Di fronte all’impressionante gap economico tra calcio maschile e calcio femminile, la UEFA ha deciso di raddoppiare i premi a vincere per i prossimi Europei: ma la cifra resta bassa
Semplificando, e dicendo che la UEFA ha raddoppiato i premi destinati alle squadre di calcio femminili che l’anno prossimo prenderanno parte all’Europeo sembra una grande notizia. In realtà si parla del minimo sforzo indispensabile.
La UEFA e i premi per le Nazionali
L’ultima edizione dell’Europeo femminile garantiva un montepremi di otto milioni di euro. Da redistribuire tra le squadre sulla base di risultati finale e punti per ogni singola fase, da quella a gironi alle eliminatorie dirette. Da quest’anno il montepremi sarà di sedici milioni di euro. Una goccia nel mare rispetto a quanto la UEFA avrebbe a disposizione e dovrebbe investire. Ma pur sempre un passo avanti.
Per dare un’idea di quella che è la differenza tra i premi destinati al calcio maschile e quello femminile: se 16 milioni di euro sono il montepremi globale dell’edizione di quest’anno dell’Europeo, all’Italia che l’Europeo maschile lo ha vinto sono andati oltre 34 milioni di euro. La quota minima per ognuna delle 24 partecipanti è stata di 9 milioni di euro. Un investimento da 371 milioni di complessivi, 23 volte tanto…
Champions League femminile premi 2021 -2022
Il 10 ottobre inizierà la fase a gironi di Champions League anche per le 16 squadre femminili che si sono guadagnate l’accesso alla regular season, tra le quali la Juventus. Anche qui il gap tra investimenti e premi a vincere è enorme. Per il prossimo triennio la UEFA ha investito oltre 600 milioni di euro per ogni singola edizione della Champions League maschile, a cominciare da quella di quest’anno. Una singola squadra può arrivare a guadagnare oltre 100 milioni di euro tra premi a vincere e premi punto per una sola stagione.
Chi vincerà la Champions League femminile avrà un contributo in premi di 1.5 milioni di euro. Alla Juve, come a ognuna delle 16 squadre inserite nei gironi, spettano 400mila euro. Poco. Troppo poco.
Ma è pur sempre un segnale da parte della UEFA che con l’iniziativa “Time for Action” ha deciso di investire sul calcio femminile. In attesa che la forbice tra investimenti destinati al calcio maschile e quello femminile si riduca in modo più ragionevole.
Genovese, classe 1965, giornalista dal 1984. Vive a Milano da 30 anni. Ha lavorato per Radio (RTL 102.5), TV (dirigendo Eurosport per molti anni), oltre a numerosi siti web, giornali e agenzie. Vanta oltre cinquemila telecronache di eventi sportivi live, si occupa da sempre di sport e di musica, le sue grandi passioni insieme a cinema e libri. Diplomato al conservatorio, autore di narrativa per ragazzi.