Il rifiuto delle regole è l’effetto di una personalità che prende forma: i genitori possono vigilare, ma con discrezione
I meccanismi dell’adolescenza sembrano difficili da comprendere, ma se si osserva con attenzione, mostrano le loro cause. I maschietti preadolescenti, ad esempio, cercano costantemente rassicurazioni sulla loro virilità. Questa ricerca può avere degli effetti difficili da fronteggiare: ad esempio, tra gli undici e i tredici anni il ragazzino comincia a usare un linguaggio pesante, diventa insofferente alle regole,
si chiude in un mondo al quale sono ammessi soltanto i suoi compagni di gioco.
La famiglia rimane esclusa, specialmente nelle sue componenti femminili. Difficile per la mamma accettare questa trasformazione del proprio bambino: è come se la vita glielo stesse allontanando anzitempo, oppure come se fosse costretta a rimanere esclusa proprio quando sente di essere più utile. Agire per il suo bene comporta scelte faticose: va accettata la sua volontà di confrontarsi con gli amici, piuttosto che con i familiari.
È il suo modo di esplorare quello che c’è fuori dalle pareti rassicuranti di casa: costa fatica anche a lui trovare la sua nuova essenza, ma è un passaggio obbligato della sua vita di giovane maschio. Per completare la sua corsa verso l’autonomia deve rifiutare il mondo che finora lo ha ospitato e protetto. I familiari devono continuare questa protezione, anche se le maglie vanno allentate e rese meno evidenti.
È necessario lasciargli margini di libertà per insegnargli a camminare davvero sulle sue gambe. Non occorre però rinunciare al controllo: ad esempio, dotando il computer casalingo di un sistema di protezione, oppure, vigilando con discrezione sulla qualità degli ambienti che frequenta fuori dalla scuola. In questo momento della sua vita il ruolo più importante è quello del papà, che può traghettarlo verso il mondo degli uomini.
Ma non è un sostegno che può essere improvvisato: va preparato negli anni precedenti, con la cura e la presenza costante. Altrimenti, un avvicinamento che si intensifica solo quando il ragazzino sperimenta la propria libertà, può apparire come una forzatura, un controllo parentale tardivo e non richiesto. Gli alleati, nell’età della preadolescenza, devono essere fidati, perché senza difese, il bambino si sta aprendo al mondo dei grandi.
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