I problemi alla vescica dopo il parto sono spesso dovuti all’incontinenza urinaria, un problema che è possibile prevenire e risolvere, vediamo come e perché succede
Molte donne sperimentano una leggera incontinenza urinaria post parto. Un fenomeno relativamente diffuso che, se si mantiene entro un limite di tempo breve, non deve destare preoccupazione. Ecco i metodi per prevenire e arginare questo disagio e riconoscere quando è il caso di rivolgersi a un esperto.
Perché dopo il parto si perde l’urina
I muscoli del pavimento pelvico, già messi alla prova dai 9 mesi di gravidanza, durante il parto subiscono uno stress: dovendo “stirarsi” per agevolare l’uscita del bambino perdono temporaneamente tono e la loro capacità di contrarsi risulta più ridotta. Questo può avere come conseguenza che non si riesca a trattenere l’urina con la consueta facilità, e dunque (soprattutto in seguito a un colpo di tosse, uno starnuto, una risata) capiti di avere delle perdite involontarie. Il fenomeno può essere più marcato nelle gravidanze successive alla prima, e interessa in particolare donne la cui muscolatura pelvica fosse già di per sé poco tonica.
Quanto dura l’incontinenza urinaria post parto
In genere nel giro di uno-due mesi il disagio rientra. Se dovesse persistere oltre questo limite, o verificarsi nel corso della giornata anche indipendentemente da un piccolo sforzo, sarà necessario rivolgersi a uno specialista (urologo) per verificare la situazione.
Come prevenire: gli esercizi
Una semplice visita ginecologica può già fornire un’idea della tonicità della propria muscolatura prima e durante la gravidanza. L’unica prevenzione efficace consiste semplicemente nel mantenere allenati i muscoli del pavimento pelvico, anche gravidanza, con appositi esercizi che spesso vengono insegnati anche durante i corsi pre parto (si chiamano “esercizi di Kegel”). I più conosciuti prevedono di esercitarsi a trattenere e rilasciare l’urina mentre si fa pipì, e nel contrarre per qualche secondo i muscoli pelvici “stringendo” il perineo e la parte bassa dell’addome come se si volesse riuscire a chiudere la zip di un paio di immaginari jeans troppo stretti. Esistono in commercio anche sfere e coni in gomma appositamente pensati per la ginnastica pelvica. Una vita attiva e un controllo del peso sono in generale ottimi presupposti per mantenere in buono stato la muscolatura.
Come risolvere l’incontinenza dopo il parto
Così come è importante per la prevenzione, la ginnastica per tonificare il pavimento pelvico è molto utile per accelerare la soluzione del problema. Un’ostetrica o una ginecologa normalmente sono in grado di insegnare gli esercizi da fare, che possono poi essere eseguiti a casa nel corso della giornata senza necessità di una preparazione specifica.
E se non passa?
Se nel giro di un paio di mesi l’incontinenza urinaria non accenna a migliorare (si tratta di casi rari) è consigliabile rivolgersi a un medico che possa valutare la situazione, consigliare la prosecuzione degli esercizi o, solo nei casi più gravi, proporre farmaci di supporto ed eventualmente un intervento chirurgico (in caso di incontinenza grave associata generalmente a prolasso della vescica), consistente in sostanza nel ripristinare, grazie a un sostegno artificiale, la capacità della vescica di trattenere l’urina.