano in rapida successione negli ultimissimi secondi le reti di Mikulica e Stokic che valgono lo scudetto delle rossonere. Al 114’ il gol di Mikulica al termine di una ostinata azione di possesso palla in piena area conclusa con un leziosissimo destro nell’angolino. Due minuti dopo, in pieno recupero, il colpo del KO. Stokic riceve e calcia a rete un pallone non irresistibile non trattenuto dal portiere viola Di Nallo, fino a quel momento praticamente perfetta.
Da sottolineare un ottimo pubblico al Viola Park per un quadrangolare di altissimo livello. Ma anche on line dove la finale è stata seguita da un foltissimo seguito di appassionati che hanno commentato azione dopo azione tutti gli sviluppi di una partita imprevedibile e intensissima durata oltre 120 minuti.
Il Valore del Milan Women
C’è molto da dire di un Milan che riesce nella impresa, da molti ritenuta impossibile al via di questa stagione, di interrompere l’egemonia della Roma che conquistava il trofeo primavera da quattro stagioni consecutive. Una squadra che, peraltro, era reduce da una stagione resa estremamente complicata dalle difficoltà della prima squadra che, dopo l’esonero di Maurizio Ganz, aveva deciso di rivolgersi proprio al tecnico della primavera Davide Corti per rilanciarsi.
Proseguendo il lavoro di chi lo aveva preceduto Matteo Zago, tecnico che arriva da una formazione universitaria che ha dimostrato di sapersi destreggiare benissimo sia da un punto di vista tecnico che emotivo in panchina e del quale si parlerà ancora molto, ha concretizzato una vittoria che ha un valore importantissimo per il futuro del club, chiamato a una rifondazione profonda.
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Genovese, classe 1965, giornalista dal 1984. Vive a Milano da 30 anni. Ha lavorato per Radio (RTL 102.5), TV (dirigendo Eurosport per molti anni), oltre a numerosi siti web, giornali e agenzie. Vanta oltre cinquemila telecronache di eventi sportivi live, si occupa da sempre di sport e di musica, le sue grandi passioni insieme a cinema e libri. Diplomato al conservatorio, autore di narrativa per ragazzi.