Giovani: fiori e pistole, come sfogare la rabbia in Italia

Giovani e comportamenti. Perché la violenza di Blanco è un problema per l’Italia, mentre avremmo bisogno di più Morandi. A partire dalle scuole, dove invece si pensa alle pistole.

I giovani sono il futuro dell’Italia, lo dicono praticamente tutti, ma siamo sicuri che le nuove generazioni siano capaci di garantire un domani migliore al nostro paese? O che gli interessi qualcosa? Alcuni comportamenti e atteggiamenti violenti fanno pensare proprio di no.

Lo show indegno di Blanco a Sanremo 2023 ne è solo l’ultima prova, ma basta guardare cosa fanno alcuni ragazzi ogni giorno per capire che qualcosa non funziona. E il governo cosa fa per provare a educare meglio i giovani e diminuire la propensione alla violenza di alcuni? Propone di imparare a sparare ai ragazzi nelle scuole, secondo alcuni retroscena. Insomma sembrerebbe gettare benzina sul fuoco.

Sanremo blanco distrugge il palco
iPaPress – Blanco distrugge il palco a Sanremo 2023

Ma proviamo a capire meglio cosa sta succedendo ai giovani in Italia e perché alcuni sono violenti (per fortuna non tutti) in questo articolo.

Cosa ha fatto Blanco a Sanremo e perché

Blanco, il cantante che è un idolo indiscusso dei giovani e un loro coetaneo, ha dimostrato una violenza insensata durante la prima serata del Festival di Sanremo. Calpestando i fiori della città ligure e sfasciando il palco in un improvviso attacco di rabbia, durante la sua esibizione. Il motivo? Problemi tecnici che gli impedivano di sentirsi in cuffia a suo dire. Per questo ha smesso di cantare e si è sfogato in questo modo assurdo.

Quindi se un personaggio famoso, che dovrebbe essere da esempio per i ragazzi, si permette di distruggere tutto in diretta Tv nazionale, in una delle manifestazioni più importanti d’Italia, cosa possono pensare i giovani? Che per avere successo bisogna essere arroganti, fregandosene delle regole e dei comportamenti, così come del lavoro altrui.

Giovani e comportamento, l’esempio di Morandi

L’esempio di come ci si comporta l’ha dato invece Gianni Morandi, che di Blanco potrebbe essere il nonno. Il cantante con una carriera ben diversa rispetto a quella del giovane, con umiltà e scopa alla mano ha aiutato a pulire il disastro combinato sul palco dal giovane. Il pubblico, sia in sala che a casa, ha fischiato l’ultimo vincitore di Sanremo e apprezzato Morandi per i gesti di umiltà e collaborazione, di un artista che non ha certo bisogno di questi gesti per farsi amare. E questo dovrebbe far capire a molti ragazzi come ci si dovrebbe comportare.

Invece nelle città e a scuola molti ragazzi sono dei veri e propri bulli. Non a caso secondo alcuni sondaggi fra gli studenti, almeno 2 su 10 dichiarano di aver subito atti di violenza. Che sia psicologica o fisica, si tratta di atti da condannare. Insomma, forse bisognerebbe tornare ad educare i giovani, con pene severe per chi non rispetta gli altri, senza premiare invece i ribelli.

Giovani nelle scuole, il governo pensa alle pistole

Come si può fare? Partendo proprio da un maggiore rispetto da insegnare nelle scuole, preferendo il dialogo alla violenza. Ed è proprio qui che entrano in ballo le ultime notizie che riguardano le istituzioni. In particolare, il sottosegretario alla presidenza del consiglio Fazzolari, che avrebbe espresso la volontà di insegnare a sparare nelle scuole.

Il diretto interessato ha smentito, ma gli organi e le agenzie di stampa italiane riportano questo retroscena. Di certo i giovani non avranno comportamenti meno violenti se si insegna loro a utilizzare le pistole. E anche se questa storia finirà presto nel dimenticatoio, dal governo Meloni ci si aspetta maggiore serietà sulle regole da imporre a scuola. Perché come visto i comportamenti sempre più violenti dei ragazzi rischiano di diventare un problema per il nostro paese.

Per dirla in breve, i giovani dovrebbero prendere esempio dal comportamento di Morandi invece che da quello di Blanco. Non si tratta di condannare un gesto, ma di capire che violenza e menefreghismo non sono qualità da sbandierare. Lo sono invece l’umiltà e il rispetto, che però molti ragazzi italiani sembrano aver perso. E di certo consentire loro di utilizzare pistole o di avere comportamenti da bulli verso altri ragazzi o adulti, a scuola e fuori, non aiuta a migliorare le cose.

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