La pelliccia vera torna di moda tra social e Gen Z. Vintage o no, è davvero una scelta etica? Un’industria in declino trova nuova linfa tra tendenze e contraddizioni.
Negli ultimi anni, il movimento anti-pelliccia sembrava aver vinto la sua battaglia. I grandi brand del lusso avevano dichiarato di voler abbandonare l’uso di materiali di origine animale e molti paesi, tra cui la California, hanno imposto divieti alla vendita di nuovi capi in pellicce vere. Eppure, qualcosa sta cambiando. Le recenti settimane della moda inverno 2026 e il boom delle ricerche online suggeriscono che la pelliccia vera, specialmente quella vintage, sta tornando in auge, complici i social media e l’estetica del lusso nostalgico.
Dalla condanna al revival: la nuova vita della pelliccia
Secondo quanto riporta il New York Times, dopo anni di campagne animaliste e boicottaggi, la pelliccia vera sembrava ormai un ricordo del passato. Marchi come Gucci, Prada, Armani, Versace, e Burberry avevano annunciato il loro impegno per una moda cruelty-free, mentre la produzione globale di pellicce è crollata dell’85% nell’ultimo decennio. Tuttavia, il ritorno della pelliccia di visone o di volpe non è passato inosservato . Celebrità come Rihanna, Kendall e Kylie Jenner e Hailey Bieber sono state avvistate con pellicce vintage, riportando il capo nell’immaginario collettivo come simbolo di status e stile.
Un ciclo che si ripete: il ruolo dei social e della Gen Z
Come sottolineato dal Guardian, il vero motore di questo revival è la generazione Z, che ha riscoperto le pellicce vintage attraverso TikTok e le nuove tendenze moda. Su TikTok, i video sulle pellicce vintage hanno registrato un aumento del 243% nelle visualizzazioni nell’ultimo anno, mentre le ricerche su Google per “pelliccia vintage” sono aumentate del 688% dal gennaio 2023. Questo ritorno è in parte giustificato dalla crescente consapevolezza ambientale: la pelliccia sintetica è spesso realizzata in plastica, il che la rende poco sostenibile. Di conseguenza, molti giovani vedono il vintage come un’opzione più etica.
E in Italia? Un trend che non si ferma
In Italia, e in particolare a Milano, la pelliccia è tornata protagonista, indipendentemente dal fatto che sia vera o finta. Le recenti sfilate per la moda inverno 2026 ne hanno confermato il ritorno, e non solo tra le maison di lusso. Anche nei mercatini vintage di quartiere, come Brera, o nei negozi del centro specializzati in abbigliamento vintage non mancano clienti giovani attirati dal fascino di questo capo senza tempo. Qui, la questione etica sembra passare in secondo piano rispetto al richiamo dello stile e delle tendenze.
Pelliccia vintage: un alibi per la moda?
Se da un lato il ritorno della pelliccia viene giustificato con la sostenibilità del riuso, dall’altro resta una questione aperta: normalizzare di nuovo questo capo non rischia di legittimare l’intera industria? Il fatto che sia vintage non cambia il messaggio che trasmette: la pelliccia è di nuovo accettabile. Inoltre, il settore della moda rimane tra i più inquinanti al mondo, e il concetto di vintage non sempre corrisponde a una scelta realmente ecologica.
Conclusione
La moda è ciclica, e con essa anche le nostre coscienze sembrano adattarsi alle nuove tendenze. Oggi, la pelliccia torna a essere desiderabile, grazie a una narrazione che la svincola dal suo passato controverso e la reinventa come oggetto di culto vintage. Ma la domanda resta: è davvero un ritorno spontaneo o l’ennesima strategia dell’industria della moda per vendere di più, cavalcando i nuovi valori della sostenibilità? Il dibattito è aperto, ma una cosa è certa: il confine tra nostalgia e ipocrisia nel mondo della moda è sempre più labile.
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Copywriter dal 2010, scrive di moda e beauty per testate online italiane e straniere. Curiosa per
natura, ama viaggiare e leggere. Ha lavorato in passato a Roma nella redazione di Donne sul Web.