Diritti dโautore in ambito musicale: tutti ascoltiamo la musica in Rete, tutti cerchiamo canzoni sulle varie piattaforme e condividiamo brani sui social. Ma lo facciamo in modo legale e rispettoso del lavoro dei musicisti, degli editori, dei produttori, degli esecutori? E come puรฒ sopravvivere oggi un musicista?
Dopo avervi illustrato le problematiche connesse allโutilizzo di fotografie e immagini in Rete rubate con lโintervista ad Andrea Oreni, ora vediamo le stesse questioni legate ai brani musicali.
Ci aiutano a capire meglio la materia Alessandro Grosso e Mirko Carchen, musicisti e compositori e titolari di Sonitus Production che รจ sia un editore musicale di classica, jazz, colonne sonore che una casa di produzioni video.
Buongiorno Alessandro e Mirko, grazie di aver accettato lโintervista. Prima di tutto vorremmo chiedervi quali sono le varie tipologie di diritti connessi alla musica, dato che non molti li conoscono.
Premesso che si tratta di un campo veramente complesso, i diritti sono essenzialmente due.
Cโรจ il diritto dโautore, attualmente monopolio della Siae (Societร Italiana degli Autori ed Editori), anche se dallโanno prossimo la situazione potrebbe cambiare. Siae รจ organizzata in varie sezioni: Musica, Lirica (opere liriche, oratori, balletto) e DOR (opere drammatiche e radiotelevisive, musical, opere teatrali, opere di prosa), Cinema e OALF (libri).
Per quanto riguarda la musica viene tutelato il diritto del compositore e dellโautore letterario, per la DOR si tutela il copione dello spettacolo ed eventualmente le musiche di scena (scritte appositamente per tale opera), per il cinema si tutelano regia, soggetto e sceneggiatura, per la lirica musica, testo del libretto e coreografia.
Oltre al diritto dโautore, sui โsupporti registratiโ (siano essi supporti fisici, cd, dvd ecc., oppure in formato digitale come file wave, mp3, ecc.) ci sono anche i cosiddetti diritti connessi. Questi si dividono tra i produttori discografici e gli interpreti esecutori che hanno suonato o cantato in quellโopera musicale.
A volte gli interpreti esecutori non sanno nemmeno che hanno diritti tutelati e non sono citati nei crediti dellโopera. Proprio per questo motivo spesso รจ difficile identificare anche questi aventi diritto.
In una societร virtuale in cui tutto รจ facilmente accessibile e scaricabile e dove tutto sembra gratuito come puรฒ sopravvivere un autore musicale?
Il concetto del โtutto gratisโ รจ effettivamente dominante. Anche fare il permesso Siae per un concerto o una mostra รจ visto, persino dallo stesso artista, come unโimposizione anacronistica e non come un giusto compenso intellettuale (appunto un โdirittoโ) dato a chi ha lavorato faticosamente per comporre unโopera.
Gli organizzatori quindi vedono spesso il tutto come una tassa inutile e dannosa, come un ostacolo allโorganizzazione della serata.
Basterebbe riconoscere il lavoro di tutti: se si esegue lโopera di un altro compositore, questo โaltroโ ha faticato, lavorato per produrla e sopravvive solo se gli viene riconosciuto il diritto al giusto compenso.
Il falegname รจ retribuito quando costruisce un armadio, lโinsegnante รจ retribuito quando fornisce il suo servizio, non si capisce perchรฉ il compositore debba lavorare gratis e addirittura il suo diritto venga vissuto con fastidio e visto come una forma di prevaricazione.
In ogni caso si possono sempre eseguire opere non piรน protette da diritto dโautore, quelle di autori morti da almeno 70 anni (il repertorio non tutelato ossia di pubblico dominio). Certo in questo modo saremmo โridottiโ a fare solo concerti con i canti gregoriani o con la musica dei grandi autori del passatoโฆ
In effetti per molti quello del musicista non รจ un โmestiereโ come tutti gli altri
La prima cosa รจ effettivamente riconoscere che il musicista fa un lavoro. Se ancora dopo il conservatorio e 30 anni di carriera capita che ti chiedano โsรฌ ma di lavoro cosa fai?โ significa che la percezione dellโartista e del suo mestiere, frutto sรฌ di creativitร e ingegno ma anche di duro lavoro, di ricerca e di studio, รจ socialmente catalogata nel piacere personale, nel โtempo liberoโ. A volte poi รจ proprio ignoranza, non si sa che suonando un certo brano o diffondendolo alla propria festa si deve pagare il lavoro di un altro.
Una volta percepita e riconosciuta la creazione musicale come un normale lavoro, tutti gli attori in gioco, sia chi partecipa alla creazione stessa, sia chi ne usufruisce economicamente o per il proprio piacere, devono (o dovrebbero) tutelare il lavoro e riconoscerne il giusto compenso. Cosa che ovviamente รจ piรน complicata in una societร liquida e virtuale dove in Rete trovi e scarichi tutto (dischi, singoli brani, plug-in, spartiti, ecc.).
ร possibile demarcare un uso privato del brano da un uso commerciale?
Certamente, dovrebbe essere la regola. Se compro un disco posso ascoltarlo nella mia stanza, posso metterlo in macchina, posso farne la colonna sonora di un video privato, che mostro solo alla mia famiglia o agli amici ma non condivido in Rete e in nessun social.
Ogni volta che metto in Rete unโopera, che la pubblico su un social, la getto nel mare della โcondivisioneโ e della diffusione incontrollata.
