Tendenze: la moda ecologica sempre più glamour

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L’eco-fashion, ovvero la moda ecologica, è uno degli argomenti più interessanti e in forte sviluppo del momento. Il concetto non è nuovo ma è in questo periodo che sta diventato una delle tendenze più calde: creazioni etiche e glamour a cui davvero è difficile resistere.

Il futuro della moda ha un nome: si chiama eco-fashion. Si definiscono eco quei vestiti che tengano conto dell’ambiente, della salute dei consumatori e delle condizioni dei lavoratori. Abiti e accessori che soddisfano tali criteri sono generalmente realizzati con materie prime biologiche, come il cotone coltivato senza pesticidi o con materiali riutilizzati come la plastica riciclata dalle vecchie bottiglie. Inoltre non comportano l’uso di sostanze chimiche dannose e decoloranti per colorare i tessuti e sono realizzati da persone che guadagnano salari equi in condizioni di lavoro sane. Si tratta dunque di abbigliamento ecologico ma anche equo e solidale, perché una cosa non può prescindere dall’altra. Gli stilisti hanno creato con fibre organiche e naturali per anni ma il “partito eco-fashion” ha fatto il suo primo grande debutto durante la settimana della moda di New York nel febbraio 2005, quando il’organizzazione no-profit EarthPledge ha collaborato con la catena di negozi di lusso Barneys per sponsorizzare un evento speciale chiamato FutureFashion. Alla manifestazione, i designer famosi e quelli emergenti misero in mostra abiti realizzati con tessuti eco-compatibili, tra cui la canapa, il poliestere riciclato e il bambù. Barneys fu così entusiasta del risultato che espose nelle sue vetrine i modelli per diverse settimane dopo l’evento, accellerando e avvalorando l’emergente tendenza verde nel mondo della moda. Da allora l’ondata eco-fashion non si è più fermata coinvolgendo gran parte degli stilisti più famosi che hanno scoperto quanto sia facile, innovativo e importante immaginare una moda che non danneggi il pianeta e sia in sintonia con le esigenze di molti consumatori. Stella McCartney è senz’altro una di loro ma tanti altri emergenti sfilano nella sezione “Estethica” (nella foto), sempre più affollata, della London Fashion Week. L’eco-fashion è un tema che ha conquistato innumerevoli fan tra le star. Durante l’ultima notte degli Oscar Suzy Amis, moglie del regista James Camerun, si è presentata con un magnifico abito da sera blu confezionato con una particolare seta chiamata Ahimsa realizzata senza uccidere i bachi. L’attrice Emma Watson ha appena creato con la stilista italiana Alberta Ferretti Pure Threads, una capsule collection ecologica che viene venduta in rete da oggi. Il cantante Bono, da sempre impegnato in cause umanitarie, ha fondato, insieme alla moglie, il marchio Edun che promuove l’autonomia di centri di produzione locali in Africa, Sudamerica e India. La collezione di streetwear di alta qualità punta su standard etici ed ecologici. Il cotone utilizzato è al 100% organico e viene coltivato in Africa, al fine di promuovere lo sviluppo dell’occupazione di aree in via di sviluppo del mondo. Anche in Italia le cose sembrano finalmente muoversi e a dare le maggiori soddisfazioni è il settore dell’alta moda. Giorgio Armani, ad esempio, utilizza per le sue collezioni sempre più poliestere riciclato, canapa e cotone ecologico. La prossima edizione di “Fà la cosa giusta”, la Fiera del consumo critico e degli stili di vita sostenibili che si terrà a Milano dal 25 al 27 marzo presenterà uno spazio per la moda critica e sostenibile che si presenta al grande pubblico e ai media nazionali dopo il successo di So Critical So Fashion, il primo salone della moda critica in Italia e che sarà replicato il prossimo settembre. Saranno protagonisti i piccoli marchi indipendenti che propongono una moda ricca di valori etici ma anche di glamour.

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