Domenica si è chiusa la 13esima edizione del campionato europeo di calcio femminile, una rassegna straordinaria, assolutamente da record che decreta un successo senza precedenti. Numeri e statistiche.
Di fronte a un successo come quello dell’Europeo 2022 di calcio femminile ospitato e vinto dall’Inghilterra ci sono molte considerazioni da affrontare.
Un’analisi è d’obbligo, anche per capire come il mondo del calcio femminile sta radicalmente cambiando nell’immaginario collettivo dei fan: e se questa percezione è destinata in qualche modo a portare qualche beneficio anche all’Italia e al suo movimento.
Europeo Femminile, statistiche da record
Partiamo dai dati tecnici, e dunque dalle partite. Euro femminile 2022 è stato il campionato continentale della UEFA con il punteggio più alto: 95 gol in sole 31 partite del torneo, una media di 3.06 gol a partita. La bellezza di 27 gol in più rispetto all’edizione di Euro 2017. Una media gol considerevolmente inferiore se si confrontano i dati delle ultime due edizioni di Coppa del Mondo, 24 squadre e 52 partite.
Un dato significativo perché il valore delle squadre era alto: e se si eccettua la sorprendente goleada dell’Inghilterra sulla Norvegia le gare sono state tutte piuttosto belle e combattute. In tutto il torneo un solo 0-0, nei quarti di finale tra Francia e Olanda, poi risolto ai supplementari.
La Scarpa d’Oro va alla britannica Beth Mead, un punteggio stellare: un gol o un assist ogni 40’. In tutto 68 diverse giocatrici hanno segnato almeno un gol nel torneo: quattro gli autogol.
Enorme successo mediatico
La finale di Wembley con i suoi 87.192 spettatori è stato il record assoluto per la partita di un Europeo, maschile o femminile. Anche più della finale dello scorso anno tra Inghilterra e Italia vinta dagli Azzurri. Perché per ordine pubblico e pandemia la capienza dello stadio era stata ridotta. Nessun’altra finale, nemmeno dell’Europeo maschile, ha mai registrato tanto pubblico. Cui vanno aggiunti i quasi 70mila spettatori dell’Old Trafford per l’esordio delle Lionesses contro l’Austria. In tutto l’Europeo 2022 ha realizzato 575mila presenze. Un altro record assoluto con una capienza che ha abbondantemente superato il 70% della capacità degli stadi.
Inutile dire che è stato da record anche il responso televisivo. La BBC ha reso noto che 17.4 milioni di persone hanno guardato la finalissima sulla rete di stato. Oltre 15 milioni il dato di audience in Germania solo per la finalissima. Si calcola che i 40 paesi collegati in diretta per la abbiano portato non meno di 100 milioni di persone, con picchi di ascolto molto alti negli USA, in Canada e in Australia.
Ma il dato più straordinario riguarda la copertura mediatica sul web. I conti sono ancora prematuri: ma si calcoli che solo la finale tra Germania e Inghilterra abbia raccolto tra tutti i social circa mezzo miliardo di interazioni in meno di 24 ore. Un dato semplicemente mostruoso. Soprattutto se si considera il gran numero di influencer di altissimo profilo che hanno deciso di dare il loro contributo, dal principe ereditario William, alla principessina Charlotte, a David Beckham, Robbie Williams, Elton John e decine di superstar dello sport, della musica, del cinema o della TV.
Un immenso successo per l’Inghilterra. Ma soprattutto per il calcio femminile che esce da questi Europei con la consapevolezza di poter offrire un prodotto globale di valore assoluto. Il tutto a un anno di distanza dai Mondiali di Australia e Nuova Zelanda che potrebbero alzare ulteriormente il livello del gioco, del seguito e delle aspettative. L’Italia in tutto questo dovrà fare tesoro dell’esperienza, rialzare la testa e capire cosa bisogna fare per ridurre il gap che, rispetto a paesi come Inghilterra, Germania, Spagna e Francia è davvero molto, molto alto.
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Genovese, classe 1965, giornalista dal 1984. Vive a Milano da 30 anni. Ha lavorato per Radio (RTL 102.5), TV (dirigendo Eurosport per molti anni), oltre a numerosi siti web, giornali e agenzie. Vanta oltre cinquemila telecronache di eventi sportivi live, si occupa da sempre di sport e di musica, le sue grandi passioni insieme a cinema e libri. Diplomato al conservatorio, autore di narrativa per ragazzi.