Le grandi Donne della moda- Vionnet: un mito della moda francese che oggi ha sede a Milano grazie all’imprenditrice Goga Ashkenazi
Madaleine Vionnet ha legato il suo nome ad un marchio storico dell’alta moda francese, la Maison Vionnet, brand alla base di quel percorso di rivoluzione nell’abbigliamento che ha segnato il passaggio dagli abiti costruiti, impegnativi, ingombranti dell’Ottocento alla moda più femminile e comoda dei nostri giorni.
Maison Vionnet: storia
Una storia familiare complicata, una mamma che abbandona Madaleine quando è ancora molto piccola. Un percorso scolastico tortuoso con la precoce entrata “a bottega” e a soli 10 anni, per iniziare il duro apprendistato lavorativo. Una formazione, dunque, fatta sul campo, come molte altre grandi donne della moda (una storia simile è all’inizio del successo delle sorelle Fontana) che le darà i rudimenti di cucito e confezione.
Otto anni di lavoro-studio a Parigi prima di un grande evento che segnerà positivamente il successivo sviluppo: a 18 anni il passaggio oltre Manica, a Londra, per lavorare da Kate Reilly che era la fornitrice ufficiale della corte del Regno Unito. L’affinamento definitivo arrivà presso Cailot Soeurs, di nuovo a Parigi: dopo questa esperienza la Vionnet fu pronta a mettersi in proprio aprendo nel 1912, a 36 anni, la sua casa di moda che ebbe fin dai primi tempi una clientela di rango, composta di rampolle della nobiltà continentale ma anche di mogli di possidenti terrieri americani, in particolare del sud America.
Gli abiti Vionnet
La stilista Madaleine Vionnet fu in primis alla guida di quel ricambio epocale nel modo di intendere il vestire femminile: eliminazione di busti e bustini, di stecche e orpelli scenografici che andavano a rendere difficoltosa e scomoda la vita quotidiana delle donne. Ma fu anche una maestra di stile e innovazione: il taglio a 45 gradi rispetto all’andamento della trama è stata un’assoluta rivoluzione nelle tecniche di modellistica e rese lo stile Vionnet unico. Questa modalità di taglio si utilizza con grande frequenza anche nelle attuali fasi di confezionamento e crea una notevole aderenza, in grado di evidenziare con grazia le linee del corpo della donna.
La bravura tecnica della Vionnet era tale che molti dei suoi abiti ora risultano enormemente complicati da essere replicati: spesso doveva intervenire lei in prima persona per aiutare le acquirenti a indossare correttamente le sue creazioni. Anche il suo modo di confezionare i vestiti era unico: utilizzava un manichino di altezza 80 cm per costruire i prototipi di abiti che poi erano riportati a grandezza umana e in molti casi all’esatta misura della committente.
L’arrivo della seconda guerra mondiale condizionò pesantemente gli affari: gli ordinativi diminuirono e in breve tempo fu necessario chiudere le serrande. Una donna che contribuì alla rivoluzione della stile mondiale morì così pressoché indigente, alle soglie del secolo di vita.
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Vionnet oggi
Goga Ashkenazi è l’attuale direttrice della Vionnet, marchio tornato in auge e riattivato sul mercato proprio sotto la sua guida, cominciata dal maggio 2012. La Ashkenazi, imprenditrice di successo ma celebre anche per una relazione di qualche tempo fa con Lapo Elkann, si occupa anche della parte creativa dell’azienda e ha sviluppato una rete vendita capillare nel mondo mantenendo la sede operativa a Milano dove oggi rivive il mito Vionnet. Un mito francese che ha trovato nuova casa in Italia.