Claire McCardell è stata una stilista che ha lasciato un’eredità fortissima: dal monastic dress al popover le creazioni di un mito Usa
Claire McCardell è stata una delle stiliste più influenti del Novecento: nata da una famiglia benestante, il padre era senatore del Maryland ed era presidente di un’importante banca di affari. Fin da giovane era attirata dalla moda e spingeva per trasferirsi nel dinamismo e nella grande offerta formativa di New York. Il padre però optò per una soluzione più accessibile e la iscrisse al college di Hood dove potè studiare economia domestica. Qualche anno dopo si realizzò effettivamente il passaggio a New York, al Parsons, che le consentì di spostarsi anche a Parigi per un perfezionamento e dove conobbe lo stile di Madaleine Vionnet che iniziava a dettare legge in Europa.
L’incontro con Robert Turk
Il 1930 è l’anno della vera svolta lavorativa per Claire McCardell: assunta dallo stilista Robert Turk nella maison Townley Frocks, cominciò ad operare in un’azienda strutturata e leader nelle confezioni di pregio. La prematura scomparsa di Turk nel 1932 fu sì dolorosa ma divenne anche un’opportunità perché alla McCardell fu chiesto di terminare la linea di abiti avviata dal collega. Claire non si limitò a prendere spunto da quanto dettava la moda in Europa ma creò una propria visione di donna basata sull’ispirazione del quotidiano, sulle donne vere che potevano emanciparsi lavorando, scegliendo liberamente come abbigliarsi.
Pantaloni larghi e avvolgenti che sostituivano le gonne e i tailleur, cravattini femminili, fino ad arrivare nel 1938 al celeberrimo monastic dress, dalla linea sobria e rigorosa, che ora è esposto come icona del secolo anche in molti musei negli Usa.
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Il monastic dress
Lo “stile monastico” era caratterizzato da lunghe gonne chiuse in vita da fasce o cinture con versioni smanicate o a manica lunga. La fascia poteva anche essere posta in posizione più alta, a ridosso del seno: era una tipologia di abito che dava estrema libertà e grande confort e vestibilità. Divenne un’icona dello stile McCardell.
Dopo una breve chiusura Townley riaprì nel 1940, sempre con la McCardell alla guida: la guerra aveva creato una generalizzata mancanza di materiali e così anche nell’alta moda ci si dovette adattare passando alla lana e al denim trapuntato e ad altri materiali “poveri” come il cotone.
Lo stile McCardell divenne celebre perché si diede vita a vestiti multiformi, dallo stile beachwear con la donna dinamica ed elegante pronta per la vacanza, agli abiti spezzati anche in cinque pezzi, perfetti per situazioni importanti, di rappresentanza, fino alle confezioni per la vita domestica, in cotone, con gonne con grembiule collegato.
Popover
Altra celeberrima creazione che risale agli anni Quaranta e che è poi diventato modello di tantissimi altri abiti che andavano a coprire in modo aderente le forme femminili. Il popover fa della versatilità la sua caratteristica principale, potendo fungere da abito da festa così come da vestito prettamente casalingo, morbido e comodo (comodità che si ritrova anche nelle calzature simil-pantofola, perfette per l’uso di tutti i giorni). Chi ha visto la serie Mad Man ha visto indossare questo genere di vestiti spesso alle protagoniste femminili.
Anni Cinquanta
Da stilista a partner di Townley: nel 1952 l’ingresso in società determinò un ulteriore salto di carriera per la McCardell. Arrivarono anche importanti riconoscimenti pubblici come il premio Donna dell’anno conferito dal National Press Club. E i musei continuarono, come fanno ancora oggi, ad interessarsi al suo genio: la Galleria Peris allestì una mostra dedicata ai 20 anni di storia delle creazioni McCardell.
Purtroppo però gli anni Cinquanta portarono anche una dura lotta contro il cancro, combattuta in modo coraggioso, senza mai abbandonare il lavoro e la sartoria. A 52 anni, nel 1958, Claire McCardell morì lasciando un’eredità ricchissima. Alcune versioni di monk dress e popover sono esposte al Moma e in altre istituzioni culturali statunitensi.
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