Immaginiamo che io possegga unโautomobile: la parcheggio e poi uno ci entra e la usa e la lascia a 15 km dove la prende un altro che a sua volta la usa per altri 30 km, senza chiedere permesso, senza pagarmi nulla. Io ho acquistato lโauto, ho fatto carburante, ma sono altri a usarla! Qualcuno lo accetterebbe? Perchรฉ rispetto alla proprietร intellettuale non si รจ disposti a riconoscere che utilizzo e sfrutto una โcosa di un altroโ?
Naturalmente i confini sono difficili da stabilire in modo netto ma generalmente ogni volta che utilizzo un brano di altri in pubblico devo pagare un diritto (dโautore).
Facciamo un esempio: affitto una sala e voglio mettere musica. In questo modo divento giร un โorganizzatore occasionaleโ. Nel caso di musica โliveโ dovrรฒ pagare i diritti dโautore (Siae) che andranno ai compositori ed editori delle opere eseguite. Nel caso di musica registrata (Dj) dovrรฒ pagare i diritti dโautore (Siae) che andranno a compositori ed editore e, comprensivi nella quota, saranno giร presenti anche i diritti connessi che SIAE incassa per conto degli agli aventi diritto e poi ripartirร alle societร che si occupano dei diritti connessi.
ร facile intervenire contro chi utilizza illegalmente un brano?
Sicuramente non รจ cosรฌ facile controllare tutto il mercato e il flusso di opere musicali eseguite.
Per quanto riguarda il diritto dโautore, Siae fa dei controlli, sia sui luoghi di esecuzione musicale (locali, teatri ecc.), sia sulle opere eseguite e trascritte sul borderรฒ (foglio dove vengono elencati tutti i brani suonati nellโevento), ma per questioni di scarsezza di risorse gli ispettori non sono cosรฌ numerosi. Ovviamente le sanzioni per chi viene colto in reato sono cospicue.
Rispetto alle opere musicali sul Web la questione รจ ancora piรน complicata, visto che si tratta di un mercato veramente vasto e in continua espansione. Per quanto riguarda i nostri brani noi concediamo delle licenze, anche per la sincronizzazione su video/documentari ecc. che vengono caricati in Rete. ร capitato perรฒ di trovare nostre opere in Rete non autorizzate: in qualche occasione รจ stato chiuso il canale, in altre si รจ trovato un accordo. Di certo controllare il flusso dei brani sul Web non รจ sempre possibile.
La riscossione dei diritti non poi รจ cosรฌ scontata, anche in presenza di unโopera depositata. Per una rappresentazione di unโopera lirica ci รจ capitato che, per alcune repliche, gli enti pubblici che organizzavano, a distanza di 4 anni, non hanno ancora pagato il permesso Siae (con la scusante che sono senza soldi!). Siae quindi non avendo incassato tali diritti, non li ha messi in liquidazione a noi.
Con le piattaforme digitali come funziona?
Sicuramente le piattaforme digitali sono unโeccellente canale per la visibilitร e la distribuzione di opere musicali. Sulle varie piattaforme digitali (iTunes, Apple Music, Spotify, ecc.) si possono caricare tramite vari operatori i progetti discografici.
Tutti questi operatori soddisfano legalmente tutti gli oneri, dal diritto dโautore ai diritti connessi, e liquidano poi la quota di vendita del produttore (royalty). Quello che non tutti sanno รจ che le piattaforme e i vari operatori si trattengono una quota importante della vendita. Il restante, le royalties derivate dalle vendite, viene liquidato al produttore discografico, ossia a chi ha prodotto la registrazione dellโopera (accollandosi spese della sala dโincisione, del master, dei turnisti, di grafica e pubblicitร ecc.).
Spetta poi al produttore versare una quota di royalties, eventualmente pre-concordata, allโartista. La parte che arriva a questโultimo รจ molto bassa, a meno che parliamo di numeri veramente alti di vendite (si intende oltre le centinaia di migliaia di download, ad esempio). Naturalmente tutto questo รจ sancito da contratti, sia con la piattaforma prima del caricamento, sia del produttore che pattuisce le royalties con lโartista.
Anche la monetizzazione su Youtube dร pochissimi Euro anche in presenza alte visualizzazioni.
In generale comunque รจ un campo dove spesso vige grande ambiguitร : pensiamo ai portali che permettono di scaricare e stampare accordi di canzoni. In teoria il portale รจ tutelato dal fatto che fornisce solo uno spazio a utenti i quali pubblicano, sotto la loro responsabilitร , non lo spartito originale ma una sua โversioneโ, semplificata o adattata. Il portale perรฒ monetizza con utenti premium, sponsor e pubblicitร , magari chi ha fatto la versione diventa importante in Rete e poi usa la sua fama per avere piรน giro e ottenere date e concerti. Ma allโautore della musica originale cosa arriva? Nulla, eppure qualcuno sta guadagnando anche grazie alla sua idea e al suo lavoro.
Alessandro, Mirko, volete dirci due parole sul vostro progetto โLa guerra in un sorrisoโ?
ร lโultimo progetto che abbiamo seguito, un documentario cui teniamo tantissimo, dato che ha anche finalitร benefiche. Racconta uno dei tanti viaggi che Marco Rodari, il clown Pimpa, fa in zone devastate dalla guerra, per portare un poโ di sorrisi a bambini che hanno vissuto situazioni drammatiche. Il documentario รจ ambientato ad Aleppo, appena dopo la fine dellโassedio. Le immagini sono impressionanti e il racconto del vissuto dellโuomo dietro al pagliaccio รจ veramente emozionante. Ora siamo alla fase di diffusione e ricerca sponsor per tentare di coprire le spese. Speriamo a breve lo vediate!
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