Il periodo primaverile, quando il clima è leggermente variabile ma non ancora decisamente caldo, è il momento migliore per apprezzare i vini rossi giovani, figli dell’ultima vendemmia che, coincidono e si sposano con primi e secondi piatti come paste e risotti con sughi di carni bianche, paste ripiene condite con ragù di carni, trippe in umido, pollame e coniglio al forno e in casseruola, formaggi sapidi di limitata stagionatura e, addirittura, con stoccafisso accomodato.
E, visto che ci troviamo nell’anno dei 150 anni della nostra Italia, generosa terra di vigneti e vini nobili, iniziamo una carrellata sui possibili vini da servire e abbinare alle altrettanto prelibate pietanze regionali, partendo dal nord del nostro paese.
Valle d’Aosta: il Gamay fruttato e speziato che si abbina alla cotoletta alla valdostana. Piemonte: Il Dolcetto di Diano d’Alba, ottimo con pollame e coniglio in casseruola e tome. Lombardia: il franco-piemontese Franciacorta Rosso, adatto ad accompagnare i “mondeghili” (polpette fritte). Veneto: il profumato Valpolicella che si sposa ai “bigoli co l’ama” (tipo di bucatini fatti a mano e conditi con ragù di anatra. Trentino: il godibile Marzemino si puo’ abbinare col tipico “smacafam” (sformato con luganega). Alto Adige: il leggero ma armonico Lago di Caldaro versatile con antipasti e primi piatti. Friuli Venezia Giulia: il ruspante e pieno Refosco dal peduncolo rosso che si abbina alla tipica “jota” (minestra di fagioli e crauti). Liguria: il profumato e morbido Riviera Ligure di Ponente Rossese che si unisce in matrimonio con i classici “ravieu co-o tocco” e lo “stoccafisso accomodato”. Emilia Romagna: l’eclettico Sangiovese di Romagna che puo’ spaziare sia su primi che su secondi piatti.
Toscana: l’isolano Elba Rosso con penne alla buttera e pollo alla diavola. Marche: il Rosso Conero, con i tipici “vincisgrassi” e coniglio in porchetta. Umbria: il valido Colli del Trasimeno Rosso che accompagna bene la locale “testina di vitello fritta”. Lazio: il Cesanese del Piglio secco, adatto ad accompagnare il locale “abbacchio alla cacciatora”.
Abruzzo e
Molise: il Biferno Rosso con primi e secondi con carni. Campania: l’armonico Solopaca Rosso che ben accompagna il pollo col pomodoro e il coniglio al forno. Puglia: il Salice Salentino Rosso con i “cavatelli con ricotta marzotica al ragù di carne”. Calabria: il rubino Savuto ottimo con ravioli broccoli di rape con ciccioli di maiale e umido (di carne) alla catanzarese. Sicilia: il collinare Etna Rosso va abbinato ai maccheroni alla modicana e al “farsumagru”. Sardegna: il caldo Cannonau di Sardegna che ben si abbina ai “culingionis de pezza” (ravioli di carni miste) e l’immancabile “porceddu” allo spiedo. Quindi in primavera c’è l’imbarazzo della scelta, la raccomandazione è che siano tutti serviti a 15-16 gradi in calici con stelo medio.
di A. A