Come si apre un franchising Intimissimi. Ecco requisiti, costi e consigli pratici per aprire un negozio di intimo. Guida semplice.
Stai pensando di aprire un negozio Intimissimi? Allora sei nel posto giusto per capire come fare. Questo marchio rappresenta una delle aziende più importanti per distribuzione e produzione di intimo per donna e uomo. Girando per le vie delle città o nei centri commerciali non farai fatica a trovare i suoi punti vendita (attualmente sono più di 1400 in Italia e nel mondo) che offrono prodotti a prezzi interessanti. Ma come si fa ad aprire un negozio Intimissimi? Scopriamolo passo passo in questa guida.
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Come aprire un negozio Intimissimi in franchising
Per aprire un negozio Intimissimi bisogna affiliarsi tramite franchising. Ma di cosa si tratta? Semplicemente di un contratto fra due soggetti in base al quale una parte concede all’altra, dietro corrispettivo, un insieme di diritti (ovvero l’utilizzo del marchio, prodotti ecc.). Tramite questo accordo l’affiliato viene inserito nel circuito commerciale. Detto più semplicemente è autorizzato ad aprire un negozio a nome del marchio. Il contratto è a tempo indeterminato, non ha quindi un termine.
Intimissimi è iscritta all’Assofranchising, ovvero l’associazione che controlla il rispetto della legislazione in materia di licenze. Inoltre, questo tipo di contratto esclude ogni tipo di royalty, ovvero somme da versare all’affiliante sul fatturato. Ciò significa che tutto il fatturato del punto vendita (al netto dei costi) rappresenta un guadagno per l’affiliato.
Cosa serve per aprire un franchising Intimissimi
In base alle informazioni fornite dal programma di affiliazione di Intimissimi, per aprire un negozio di questo tipo bisogna avere:
- un locale di dimensioni di circa 100 mq
- una posizione in zona centrale, quindi ad esempio in un centro storico con passaggio pedonale o all’interno di un centro commerciale
- un bacino di utenza di almeno 30.000 abitanti
- 4 addetti all’interno del punto vendita
- non è richiesta alcuna esperienza pregressa (gli affiliati possono accedere a corsi di formazione e di aggiornamento dell’azienda)
- disponibilità economica per l’investimento iniziale, ovvero un determinato budget che andremo a calcolare nel capitolo che segue.
Quanto costa aprire un franchising Intimissimi?
Quello economico rappresenta uno dei requisiti più impegnativi per aprire un negozio Intimissimi. E’ bene conoscere nel dettaglio le spese che si dovranno sostenere prima di intraprendere questo percorso. Ecco l’elenco dei costi per le varie voci:
- 5.200 euro + iva, per i costi iniziali
- 60.000 euro: per la prima fornitura di merce
- 52.000 euro: per la fideiussione bancaria da realizzare in favore del gruppo a titolo di garanzia.
Facendo due calcoli la cifra necessaria per aprire questo negozio di intimo si aggira intorno ai 120.000 euro. Ma in realtà esistono anche altri costi accessori, che fanno lievitare l’investimento medio iniziale a 140.000 euro (dato calcolato da Assofranchising).
Una somma impegnativa, quindi non alla portata di tutti, che però comprende anche i corsi di formazione a assistenza territoriale per gli affiliati.
Quanto guadagna un negozio Intimissimi
Come visto i costi per aprire un punto vendita di questo marchio non sono trascurabili. Eppure questa operazione se ben gestita permette di guadagnare, stando perlomeno ai dati sul fatturato medio negozi intimissimi.
Ovviamente in questo caso si tratta di stime, visto che l’effettivo fatturato ottenuto varia da negozio a negozio. Sicuramente molto dipende dal bacino di utenza disponibile, ma anche dalle capacità di vendita del personale. In ogni caso, secondo quanto riporta l’associazione Italia Franchising, il fatturato medio annuo di un negozio Intimissimi si aggira intorno ai 736.053 euro. Di seguito trovate ricapitolate tutte le informazioni utili su come aprire un negozio Intimissimi, tratto dal sito internet dell’associazione.
Ricapitolando, per aprire un negozio di questo brand italiano, bisogna sottoscrivere un contratto di franchising. I costi da sostenere sono elevati, ma anche il fatturato medio annuo che si può ottenere è significativo. Inoltre, non essendoci royalty il fatturato rappresenta un guadagno per l’affiliato, da cui bisogna sottrarre le spese da sostenere. In altre parole per trovare il guadagno netto, bisogna togliere dai ricavi i costi sostenuti per affitto, stipendi del personale, tasse e quant’altro.
Chi è il proprietario di Intimissimi?
Intimissimi è un’azienda italiana di biancheria intima, fondata nel 1996 a Dossobuono di Villafranca di Verona. Questo marchio fra parte del gruppo italiano Calzedonia Spa, il cui fondatore e proprietario è l’imprenditore italiano Sandro Veronesi. Oltre che Intimissimi e Calzedonia, fanno parte di questo gruppo anche marchi come Tezenis, Signorvino, Falconeri, Atelier Emé e Cash & Carry.
Quindi i prodotti intimissimi sono realizzati dal gruppo Calzedonia. In questo negozio in particolare si trova abbigliamento intimo femminile e maschile. A partire dalla lingerie, reggiseni e slip, ma anche canottiere, maglieria intima, pigiami e tanti altri prodotti per entrambi i sessi.
Per dirla in breve, aprendo un negozio Intimissimi ci si affilia ad un marchio del gruppo Calzedonia. E questo ovviamente ha un costo non trascurabile, così come non lo sono ricavi e guadagni al netto delle spese. Tuttavia servono una gestione oculata e una spiccata capacità di vendita dei prodotti.
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Roberto D’Eugenio è nato in provincia di Teramo nel 1989. Laureato in economia e commercio presso l’Università G.D’Annunzio Chieti-Pescara e redattore da diversi anni, scrive articoli di economia e attualità per Donne Sul Web