Attenzione genitori! Per i vostri figli adolescenti uno dei rischi in agguato, soprattutto con l’arrivo dell’autunno, è la depressione. Diversamente, infatti, da quanto molti pensano, non è una malattia solo per adulti.
Può colpire anche molti ragazzi e spesso non viene riconosciuta. Ben il 5% degli adolescenti e l’1% dei bambini soffre di una depressione clinicamente rilevante. Maschi e femmine hanno la stessa probabilità di caderne vittime, fino alla pubertà ; dopo, invece, le ragazzine rischiano due volte di più, per il negativo effetto che le fluttuazioni ormonali degli estrogeni possono avere sull’umore.
Spesso la depressione negli adolescenti si manifesta sotto forma di svogliatezza, noia, tristezza, irritabilità , sonnolenza o incapacità di concentrarsi e, purtroppo, i giudizi da parte degli adulti che non si rendono conto della situazione e li etichettano come “fannulloni”, “buoni a nulla”, “incapaci” o “addormentati” non fanno che peggiorare l’umore dei ragazzi. Ma come accorgersi allora se il proprio figlio o un allievo soffre di qualcosa di più della breve malinconia per la fine delle vacanze? Ci sono alcuni segnali da non trascurare che David Brent e Boris Birmaher indicano nel loro studio “Adolescent depression” pubblicato sul New England Journal of Medicine. Se, infatti, nel ragazzo/a e vengono riscontrati almeno 5 sintomi fra i seguenti è opportuno che vengano riferiti al medico di famiglia che suggerirà la soluzione più adatta:
1. Umore depresso per la maggior parte della giornata;
2. Diminuito interesse e piacere in tutte o quasi le attività quotidiane;
3. Marcata variazione di peso (anche solo del 5%) rispetto al peso normale e, nei bambini, una crescita non adeguata all’aumento normale per l’età .
4. Insonnia, o, all’opposto, ipersonnia;
5. Agitazione o ritardo motorio;
6. Astenia, facile affaticabilità e scarsa energia;
7. Sentimenti di inadeguatezza oppure eccessivi sensi di colpa;
8. Diminuita capacità di pensare, concentrarsi o indecisione eccessiva;
9. Ricorrenti pensieri di morte, suicidio e, più allarmante ancora, tentativi concreti di suicidio.
È importante riconoscere questi segni per non peggiorare la situazione con rimproveri, urla o confondere i sintomi con quelli riconducibili ad altre malattie.
Vedi anche: Preadolescenza quando i bambini diventano grandi
di Paola Benedetta Manca
11 novembre 2010