La prima parola d’ordine è: diversificazione. Esattamente una caratteristica dei fondi comuni di investimento. Così come in una borsa della spesa ci sono vari prodotti alimentari, il fondo è un paniere con vari titoli. Sicchè se anche uno va male non si affonda. Poi però ci sono alcune buone regole per far lievitare i propri risparmi. Per esempio, mai seguire le mode e mai farsi prendere dall’ansia, sia che si punti su un fondo sia che si preferisca un titolo azionario. Tutti buoni consigli che arrivano da Sabrina Racca, direttrice commerciale di Eurizon, società di gestione del risparmio del gruppo Intesa Sanpaolo. Suggerimenti utilissimi in questa fase di crisi – tra Borsa instabile, debito pubblico alle stelle, titoli di Stato sotto pressione – per chi abbandona la strada del vecchio investimento nel mattone.
Dunque è ancora consigliabile affidare i propri risparmi ad un fondo d’investimento?
Senza dubbio sì. Anzi, potremmo dire che mai come in questi momenti di elevata volatilità è opportuno utilizzare i fondi comuni d’investimento per investire nei mercati finanziari. Infatti, tra le caratteristiche peculiari dei fondi comuni ci sono la diversificazione di portafoglio e la gestione professionale, fattori importantissimi che consentono di affrontare meglio i periodi di instabilità dei mercati. In particolare, la diversificazione consente di ripartire rischi e le opportunità dell’investimento su una pluralità di emittenti: attività finanziarie, strumenti o valute, riducendo il potenziale impatto negativo proveniente da uno specifico settore di mercato. La gestione professionale permette invece un rapido adattamento alle mutevoli condizioni dei mercati per coglierne le opportunità e contenerne i rischi.
Quali sono le regole fondamentali per investire bene?
Non esiste un investimento ottimo in assoluto: ogni investitore deve trovare il migliore per sé. Per investire bene è dunque necessario valutare i propri bisogni e la propria propensione al rischio: in altre parole è opportuno distribuire gli investimenti su diverse attività finanziarie e su diversi orizzonti temporali, sulla base sia delle proprie necessità finanziarie nel tempo, sia del livello di volatilità che, in questi orizzonti temporali, si considera accettabile. Per fare un esempio: se si progetta di cambiare macchina entro 6 mesi non è il caso di investire il capitale necessario in azioni. Un’altra regola fondamentale riguarda la necessità di non concentrare i propri investimenti su un unico strumento o attività finanziaria: in caso di andamenti avversi del mercato di riferimento, il rischio di risultati deludenti è decisamente superiore rispetto ad una maggiore ripartizione degli investimenti.
Quali sono invece i rischi da valutare con estrema cautela?
Un elemento che spesso viene sottovalutato nella selezione degli strumenti di investimento è la loro liquidabilità, cioè la possibilità di disinvestire in ogni momento, qualora ne sopravvenga la necessità. Nei momenti di forte volatilità ed incertezza dei mercati, la liquidabilità dei propri investimenti è senza dubbio un fattore rilevante: ricordiamo tutti certamente come nel 2008, nelle fasi più acute della crisi, in alcuni mercati gli scambi si fossero fortemente ridotti rendendo difficili i disinvestimenti. In queste situazioni, i fondi comuni d’investimento, caratterizzati da un’elevata parcellizzazione su differenti strumenti ed emittenti, garantiscono senza dubbio un elevato livello di liquidabilità che costituisce un’importante tutela per l’investitore.
Le condizioni economiche e finanziarie del Paese oggi non sono particolarmente rassicuranti. La Borsa sembra seduta su un ottovolante, il debito pubblico è alle stelle. Se si decide di investire in titoli azionari, qual è il miglior atteggiamento da tenere?
L’approccio all’investimento azionario deve essere sempre caratterizzato dalla consapevolezza che si ha a che fare con un’attività finanziaria volatile nel breve periodo e che necessita, dunque, di un orizzonte temporale di medio o lungo termine per consegnare risultati all’investitore. Fatta questa debita premessa, lo scenario macroeconomico globale, secondo le nostre stime, rimane sostanzialmente favorevole alle attività di rischio (azioni comprese) ma tenendo presente alcune opportune cautele. In primo luogo la volatilità connaturata ai mercati azionari rende complesso individuare il momento migliore per investire: per questo motivo è opportuno avvicinarsi a questi mercati attraverso investimenti di importo contenuto, ma ripetuti nel tempo. E’ la logica dei Piani di accumulo che, in tal modo, consentono di mediare i prezzi di acquisto, risentendo meno della volatilità di breve periodo. Inoltre, resta sempre valida la necessità di diversificare il più possibile per società, aree geografiche e settori per cogliere al meglio le opportunità che i diversi mercati offrono.
Che cosa non bisogna mai fare quando si investono i propri risparmi, indipendentemente dal tipo di prodotto scelto?
Non bisogna mai farsi trasportare dalle “mode”. In altre parole, è importante cercare di valutare i propri investimenti nel modo più razionale possibile, senza farsi trascinare dall’entusiasmo nelle fasi positive del mercato o dall’ansia nei momenti di volatilità, altrimenti si corre il rischio di investire sui massimi di mercato e di vendere ai minimi, con un risultato complessivo sicuramente deludente. Si tratta di imporsi una disciplina e un “metodo” negli investimenti che, però, potrà dare migliori risultati nel tempo: sulla base di questo principio, tra l’altro, l’offerta di fondi si è recentemente arricchita di prodotti a gestione flessibile, che determinano il livello di esposizione al mercato azionario in maniera dinamica ed in funzione di parametri oggettivi.
Vedi anche: Fondi etici cosa sono
Gioralista economica, e scrittrice. Collabora da anni con il Sole 24ore
Uno dei problemi è che spesso questi investimenti non tengon conto dell’età, è un rischio fare un Pac o un fondo a 65 anni.
Di questo non si parla mai? Gli investimenti andrebbero calibrati
anche sull’età del soggetto.
Si concordo con la diversificazione, ma quello che conta è ciò che vi è dentro al paniere. una volta ho investito in fondi obbligazionari, apparentemente i più tranquilli, sono riuscita a perdere sol il 20% .Incapacità de gestore? Chissa?