Vivienne Westwood ieri e oggi: creatrice dello stile punk, icona controversa e rivoluzionaria della moda inglese.
Vivenne Westwood, vero nome all’anagrafe Vivienne Isabel Swire, è certamente uno dei nomi della moda più importanti tra Novecento e nuovo millennio. Nata in Gran Bretagna nel 1941 in una località del Derbyshire, si trasferì alle soglie della maggiore età nella capitale Londra dove incominciò a studiare l’arte orafa e design alla Harrow School of Art, senza mai completare gli studi.
Il matrimonio con Derek Westwood
A soli 21 anni l’amore sbocciato per Derek Westwood venne sancito ufficialmente dalle nozze e dalla nascita, nel 1963, del figlio Benjamin. La Westwood ebbe però una giovinezza molto movimentata: incominciò nel pieno dell’era punk una storia d’amore con Malcom McLaren che sarebbe diventato il factotum dei Sex Pistols e con cui Vivienne aprì anche uno store (Let it rock) nel cuore di Londra e concepì il secondo figlio Joseph (nel 1967).
Lei e Malcom amavano lo stile anni Cinquanta, gli abiti da biker con fibbie e pelle (da cui il cambio anche del nome del negozio nel ’72 in Too young to die). Iniziarono a dare scandalo con le loro magliette con frasi e simboli provocatori. Alle accuse di oscenità la coppia rispose spingendo ancora più avanti il limite, rinominando un’altra volta il negozio in Sex (1974) finché McLaren fu assorbito dall’avventura (breve) dei Sex Pistols. Il negozio dagli anni Ottanta si chiama Worlds End.
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Vivenne Westwood storia
Il 1981 fu l’anno della prima sfilata del duo Westwood-McLaren. The Pirate Collection sarà il nome della collezione con un look potente, ispirato ai nativi americani, ai pantaloni da pirata con cavallo sformato. I capi asimmetrici e il taglio rettangolare erano rivoluzionari e miravano a costruire un’intensa dinamica con il corpo di chi li indossava.
La Westwood naturalmente fu l’icona dello stile punk ma ebbe anche il coraggio di riproporre elementi dimenticati da da decenni, se non da secoli, come il corsetto, tutti elementi che contribuì a riscoprire, rendendoli contemporanei.
Gli anni Ottanta e Novanta
Dal punk al ragamuffin, agli abiti parodia delle classi alte e agiate. L’iconoclastia, l’ironia, la voglia di sorprendere e di sorpassare gli schemi, persino facendosi ispirare dalla moda da strada, da una ragazza di 14 anni incontrata per caso in metropolitana che darà lo spunto ad alcune creazioni.
Si scimmiottavano gli abiti dei reali, ma si continuava anche con lo stile geometrico sfasato, con le gonne a “pallone”, creando abiti unici e assolutamente originali.
Negli anni Novanta Vivenne diede vita a un design che mirava a far incontrare lo stile francese con quello britannico, il taglio sartoriale e la solidità dei disegni e la proporzione e la raffinatezza.
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La Casa di moda Westwood oggi
Dagli anni 2000 Vivienne incominciò a lasciare da parte le citazioni e lo storicismo per arrivare ad un disegno più uniforme, che volesse superare le distinzioni tra i sessi. Si proseguì nella ricerca sui materiali, per trattare i tessuti come forme viventi e non semplici materie.
Negli ultimi anni non sono mancate le prese di posizioni politiche e sulle tematiche di maggiore impatto sociale: ad esempio le magliette con la frase I’m not a terrorist, nel post 11 settembre, sono state, ancora una volta, un chiaro atto di manifestazione di attenzione a certi settori di cittadinanza.
Viviennne Westwood è dal 2005 anche Ufficiale dell’Impero britannico e in due occasioni ha ricevuto il premio come migliore stilista del Regno Unito. Il suo impegno politico è costante in patria (dove sostiene il Green Party) e fuori. Gli abiti Westwood sono stati indossati da moltissime star come Marion Cotillard, Camilla (moglie di Carlo d’Inghilterra), Pharrel Williams e sono stati utilizzati anche nel film Sex and the city. Oggi Vivienne è sposata con Andreas Kronthaler e la sua casa di moda sfila a Parigi e produce abiti, pelletteria, gioielli, accessori, profumi e oggetti per la casa.
Vivienne Westwood fatturato
Attualmente ci sono 63 punti vendita Westwood nel mondo: 9 in Cina, 9 ad Hong Kong, 18 in Corea del Sud, 6 a Taiwan, 2 in Tailandia, 2 negli Usa, un grande show room a Parigi e i restanti nel Regno Unito. Nel 2015 le vendite hanno ammontato a 32 milioni di sterline con un +8,4% di crescita e un utile lordo di 16,6 milioni di sterline.
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