Pensioni minime e rivalutazione, cosa cambia con la manovra 2020. Le ultime news sulle pensioni
La manovra finanziaria è stata varata dal consiglio dei ministri, con la formula del “salvo intese”. Questo vuol dire che sarà ancora passibile di modifiche, da qui all’approvazione finale, ma i suoi cardini sono stati delineati.
Fra le novità più interessanti proposte, dovrebbe esserci anche un mini aumento delle pensioni minime. Scopriamo insieme come funziona e tutte le ultime news d’interesse per i pensionati.
Aumento pensioni minime: spunta una mini rivalutazione
Quello dell’incremento delle pensioni è uno dei temi che il governo intende affrontare, come i suoi esponenti hanno riferito nel recente incontro con i sindacati. Per questo già da gennaio 2020 potrebbe esserci un incremento per alcuni assegni, anche se non si tratta di somme consistenti.
L’aumento delle pensioni, seppur di poco conto, dovrebbe riguardare tutti quegli assegni compresi fra 3 e 5 volte il minimo, di importo lordo fra 1.500 e 2.000 euro. La misura, che prevede la rivalutazione delle pensioni di questa fascia passare dal 97 al 100%, potrebbe esserci nell’approvazione finale della manovra finanziaria.
In sostanza per i pensionati con tali assegni dovrebbe ripartire la piena indicizzazione all’inflazione, a differenza di quanto accaduto nel 2019.
Cosa succede alle pensioni sopra i 2.000 euro
Questo provvedimento riguarderebbe dunque solo una parte dei pensionati, infatti un numero molto alto di assegni supera i 2.000 euro lordi. Per questi ultimi la rivalutazione resterà parzialmente bloccata, come deciso dal precedente governo a guida Movimento 5 stelle e Lega.
Esso avevo imposto il blocco dell’indicizzazione, coinvolgendo un totale di 5,6 milioni di pensionati. In particolare, mentre per le fasce più basse la rivalutazione era rimasta del 100%, nelle altre la percentuale diventava sempre più bassa, al crescere dell’importo. Questo fino ad arrivare al 40% per coloro che percepiscono sopra i 4.500 €. Per tali pensionati le cose non cambieranno, almeno per il 2020.
Tuttavia, se questa iniziativa riguardante chi percepisce meno di 2.000 €, dovesse essere confermata, il numero complessivo dei pensionati soggetti al blocco dell’indicizzazione scenderà.
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I sindacati esprimono cauto ottimismo
Su tale novità i sindacati esprimono soddisfazione. In particolare in segretario generale della Uil Carmelo Barbagallo, ha detto: “non sono grandi numeri, ma la cosa più importante è la discontinuità con il passato. Ciò, unito al fatto che il fondo per la non autosufficienza dovrebbe essere raddoppiato, rappresentano buoni segnali”.
Il segretario generale della Cgil Maurizio Landini, ha invece introdotto l’argomento di una riforma complessiva delle pensioni, da discutere insieme al governo. Queste le sue parole: “per il 2020 è utile che quota 100 rimanga così, poi abbiamo preso un impegno di confrontarci fino ad aprile 2020, per superare la Legge Fornero”.
Altre novità sulle pensioni nella manovra 2020
Sempre in tema pensioni il varo della manovra ha confermato le misure quota 100, opzione donna e ape sociale. Le possibilità di accesso alla pensione anticipata restano dunque invariate anche per il prossimo anno.
Infine, si segnala anche l’esenzione dal pagamento del canone Rai per gli anziani a basso reddito. Si tratta degli over 75 che dispongono di un reddito non superiore a 8.000 euro.
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Roberto D’Eugenio è nato in provincia di Teramo nel 1989. Laureato in economia e commercio presso l’Università G.D’Annunzio Chieti-Pescara e redattore da diversi anni, scrive articoli di economia e attualità per Donne Sul Web