Farmaci e alimenti non sempre vanno d’accordo, ma spesso assumiamo pillole e pastiglie con eccessiva leggerezza, ignorando gli effetti dell’interazione tra i principi attivi. I risultati possono essere molto rischiosi. Ecco le associazioni sbagliate
L’assunzione di un farmaco è un momento importante che non va eseguito con leggerezza. L’efficacia della medicina può essere incrementata o impoverita associando un alimento sbagliato. Alcuni principi attivi infatti non vanno d’accordo con certi tipi di alimenti e possono provocare anche reazioni avverse. Per questo motivo è molto importante conoscere le interazioni tra i farmaci e gli alimenti che assumiamo, ed evitare le combinazioni più pericolose.
Farmaci a Stomaco pieno o a digiuno?
La definizione stomaco vuoto, significa lontano dai pasti e non qualche minuto prima, dunque almeno una o due ore prima di mangiare, in modo che il farmaco possa transitare nello stomaco vuoto. La presenza di cibi solidi, infatti, può rallentare lo svuotamento gastrico e diminuire la velocità di assorbimento di alcuni farmaci. Gli antinfiammatori, i cosiddetti Fans, per esempio, vanno presi dopo i pasti, a stomaco pieno, dato che possono avere un’azione irritante sulle pareti gastriche.
Da prendere a stomaco pieno anche i cortisonici, i diuretici, i Beta-bloccanti (per il controllo della pressione e per le malattie cardiovascolari) e alcuni antipsicotici. A stomaco vuoto, invece, vanno assumono gli Ace-inibitori, i glicosidi (impiegati per le malattie cardiovascolari), gli ormoni tiroidei, le tetracicline e i bifosfonati (usati per l’osteoporosi). Per dirimere ogni dubbio è importante leggere le indicazioni riportate sul foglietto illustrativo oppure in caso di dubbio chiedere consiglio al farmacista o al proprio medico.
Farmaci e succo di pompelmo
E’ risaputo che il pompelmo interferisca con numerosi farmaci, potenziando o annullando la loro efficacia. Il pompelmo può modificare l’attività dei seguenti farmaci: calcio antagonisti (per la cura della pressione alta), statine (per il colesterolo), benzodiazepine (per l’insonnia) e l’amidarone (usato per il controllo del ritmo cardiaco). Di recente però il succo di pompelmo è stato in parte riabilitato, secondo una ricerca dell’Università di Chicago si è visto che l’agrume è un valido aiuto per potenziare la terapia dei malati di tumore. Un bicchiere di spremuta di pompelmo aumenta in modo esponenziale la biodisponibilità di alcuni farmaci antitumorali, permettendo di ridurre le dosi e ridurre gli effetti collaterali.
Caffè, tè cacao e farmaci? Meglio l’acqua
Il modo migliore di assumere un farmaco per bocca è quello di bere un bicchiere di acqua naturale a temperatura ambiente e in abbondante quantità, così da impedire che il farmaco aderisca alle pareti dell’esofago e facilitarne l’assorbimento. Nel caffè, tè e cacao sono presenti delle sostanze eccitanti che stimolano l’organismo per questo non devono essere associati a determinati farmaci, come quelli per l’asma, contro la pressione alta (soprattutto la caffeina aumenta la frequenza cardiaca), gli analgesici, gli antinfluenzali e gli antinfiammatori (farmaci che già contengono caffeina). Il cacao è sconsigliato quando si segue una cura a base di farmaci anti-Mao (per la cura della depressione e morbo di Parkinson) perché può provocare un aumento della pressione del sangue.
No all’alcool
In nessun caso le bevande alcoliche devono essere associate ai farmaci. In particolare l’alcool è vietato con i medicinali che agiscono sul sistema nervoso centrale, come gli antidepressivi, gli ansiolitici,gli ipnotici, perché aumenta gli effetti sedativi . L’alcool va vietato anche per gli antistaminici usati contro le allergie e per gli antinfiammatori, dove può aumentare l’irritazione sulle mucose gastriche.
Farmaci e alimenti: Occhio ai formaggi, spinaci e carne
I formaggi non vanno mai associati agli antidepressivi (soprattutto gli anti-Mao) perché la tiramina contenuta nei formaggi stagionati aumenta l a pressione arteriosa. Gli anticoagulanti,invece,sono meno efficaci in presenza della vitamina K (che agisce sulla coagulazione del sangue), quindi bisogna stare attenti a non associarli ad alimenti che ne contengono un’elevata quantità,come gli ortaggi a foglia verde: lattuga, spinaci, broccoli, cavoli e cavoletti di Bruxelles. Infine le tetracicline non vanno assunte con i formaggi, il calcio ne inibisce l’efficacia, e alla carne,il ferro e i suoi derivati ne ostacolano l’assorbimento.
Attenzione anche agli integratori alimentari
E’ da considerarsi rischiosa anche l’interazione tra quello che non è esattamente un farmaco, ma un semplice integratore alimentare, come ad esempio il carbone vegetale. Si utilizza in caso di gonfiore addominale e meteorismo, grazie alla sua capacità di assorbire il gas. Ma il carbone vegetale può interferire con l’assorbimento della pillola anticoncezionale e per questo motivo si consiglia di assumerlo a 4 ore di distanza.
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Giornalista esperta di salute e benessere, vive e lavora a Milano