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Home » Calvin Klein: storia marchio e fatturato

Calvin Klein: storia marchio e fatturato

Di M P
21 Luglio 2018
in Stilisti

Calvin Klein: il re dei jeans e dell’intimo. Storia e fatturato. Dal rischio di bancarotta alla rinascita con la direzione di Raf Simons

Calvin Klein, uno dei leader indiscussi dello stile e della moda internazionali, con una storia appassionante alle spalle. Il marchio CK, con cui è anche noto, ha una storia relativamente recente se paragonata a quella di altri grandi brand del settore, ma in un cinquantennio (proprio quest’anno festeggia i 50 anni dalla fondazione) è diventata punto di riferimento mondiale.
calvin Klein autunno inverno 2018-2019-collezione

Calvin Klein: storia marchio

Calvin Klein è nato nel 1942: dopo aver cominciato gli studi alla High school in arte e design, passò al Fashion Institute of technology e a soli 20 anni era già un importante collaboratore di svariati produttori e stilisti. Nel 1968, appena 24enne, era già pronto per avventurarsi in una società interamente personale grazie anche al sostegno economico del socio e amico d’infanzia Barry Schwartz. La neonata casa di moda prendeva naturalmente il nome dal grande stilista e si dedicò nei primi tempi alla produzione di cappotti. La sede di produzione e vendita era a New York, all’interno dello York Hotel.
Ma il progetto imprenditoriale non voleva limitarsi solamente a cappotti e soprabiti: l’idea era quella di creare uno stile Calvin Klein, con capi di grande eleganza ma “essenziali” nella foggia, di ottima vestibilità, portabili indifferentemente da uomini e donne. Un carattere distintivo fu fin da subito, inoltre, la scelta dei materiali e la perfezione nella tecnica del taglio-cucito, frutto di formazione e di esperienza sartoriale sul campo di altissimo livello.
Vedi anche: Tommy Hilfiger, storia dell’azienda e fatturato.

Calvin klein storia azienda

In un solo anno Klein riuscì a passare da personaggio sconosciuto alla copertina di Vogue, con un’ascesa che tu tanto rapida quanto meritata. Nel 1971 si avviò anche il confezionamento di capi per sport e tempo libero, di blazer e abiti classici e della linea di intimo femminile. CK si aggiudicò per tre anni di fila, dal 1973 al 1975, il Coty American Fashion Critics Award.
Nel 1977, dopo nemmeno un decennio dalla fondazione, la Calvin Klein poteva segnare un fatturato annuale di 30 milioni di dollari dell’epoca, una cifra assolutamente ragguardevole. Si cominciò anche a concedere il marchio in licenza per la produzione di sciarpe, calzature, pelletteria, prodotti di cosmesi, jeans e denim da uomo, occhiali da sole. I due fondatori potevano già darsi un dividendo di 4 milioni di dollari a testa.

I jeans Calvin Klein

C’è un capo che in particolare ebbe un successo mondiale: i jeans. Un dato di vendita mostra chiaramente questa tendenza, per altro ancora oggi presente. Nel 1978 CK aveva venduto 200 mila paia di pantaloni in una sola settimana dal lancio sul mercato. Pantaloni aderenti, classici moderni che ancora oggi sono tra le punte di diamante del brand.

La fortuna del fondatore intanto cresceva e la rivista Fortune nel 1981 stimava in 8,5 milioni di dollari il reddito che Calvin Klein poteva dichiarare nell’annata.

Vedi anche: Storia del marchio Armani e fatturato oggi.

L’abbigliamento intimo Calvin Klein

Altra punta di diamante del gruppo è la creazione di abbigliamento intimo, iniziata dalla fine degli anni Settanta. In particolare i boxer ebbero un successo clamoroso anche grazie a famosi testimonial internazionali. Il fatto che quei capi presero il nome comune “calvins” fa notare appunto il grado di rottura che portarono nell’immaginario collettivo.

Negli anni ’80 i negozi a marchio CK erano già 12 mila solo negli Stati Uniti ed erano diffusi, su licenza, in tutto il mondo, dall’Australia, al Giappone, al Canada. Eppure una crescita così repentina portava con sé anche problemi di liquidità, con vendite altalenanti e forte ricambio all’interno dei vari punti vendita soprattutto quelli in franchising, e periodi di cali del valore azionario. Si arrivò anche a parlare di una vendita dell’azienda e si arrivò alle soglie della bancarotta a inizio anni ’90.

A salvare il gruppo ancora i due grandi traini della jeanseria, dell’intimo a cui si associò la profumeria. Ck inventò i boxer briefs, una via di mezzo tra i classici slip e i boxer. Il gruppo tornò a macinare utili e ridivenne appetibile sul mercato.

Il  profumo CK One

Nel 1994 fu creata una nuova icona del mondo Klein, il profumo CK One. Si tratta di uno dei profumi più venduti al mondo, unisex, creato da Morillas e Fremont con note di bergamotto, limone, mandarino, gelsomino, mughetto, legno di cedro, sandalo, ambra e muschio. Il profumo poi è stato proposto a partire dagli anni 2000 anche in varianti più “fresche” per i periodi estivi (CK One Summer). Il profumo è inserito nel caratteristico flacone progettato dall’artista Baron in vetro opacizzato. Ma la storia continua, a breve uscirà anche il nuovo CK Platinum.

Di chi è Calvin klein oggi

Nel 2002 tutto il gruppo fu acquistato da Philips Van Heusen Corp per 400 milioni di dollari e 30 milioni in azioni e royalties sui quindici anni futuri. Già nel 1997 Warnaco Group aveva comprato il settore dei jeans, l’intimo e i costumi da bagno con marchio CK.

Calvin Klein rimaneva direttore creativo. L’attuale stilista del brand è una personalità carica di talento e creatività, un vero genio della passerelle: Raf Simons, già direttore creativo di Dior dal 2012 e che ha debuttato per CK con la collezione Autunno 2017. Diventando supervisore anche di marketing, immagine, comunicazione. Simons ha appena rilasciato anche la prima collezione di jeans che si rifà allo stile cowboy, con stivali in pelle, trucker jacket, decorazioni in stile “toppe” a variare il colore e dare ritmo ai capi e bandane.

Calvin Klein stivali 2018

Calvin Klein fatturato

Nel 2017 Calvin Klein, con la nuova direzione di Raf Simons, ha segnato un +10% di fatturato rispetto all’anno precedente, trainato in particolare dalle vendite in Asia e in Europa. Nell’ultimo trimestre 2017 il brand ha segnato un +23% con 977 milioni di dollari di fatturato nel mondo e 512 milioni negli Stati Uniti.

I dipendenti sono circa 10 mila e la rete distributiva è diffusa capillarmente in 110 paesi nel mondo. Nel 2016 le vendite totali di CK sono ammontate a 8 miliardi di dollari con profumi, intimo e jeans a rappresentare i segmenti più forti.

I testimonial di CK

Calvin Klein ha legato i suoi capi e il suo brand con tantissimi volti noti: attori, sportivi, cantanti. Una lista corposissima che va da Kate Moss a Eva Mendes, da Scarlett Johansson a Justin Bieber passando per Cristiano Ronaldo e David Beckam a cui va ad aggiungersi Lupita Amondi Nyong’o testimonial per la campagna del nuovo profumo femminile Clavin Klein Woman, prrima fragranza donna sotto la direzione artistica di Raf Simons

Vedi anche: Ralph Lauren, storia del marchio, vita privata e fatturato.

© copyright (20/07/2018)

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