Disoccupazione 2019, domanda, calcolo, durata e requisiti per richiedere la Naspi 2019.
Per chi ha perso il lavoro è una delle domande più importanti a cui dare risposta nell’immediato, stiamo parlando di come chiedere la disoccupazione nel 2019.
NOVITA’: Disoccupazione 2021 2022, come funziona, requisiti
Per tale motivo di seguito vi proponiamo una guida completa in grado di rispondere a questo quesito e a tanti altri strettamente collegati. Come ad esempio comprendere quali requisiti si devono avere per presentare la domanda e quali documenti bisogna allegare. Senza tralasciare aspetti importanti come la durata e l’importo ricevibile in caso di esito positivo della richiesta. Per poi chiudere spiegando come comportarsi quando termina il periodo di percepimento del sostegno Naspi 2019
Fatte queste premesse non perdiamo altro tempo e vediamo di sciogliere ogni vostro dubbio sul tema qui di seguito.
Come richiedere le indennità di disoccupazione
I soggetti che hanno perso il lavoro possono richiedere una prestazione a sostegno del proprio reddito all’Inps, nel caso soddisfino i requisiti previsti dalle legge.
Sono disponibili 3 diverse procedure per inviare la domanda di indennità di disoccupazione. Eccole di seguito:
1- Rivolgersi a un CAF o patronato, che predispone la domanda per conto del richiedente.
2- Inviare la richiesta in prima persona, tramite il sito dell’Inps e utilizzando le proprie credenziali, per chi ne è in possesso.
3- Chiamare il call center Inps, al numero 803 164 da fisso o allo 06 164 164 da smartphone, seguendo le istruzioni fornite.
Domanda di disoccupazione 2019: i requisiti
L’indennità di disoccupazione 2019, detta anche Naspi, è rivolta a tutti i lavoratori che hanno perso involontariamente il lavoro. Non vi rientrano i dipendenti a tempo indeterminato delle pubbliche amministrazioni e gli operai agricoli sia a tempo determinato che indeterminato.
Possono invece fare richiesta della Naspi queste categorie di lavoratori che hanno perso involontariamente l’impiego:
- Gli apprendisti.
- I dipendenti della pubblica amministrazione dotati di contratto a tempo determinato.
- I soci di cooperative che svolgono lavoro subordinato.
- Il personale artistico con contratto subordinato a tempo determinato.
Ma non è tutto, sono richiesti infatti anche dei requisiti contributivi e lavorativi. Nel primo caso si intende che il lavoratore deve avere almeno 13 settimane di contributi Inps versati negli ultimi 48 mesi. Nel secondo caso si richiede di avere completato almeno 30 giorni lavorativi durante l’ultimo anno.
Se si possiedono tutti i requisiti fin qui elencati, si ha diritto a ricevere l’assegno di disoccupazione Naspi per l’anno in corso.
I documenti per la domanda di disoccupazione Naspi 2019
Una delle ultime novità in tema di disoccupazione è l’addio all’indennità di mobilità , infatti anche per i lavoratori che hanno subito licenziamenti collettivi verrà corrisposta la Naspi. Dunque anche tale categoria può fare richiesta per ottenere il sussidio presentando la documentazione necessaria.
Nello specifico, i documenti essenziali per presentare la domanda di disoccupazione sono:
- Un documento d’identità valido.
- La lettera di assunzione e quella di licenziamento.
- Il codice fiscale.
- Il modello di domanda Sr 163 (reperibile sul sito dell’Inps e da completare in tutte le parti richieste).
A quanto ammonta l’assegno di disoccupazione
In base a quanto stabilito dalla circolare Inps 94/2015, l’assegno Naspi ammonta al:
- 75% della media degli stipendi percepiti dal lavoratore negli ultimi 4 anni.
- 195 euro + il 25% (se la media degli ultimi 4 anni è superiore a 1.195 €).
Ma per comprendere meglio come avviene il calcolo dell’ammontare dell’assegno di disoccupazione, vediamo un esempio pratico.
Supponendo che un lavoratore abbia incassato negli ultimi 4 anni queste cifre: nel 2016 11.000 euro, nel 2017 14.000 €, nel 2018 15.000 euro e nel 2019 14.000 €. La media di questi anni scaturisce dalla somma di tutti gli stipendi diviso 4, quindi (11.000+14.000+15.000+14.000) /4, ossia 54.000/4, il cui risultato è 13.500 euro.
Tale cifra, considerando che include 13 mensilità , porta ad un media di 1.038,45 €, una somma minore di 1.195, dunque il lavoratore percepirà un importo pari al 75% della sua media, cioè 778,83 € al mese.
Quando arrivano i soldi della disoccupazione e quanto dura
Il diritto di percepire la disoccupazione Naspi scatta a partire dall’ottavo giorno successivo all’interruzione del rapporto lavorativo, se si presenta la richiesta entro 8 giorni. Viceversa, facendo domanda dopo otto giorni rispetto il termine dell’attività lavorativa, si ottiene il diritto a ricevere il sussidio dal giorno dopo il completamento dell’operazione.
Ovviamente ciò che più interessa a chi deve percepire l’assegno è sapere quando questo viene accreditato. In linea generale il primo pagamento arriva dopo circa due mesi dalla richiesta. Esso include anche gli arretrati, conteggiati in base al giorno in cui si è perfezionata la domanda. Per questo il primo pagamento è di un ammontare maggiore rispetto a tutti gli altri.
La somma viene erogata mediante bonifico bancario o postale, sul conto corrente del diretto interessato.
Per quanto riguarda la durata dell’erogazione dell’assegno di disoccupazione, è pari alla metà del numero di settimane di contributi Inps accumulate dal lavoratore negli ultimi 4 anni. Quindi, ad esempio chi ha lavorato per 2 anni negli ultimi 4 (104 settimane), ha diritto a 1 anno di assegno, pari a 52 settimane.
Cosa fare quando termina la Naspi
Infine, analizziamo cosa fare nel caso in cui una persona abbia già usufruito per tutto il periodo disponibile dell’assegno di disoccupazione Naspi.
Coloro che si trovano in questa situazione e sono ancor in uno stato di disoccupazione, possono richiedere all’Inps l’ASDI. Si tratta dell’acronimo Assegno Sociale di disoccupazione e prevede un importo pari al 75% dell’ultima somma riscossa dall’assegno precedente. Quindi, riprendendo l’esempio fatto prima, se si percepiva una somma di 778,83 € al mese, con l’ASDI si riceverà il 75% di tale importo, ovvero 584,12 euro.
In questo modo chi si trova in una prolungata situazione di inattività lavorativa, ha un sostegno ulteriore, nella speranza di tornare presto finalmente occupato.
Vedi anche: Concorsi pubblici 2019
Roberto D’Eugenio è nato in provincia di Teramo nel 1989. Laureato in economia e commercio presso l’Università G.D’Annunzio Chieti-Pescara e redattore da diversi anni, scrive articoli di economia e attualità per Donne Sul Web